Olio essenziale di lavanda

Informazioni e dritte per un uso consapevole

L’olio essenziale di lavanda (Lavandulae aetheroleum) è un liquido giallino dal sapore amaro e il profumo inebriante, che si estrae dai fiori di Lavandula angustifolia (Lamiaceae) con la distillazione in corrente di vapore. Nella Medicina popolare si usa per alleviare lo stress e la stanchezza mentali, nonché per favorire il sonno. Gli effetti rilassanti si ottengono aggiungendo l’olio essenziale all’acqua del bagno (1-3 g per 100-160 L d’acqua a 35-38°C) e inalandone i vapori mentre si sta a mollo, per 10-20 minuti al giorno.

La monografia europea riporta anche un uso interno dell’olio essenziale di lavanda, alla dose di 20-80 mg al dì. Si può assumere diluito in un cucchiaio di olio extravergine di oliva o in olio di semi, perché puro irriterebbe le mucose gastrointestinali, o in capsule molli, più precise e sicure nel dosaggio. Le capsule sono formate da un involucro di gelatina, che racchiude 80 mg di aetheroleum di lavanda (36,8% linalolo e 34,2% linalil acetato1) in veicolo oleoso, da prendere 1 al giorno con abbondante acqua per 14-28 giorni. Nel caso si decida di usare l’olio non incapsulato, bisogna assicurarsi che in etichetta sia presente la dicitura “olio essenziale per uso alimentare o interno”.

È importante sottolineare che l’impiego dell’olio essenziale di lavanda in caso di stress, ansia e insonnia lievi, si basa su un uso di lunga data sicuro (almeno 30 anni, di cui 15 nell’UE) piuttosto che su robuste evidenze di efficacia, ad oggi mancanti per via di test clinici poco rigorosi e con un numero di pazienti insufficiente per dimostrare qualsivoglia effetto.2

Rischi e controindicazioni dell’olio essenziale di lavanda

L’olio essenziale di lavanda è ben tollerato nella popolazione generale, quantomeno se usato nelle modalità descritte poc’anzi; raramente può causare reazioni di ipersensibilità. L’uso è controindicato in caso di:

  • allergie note all’olio di lavanda o ai suoi componenti;
  • bambini, donne in gravidanza o in allattamento, per evidenze di sicurezza non disponibili;
  • ferite aperte, infezioni o infiammazioni cutanee severe, febbre alta, gravi disturbi circolatori o insufficienza cardiaca, nel caso dei bagni caldi.
Consigli di lettura

Se l’articolo vi è piaciuto, potrebbe interessarvi anche la guida agli oli essenziali.

Riferimenti bibliografici:
  1. Cimino, C.; Maurel, O.M.; Musumeci, T.; Bonaccorso, A.; Drago, F.; Souto, E.M.B.; Pignatello, R.; Carbone, C. Essential Oils: Pharmaceutical Applications and Encapsulation Strategies into Lipid-Based Delivery Systems. Pharmaceutics 2021, 13, 327. DOI: 10.3390/pharmaceutics13030327;
  2. European Medicines Agency – EMA: “Lavandulae aetheroleum“.
Crediti fotografici

In apertura, foto di googlerankfaster da Pixabay.

Scritto da:

Jessica Zanza

Pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Potete contattarmi scrivendo a j.zanza@inchiostrovirtuale.it