Divina Commedia in cinese
Esiste una traduzione della Divina Commedia in cinese? Da chi è stata scritta? E a che periodo risale? Scopriamolo in questo articolo!

Nelle scorse settimane è uscita un’importante notizia che riguarda sia il patrimonio artistico italiano che la Cina: è stata ritrovata, infatti, una traduzione della Divina Commedia in cinese.

Ma perché, sebbene la lingua sia così diversa dalla nostra, tale vicenda ha fatto tanto scalpore? Senza pensarci troppo, infatti, si potrebbe dire che altri libri – basti pensare ai testi religiosi o alle opere letterarie – sono stati pubblicati e letti in centinaia di lingue diverse in tutto il mondo.

In realtà, come vedremo, questa risposta non è così scontata. Cerchiamo di capire, quindi, qual è la particolarità di questa Divina Commedia in cinese!


Divina Commedia in cinese

Diversamente da come si potrebbe pensare, il ritrovamento della Divina Commedia in cinese non è avvenuto in qualche vecchia biblioteca della Repubblica popolare, bensì nel nostro Paese.

La scoperta, infatti, si deve all’ex parlamentare Mara Carocci, la quale ha rinvenuto il manoscritto tra le carte di famiglia. Già, perché il lavoro di traduzione non è opera di un letterato cinese, ma di un avo della donna: l’italiano Agostino Biagi.


Chi era Agostino Biagi

Agostino Biagi nacque nel 1882 a Cantagallo, un paesino in provincia di Prato. La sua era una famiglia molto religiosa e, presumibilmente, non troppo agiata. Per tale motivo, all’età di 12 anni, entrò in un convento francescano a Prato.

All’interno del complesso ebbe modo di conoscere due giovani cinesi, i quali, molto probabilmente, gli diedero i primi rudimenti della lingua. Tuttavia i rapporti tra la Cina e Agostino Biagi si fecero più intensi solo qualche anno più tardi.

Nel 1902, infatti, il ventenne Agostino partì per l’allora Impero cinese come missionario. Si stabilì, quindi, nella missione di Hankou (汉口), nell’odierna area metropolitana di Wuhan (武汉). Qui, tra le altre cose, imparò il cinese e ottenne la qualifica per poterlo insegnare.


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Tornato in Italia, però, la vita non fu semplice per il frate. Dal punto di vista religioso, infatti, si trovò in disaccordo con la Chiesa di Roma e, pertanto, abbandonò il cattolicesimo. Non abbandonò, però, il suo lato spirituale, poiché si convertì a una confessione protestante diventandone pastore evangelico.

Anche lo scenario politico italiano dell’epoca era piuttosto complicato. Da sempre antifascista, e con idee filocomuniste, Agostino subì numerosi pestaggi da parte degli uomini del regime che non lo vedevano di buon occhio.

Negli anni sfruttò le sue abilità linguistiche nel mondo del lavoro, poiché passò il resto della sua vita insegnando il cinese, l’inglese e il tedesco in diverse scuole italiane. Morì nel 1957 in uno stato di semipovertà all’età di 75 anni.


La traduzione

Concentriamoci ora sull’opera: cos’ha di tanto sorprendente il ritrovamento di questa versione? Sarebbe sufficiente dire che si tratta della prima traduzione completa al mondo della Divina Commedia in cinese, però non renderemmo il giusto merito al lavoro svolto.

In questo caso, infatti, non si tratta di una prosa in cui si traduce ogni terzina in maniera generica. Tutta l’opera di Agostino Biagi, incredibilmente, è scritta in versi. O meglio, “le” opere, visto che le versioni, con rispettive metriche, sono tre: in quaternario, quinario e settenario.

E, ricordo, questo lavoro di traduzione è stato compiuto da un italiano oltre sessant’anni fa (probabilmente è iniziato nei primi del Novecento), quando imparare una lingua straniera – oltretutto così diversa come il cinese – non era facile come ai giorni nostri.

A ciò si aggiunga che la scrittura del testo, ovviamente a mano, è composta dai caratteri cinesi. Questi appaiono estremamente belli e armoniosi all’interno del testo, a testimonianza della grande passione e dedizione di Agostino Biagi nello studio di questa lingua.

Pagine della Divina Commedia in cinese
Alcune pagine della Divina Commedia in cinese.

Dove si trova

Mara Carocci ha donato questa versione della Divina Commedia – insieme ad altri testi in cinese, tra cui altre traduzioni, scritti dal suo avo – all’Accademia della Crusca. In tal modo l’Istituzione potrà studiare questo inaspettato patrimonio culturale per carpire maggiori informazioni in merito alla figura di Agostino Biagi e alle sue opere.


La Divina Commedia in cinese, quindi, è opera di un italiano e risale ai primi del Novecento. Un lavoro di traduzione tanto minuzioso quanto meraviglioso che non si può non definire, come l’originale, un capolavoro.

Scritto da:

Mauro Bruno

Classe 1986. All'università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it