contatori energetici

Nei due articoli precedenti abbiamo decifrato le bollette di luce e gas, in questo scopriremo invece cosa sono i contatori energetici e come vanno utilizzati. Pronti? Via!

Cosa sono i contatori energetici?

Il contatore è un dispositivo che ha la funzione di misurare il consumo di energia elettrica o gas naturale utilizzate dal cliente finale, espresso in kWh o in Smc. Le società di distribuzione (i nostri amici DL) di luce e gas, che consegnano al cliente finale attraverso le reti di distribuzione, sono dunque proprietarie dei contatori e si occupano della rilevazione delle suddette misure e del loro trasferimento alla società di vendita, con cui il cliente finale ha stipulato un contratto di fornitura. Sono inoltre responsabili dell’installazione, manutenzione e di altri interventi tecnici sui contatori, tra cui il pronto intervento in caso di guasti.


Per chi se li fosse persi, ecco i link ai due articoli precedenti: energia elettrica e gas naturale.


Il contatore della luce

Partiamo dal più semplice: il contatore dell’energia elettrica. Si può dire che nel 99% dei casi l’apparecchio installato è di tipo elettronico, dotato di un display posto nella parte frontale, a destra del quale si trova il pulsante per visualizzare la lettura.

Premendo tale pulsante più volte, in sequenza, è possibile accedere a tutte le informazioni utili, tra cui:

  • il numero cliente di 9 cifre che identifica l’utenza,
  • la potenza istantanea assorbita in kW (alcuni contatori non la mostrano),
  • la lettura dei consumi e della potenza massima registrata dal contatore nelle tre fasce orarie,
  • la potenza massima disponibile sul contatore.

La lettura A1 indica i consumi effettuati in fascia oraria F1. Premendo nuovamente il pulsante vengono visualizzate anche le letture A2 e A3 relative ai consumi rispettivamente in fascia F2 e F3. Analogamente è possibile procedere con la rilevazione della potenza massima impiegata (P1, P2 e P3), registrata sempre sulle tre fasce orarie.

Per chi non le ricordasse, ecco le tre fasce:
  • F1 (ore di punta) da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 19.00, escluse festività nazionali;
  • F2 (ore intermedie) da lunedì a venerdì dalle 7.00 alle 8.00 e dalle 19.00 alle 23.00, sabato dalle 7.00 alle 23.00, escluse festività nazionali;
  • F3 (ore fuori punta) da lunedì a sabato dalle 23.00 alle 7.00 e la domenica e i festivi tutta la giornata.

Sul contatore luce infine è presente una leva, il cosiddetto interruttore generale. Va sempre abbassato per interrompere l’erogazione di corrente se dovete mettere mano all’impianto elettrico. Quando “salta la corrente“, ossia quando il prelievo di energia elettrica supera il limite massimo consentito (cioè quando la richiesta supera di oltre il 10% la quota potenza che avete contrattualizzato), troverete la leva abbassata e dovrete “riarmare” il contatore.

Se, alzando questa leva, la stessa torna in automatico verso il basso, significa che è presente nell’impianto qualche dispositivo che fa contatto. In questi casi è bene scollegare gli elettrodomestici collegati per individuare la causa del problema. Se l’evento accade con una certa frequenza è caldamente consigliabile un controllo dell’impianto elettrico da parte di un elettricista di fiducia.

Il contatore del gas

I nuovi contatori gas hanno fatto la loro comparsa nel 2013, in seguito alla delibera 631/2013/R/gas, che ha disposto la messa in servizio degli smart meter gas. La sostituzione è stata imposta dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas (AAEG, oggi ARERA) alle società di distribuzione locali ed è obbligatoria, oltre che gratuita.

L’intervento del tecnico, che deve essere identificabile grazie all’apposito badge della società, deve essere comunicato all’utente con almeno dieci giorni di anticipo. Da parte sua, l’intestatario dell’utenza in bolletta (o un suo delegato) deve essere obbligatoriamente presente al momento della sostituzione del contatore, soprattutto se il dispositivo è collocato all’interno dell’immobile, e non può rifiutare l’installazione, che viene fatta dal DL indipendentemente dal fornitore scelto.

lettura-contatore-digitale
Come effettuare la lettura corretta.

