
Dall’8 giugno e fino al 26 di novembre, a Cefalù, è stata allestita una mini-mostra su Antonello da Messina. Sarà infatti possibile ammirare due quadri di questo artista e l’ingresso al Museo Mandralisca di Cefalù è completamente gratuito.
“Scoprici, Antonello da Messina” è il titolo della mostra e i quadri in questione riportano entrambi il nome di “Ritratto d’uomo”, ma sono profondamente differenti ed è proprio questa diversità che la mostra vuol omaggiare e analizzare.
Antonello da Messina: vita e opere
Antonello da Messina era il soprannome di Antonio di Giovanni de Antonio, nato a Messina nel 1430. Considerato uno dei massimi esponenti della pittura fiamminga, Antonello ha svolto la sua attività tra Messina e Palermo, passando per Napoli e Venezia.
Molte sono le opere dell’artista che sono degne di nota, alcune sono tra i dipinti più famosi al mondo. Scopriamone insieme alcune!
“Salvador Mundi”
“Cristo benedicente” (altro nome dell’opera) è datato 1465 circa e ci sono voluti circa dieci anni per terminarlo. Ad oggi è conservato alla National Gallery di Londra.

Nella posa del Cristo, l’opera ci ricorda un’altra famosissima (se non forse la più famosa) dell’artista: “Annunziata“.
“L’Annunziata” di Antonello da Messina
“L’Annunziata” o “Annunciata” è l’opera di Antonello da Messina che meglio rappresenta l’artista, probabilmente. Maria ci viene presentata come fonte di luce in uno sfondo scuro, che fa risaltare immensamente i colori, l’azzurro del manto e soprattutto la luminosità del viso. Annunziata si trova oggi a Palazzo Abatellis a Palermo.

“Ritratto d’ignoto marinaio”
Datata 1465, l’opera potrebbe ritrarre Francesco Vitale de Noia, ambasciatore e vescovo di Cefalù, sebbene non vi sia alcuna certezza in merito; pertanto è spesso nota come “Ritratto d’uomo” o “Ritratto d’ignoto marinaio” (o ancora “Il sorriso dell’ignoto marinaio“).
Ancora una volta la luce è essenziale, donando luminosità all’opera e facendoci scoprire gradualmente il volto del soggetto. L’opera è conservata ed è in mostra al Museo Mandralisca di Cefalù.

“Ritratto d’uomo”
Datato 1476, l’opera ritrae un uomo di ceto medio-alto, non vi sono ipotesi su chi possa essere, ma alcuni studiosi hanno ritenuto potesse trattarsi di un autoritratto.
Fondo scuro, posa a tre quarti e colori che fanno luminosità all’opera sono i tratti distintivi di Antonello da Messina. L’opera si trova alla National Gallery di Londra.

“Cristo in pietà e un angelo”
La pietà di Cristo viene solitamente rappresentata con Maria che sostiene il corpo di Gesù, ma in questo caso è un angelo “sconosciuto” a sostenerlo, in un paesaggio che da un lato simboleggia la morte (teschi e alberi secchi) e dall’altro simboleggia la vita (il verde in lontananza). L’opera si trova oggi al Museo del Prado a Madrid.

Di padre in figlio: Madonna con Gesù bambino
Antonello da Messina morì il 14 febbraio del 1479 nella sua Messina. Alla sua morte il figlio Jacobello, nominato erede universale dal padre, si impegnò a terminare le opere lasciate incompiute dal genitore.
L’unica opera attribuita a Jacobello (o Jacopo da Messina) con certezza è “Madonna con Gesù bambino“, datata 1480 e conservata all’Accademia Carrara di Bergamo.

Dunque, se vi trovate in Sicilia, non potete che fare tappa a Cefalù e magari anche a Palermo per visitare Palazzo Abatellis (e non solo), aperto dal martedì al venerdì fino alle 18 e 30 e sabato e domenica fino alle 13. Il biglietto è di 8 euro, ma l’ingresso è gratuito ogni prima domenica di mese. Perché in Sicilia c’è tanto splendido mare, ma pure tanta arte e cultura!
Serena Aiello
A proposito di arte siciliana, se ancora non l’avete fatto, vi consiglio di leggere l’articolo che ho dedicato a un altro importante artista siciliano: Renato Guttuso. Lo trovate qui. Alla prossima!
Ex studentessa ormai (e finalmente) laureata, lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.