Erbario - helianthus tuberosus o topinambur

Quindicesimo appuntamento con “L’erbario“, in cui vi raccontiamo alcune curiosità e aneddoti sul topinambur (Helianthus tuberosus). Buona lettura!

Helianthus tuberosus: l’identikit

Vedemmo molti casi di febbre gialla e delle radici, che loro coltivano, le quali hanno il sapore del carciofo” (Samuel De Champlain)

Il topinambur è una pianta erbacea perenne di origine americana che fa parte della famiglia delle Asteraceae, conosciuta anche con il nome “Tartufo di canna”, “Carciofo di Gerusalemme”, “Rapa tedesca” o “Girasole del Canada”. Arrivata in Europa agli inizi del ‘600, di solito cresce spontanea ma può essere coltivata. Per anni, infatti, è stata frutto di coltivazione a scopi alimentari di diversi popoli del Nord America e, da quando fu esportata in Europa, si diffuse ovunque.

In Italia cresce in maniera rigogliosa un po’ dappertutto: lungo i corsi d’acqua, nei campi incolti, ai margini delle strade di campagna; tutto ciò che le serve è avere a disposizione tanto sole.

I suoi ruvidi fusti possono arrivare anche a 2 metri di altezza, presenta lunghe foglie con margini dentati e, in autunno, dei grandi fiori gialli: è parente stretta del girasole, con cui condivide alcune caratteristiche.

Si raccoglie all’inizio dell’autunno ed è facile reperirne i tuberi, che sono commestibili, dopo le prime gelate di stagione. Sempre nel periodo autunnale si può iniziare a coltivarla e, se qualche tubero viene lasciato nella terra, l’anno successivo spunteranno nuove piantine.

helianthus tuberosus - topinambur

Gli usi tradizionali

Il topinambur è un alimento dalle ottime proprietà nutrizionali, ricco soprattutto di vitamina B9 e di potassio, e poco calorico, visto che ha solo 30 kcal per 100 g di prodotto.

È inoltre ricco di inulina, quindi indicato per chi soffre di diabete, di irregolarità intestinale e di problemi digestivi, e viene utilizzato per prevenire l’osteoporosi, quindi non privatevene.

È ottimo semplicemente cotto al forno dopo averlo schiacciato: mondate i tuberi per eliminare ogni residuo di terra, immergeteli interi senza sbucciarli nell’acqua bollente e fateli cuocere 20 minuti, poi tagliateli a metà, schiacciate grossolanamente la polpa con lo schiacciapatate, condite con un filo d’olio, sale, pepe ed erbe di Provenza. Trasferite su una leccarda rivestita con un foglio di carta da forno e infornate a 210° per 10 minuti circa, finché non risulterà dorata la parte superiore.

L’aneddoto

Nel 1605, il topinambur venne scoperto dall’esploratore francese Samuel de Champlain e il suo nome deriva da Tupinamba: tribù brasiliana antropofaga, il cui stile di vita divenne noto nel 1557 grazie al libro di Hans Staden, avventuriero tedesco che narrò i suoi 9 mesi di cattività presso la tribù.

Scritto da:

Alessandra Leo

Mi chiamo Alessandra Leo, sono laureata in Scienze della Comunicazione e pubblicista.
Adoro il mondo beauty, in particolare il make-up e la skincare, ma un'altra mia passione è l'esoterismo e tutto ciò che riguarda streghe e magia.