Avventurina

Quarto capitolo della rubrica sui minerali e le pietre preziose dedicato all’avventurina. Buona lettura!

Caratteristiche dell’avventurina

“La lucentezza e il colore delle gemme sono identici a quelli di migliaia di anni fa” (Frédérick Kunz)

Confusa spesso con il vetro venturina prodotto a Murano, l’avventurina è una varietà di quarzo i cui colori sono dati dai minerali inclusi in essa.

Il colore verde brillante è dovuto alla presenza di fucsite, mentre il color corallo, quello pesca, il rosso e l’arancione sono dati dalla presenza di ematite o di mica; le tonalità azzurre derivano invece da inclusioni di alluminio e di boro.

Viene estratta soprattutto in Brasile, negli Stati Uniti, in Russia e in India, ma le leggende più interessanti riguardo a questa pietra arrivano dal Tibet, dove veniva utilizzata con lo scopo di curare la miopia, in quanto si credeva fosse in grado di “donare la vista”.

Le antiche statue tibetane avevano infatti occhi in avventurina, probabilmente per conferire loro il potere di vegliare sugli uomini.

All’avventurina sono da sempre stati attribuiti poteri magici: gli Inca la indossavano come amuleto per riuscire a trovare oro e diventare più ricchi; i Cinesi la utilizzavano per crearne un elisir in grado di attirare la ricchezza; ma veniva utilizzata anche come talismano dai cercatori di oro in America settentrionale.

avventurina

Il rituale

I giocatori di poker dicono che una pietra di avventurina infilata in tasca o portata al collo porterebbe molta fortuna. In cristalloterapia si ritiene che la sua risonanza e le sue vibrazioni migliorino il benessere di chi la utilizza e che poi venga trasmesso agli altri.

Ha inoltre un forte potere calmante sia sul piano fisico che su quello psichico: per garantire tutti i suoi benefici, scegliete una pietra grezza piuttosto che lucidata in modo che il suo effetto sia rafforzato; purificatela immergendola nell’acqua salata e ricaricatela esponendola ai raggi del sole.

L’aneddoto

Corre voce che il suo nome sia collegato a una leggenda provenzale del XVII secolo: un operaio avrebbe “lasciato cadere per caso (per avventura) della limatura di rame nel vetro in fusione”; il risultato lo avrebbe affascinato a tal punto di assegnare il nome di “avventurina”.

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Scritto da:

Alessandra Leo

Mi chiamo Alessandra Leo, sono laureata in Scienze della Comunicazione e pubblicista.
Adoro il mondo beauty, in particolare il make-up e la skincare, ma un'altra mia passione è l'esoterismo e tutto ciò che riguarda streghe e magia.