Sapone di Aleppo. Foto di jacqueline macou da Pixabay.

Guida al sapone di Aleppo: tutto ciò che serve sapere per un uso consapevole.

Il sapone di Aleppo è un detergente originario dell’omonima città della Siria, dove l’ulivo e l’alloro – fondamentali per la sua preparazione – crescono rigogliosi. Oggi la produzione non avviene più ad Aleppo, bensì in Turchia e più precisamente ad Antiochia, a causa della guerra civile siriana.

Le sue origini sono antichissime, come testimoniano alcuni cilindri in argilla – contenenti un materiale simile al sapone e recanti la ricetta incisa sulle pareti – datati 2.800 a.C. e rinvenuti in alcuni scavi babilonesi.

La tradizione vuole che questo sapone si ottenga miscelando l’olio d’oliva alla liscivia (una soluzione alcalina che deriva dalle ceneri) e poi all’oleolita di alloro. Il composto ottenuto viene fatto solidificare e suddiviso in panetti, lasciati stagionare per nove mesi.

Proprietà e controindicazioni

Il sapone di Aleppo possiede proprietà antisettiche1, ascrivibili alle sostanze estratte delle foglie e bacche di alloro, ma l’uso dovrebbe essere limitato a causa dell’elevato potere sgrassante del sodio oleato, che asporta anche le normali difese dell’epidermide causando secchezza, irritazioni e seborrea di rimbalzo, cioè un aumento della secrezione di olio cutaneo provocato dalla detersione aggressiva.2

Pertanto chi ha problemi di pelle secca, dermatite, psoriasi o acne, dovrebbe evitarlo e usare i detergenti per affinità, che solubilizzano lo sporco senza privare la pelle del film idrolipidico protettivo.

Consigli di lettura

Una buona detersione è fondamentale per la bellezza e la salute della pelle, per maggiori dettagli leggete l’articolo sugli errori di skincare: le dieci sviste più comuni.

Riferimenti bibliografici:
  1. Fukuyama, Ino, Suzuki, Kobayashi, Hamamoto, Sekimizu & Orihara. (2011) Antimicrobial sesquiterpenoids from Laurus nobilis L., Natural Product Research, 25:14, 1295-1303, DOI: 10.1080/14786419.2010.502532;
  2. Detersione e idratazione come fasi complementari al trattamento farmacologico (Corso ECM).
Crediti fotografici

In apertura, foto di jacqueline macou da Pixabay.

L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.

Scritto da:

Jessica Zanza

Pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Potete contattarmi scrivendo a j.zanza@inchiostrovirtuale.it