Durante questa procedura, che dura circa due ore, la fornitura del gas viene sospesa per motivi di sicurezza. Al termine viene riattivata e il cliente deve firmare un verbale di effettuata sostituzione, che riporta, tra le altre informazioni, anche l’ultima lettura del vecchio contatore analogico, il modello vecchio e quello sostituito, nonché la sua prima lettura.

Un’altra caratteristica di alcuni dei nuovi contatori gas è la maggior sicurezza. Alcuni modelli, infatti, hanno tra le loro caratteristiche una elettrovalvola di sicurezza, in grado di recepire e captare fughe di gas in caso di malfunzionamento del sistema.

Questi nuovi apparecchi forniscono inoltre una serie di informazioni quali:

  • matricola contatore, ovvero un codice che permette l’identificazione dell’apparecchio e il suo produttore,
  • lettura aggiornata dei consumi,
  • stato della valvola (aperta o chiusa),
  • data della chiusura del periodo precedente,
  • portata massima.

POD e PDR, i numeri “nascosti”

La sigla POD sta per “Point of Delivery“, ovvero punto di fornitura, è relativo all’utenza elettrica e viene assegnato, dopo l’allacciamento, dalla società di distribuzione. Serve ad indicare sul territorio, con precisione, il punto in cui l’utente preleva l’energia elettrica. Ciò significa che ogni singola utenza è legata al distributore di elettricità attraverso uno specifico POD, che la identifica univocamente.

Il codice POD è formato da 14 caratteri, sia numeri che lettere. Solo le utenze luce ancora attive nel mercato di maggior tutela, col Servizio Elettrico Nazionale, hanno 15 caratteri, in tutte le altre sono 14.

Il POD si ricava direttamente dal contatore, unendo il codice cliente (otto numeri su nove, l’ultimo viene eliminato) con i sei caratteri alfanumerici che identificano il DL. E-distribuzione, ad esempio, ha come codice IT001E, Ireti ha IT020E (Torino) o IT013E (Parma), Unareti si identifica con IT012E e così via.

Il PDR, o “Punto di Riconsegna“, è il corrispettivo del POD per le utenze di gas naturale. In genere questo valore, che definisce la posizione del contatore e viene assegnato quando si allaccia la rete, è presente soltanto sulla bolletta del gas. In alcuni casi è collocato su un’etichetta posta in prossimità del contatore oppure, nei nuovi dispositivi, lo si trova visibile sul display (ma non per tutti i modelli).

A differenza del POD, il PDR non è ricavabile dal dispositivo, se non indicato dal display. In questi casi per identificare il contatore si ricorre al numero di matricola, che è sempre indicato tra i suoi dati tecnici. In base ai modelli può essere sia numerico che alfanumerico.

Nota bene: anche cambiando fornitore POD e PDR rimangono invariati, dal momento che identificano un luogo e non il rapporto tra l’utente e l’azienda fornitrice.

Cambiate casa e non sapete cosa fare con le nuove utenze? Ve lo spiego nel prossimo articolo!

Vi aspetto!
Annalisa A.

Scritto da:

Annalisa Ardesi

Giunta qui sicuramente da un mondo parallelo e da un universo temporale alternativo, in questa vita sono una grammar nazi con la sindrome della maestrina, probabilmente nella precedente ero una signorina Rottermeier. Lettrice compulsiva, mi piace mangiare bene, sono appassionata di manga, anime e serie TV e colleziono Lego.
In rete mi identifico col nick Lunedì, perché so essere pesante come il lunedì mattina, ma anche ottimista come il “primo giorno di luce”.
In Inchiostro Virtuale vi porto a spasso, scrivendo, nel mio modo un po’ irriverente, di viaggi, reali o virtuali.
Sono inoltre co-fondatrice, insieme a Jessica e Virginia, nonché responsabile della parte tecnica e grafica del blog.
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