
I filtri solari sono gli ingredienti attivi dei cosmetici che proteggono dai raggi UV. Conosciamo le principali tipologie, le loro caratteristiche e i filtri UV ammessi nell’Unione Europea.
La classificazione dei filtri solari tiene conto della struttura chimica,1 in base alla quale si suddividono in filtri minerali (comunemente noti come filtri fisici o specchi) e filtri organici (conosciuti altresì come filtri chimici o molle).
Filtri solari minerali (ex filtri fisici o specchi)
Si tratta di polveri bianche come l’ossido di zinco e il biossido di titanio, che riflettono o diffondono i raggi ultravioletti formando una patina opaca sulla pelle (processo noto come scattering). Inoltre assorbono l’energia dei suddetti raggi, restituendola sotto forma di calore, meccanismo che condividono con i filtri organici (ecco perché la distinzione tra filtri fisici e filtri chimici è impropria).2
Presentano il vantaggio di essere fotostabili e inerti, cioè mantengono inalterata la capacità schermante nel tempo e non interagiscono con i filtri chimici; inoltre proteggono sia dagli UVA e sia dagli UVB, anche se il biossido di titanio è meno efficace verso gli UVA.
Quello che un tempo era uno svantaggio (residui bianchi), oggi è stato superato grazie alle nanopolveri: particelle di piccolissimo diametro, che si distribuiscono omogeneamente grazie al rivestimento, che impedisce loro di aggregarsi, e agli antiossidanti che riducono la formazione di radicali liberi (ROS, specie reattive dell’ossigeno) pericolosi per la pelle.
Filtri solari organici (ex filtri chimici o molle)
Anche i filtri organici assorbono gli UV per poi emettere calore, ma a differenza dei filtri minerali non tutti sono fotostabili e capaci di schermare gli UVA e UVB; di conseguenza, ai fini di migliorarne la stabilità e lo spettro di azione, vengono usati in miscela.
Tra i filtri organici che schermano gli UVB ci sono:
- PABA e derivati;
- PBSA e derivati;
- salicilati;
- cinnamati e derivati della canfora (che fungono anche da quencher, cioè fotostabilizzanti).
Tra i filtri organici che schermano gli UVA annoveriamo i benzofenoni e i dibenzoilmetani; invece, tra quelli ad ampio spettro abbiamo il drometrizolo trisilossano* e il bisoctrizolo**.

I filtri UV ammessi nell’UE
Nell’Unione Europea, i filtri solari – come tutti gli ingredienti cosmetici, del resto – sono sottoposti a controlli periodici che hanno lo scopo di valutarne la sicurezza, mano a mano che escono dati aggiornati. Ne consegue che l’elenco dei filtri ammessi può andare incontro a continue modifiche. Al 18 giugno 2024 annovera 34 voci (4 filtri minerali e 30 filtri organici),3 che elenchiamo con l’INCI e le concentrazioni massime ammesse nei solari.
Elenco dei filtri UV ammessi nell’UE:
- CAMPHOR BENZALKONIUM METHOSULFATE (max 6%);
- HOMOSALATE (max 7,34%);
- BENZOPHENONE-3 (max 6% nei prodotti per il viso, per le labbra e per le mani, a esclusione di tutti gli spray; max 2,2% nei prodotti per il corpo, inclusi gli spray; max 0,5% negli altri prodotti);
- PHENYLBENZIMIDAZOLE SULFONIC ACID (max 8% come acido);
- TEREPHTHALYLIDENE DICAMPHOR SULFONIC ACID (max 10% come acido);
- BUTYL METHOXYDIBENZOYLMETHANE (max 5%);
- BENZYLIDENE CAMPHOR SULFONIC ACID (max 6% come acido);
- OCTOCRYLENE (max 9% negli spray con propellente; max 10% negli altri prodotti);
- POLYACRYLAMIDOMETHYL BENZYLIDENE CAMPHOR (max 6%);
- ETHYLHEXYL METHOXYCINNAMATE (max 10%);
- PEG-25 PABA (max 10%);
- ISOAMYL P-METHOXYCINNAMATE (max 10%);
- ETHYLHEXYL TRIAZONE (max 5%);
- DROMETRIZOLE TRISILOXANE (max 15%)*;
- DIETHYLHEXYL BUTAMIDO TRIAZONE (max 10%);
- 4-METHYLBENZYLIDENE CAMPHOR (max 4%);
- ETHYLHEXYL SALICYLATE (max 5%);
- ETHYLHEXYL DIMETHYL PABA (max 8%);
- BENZOPHENONE-4, BENZOPHENONE-5 (max 5% come acido);
- METHYLENE BIS-BENZOTRIAZOLYL TETRAMETHYLBUTYLPHENOL (max 10%)**;
- METHYLENE BIS-BENZOTRIAZOLYL TETRAMETHYLBUTYLPHENOL NANO** (max 10%);
- DISODIUM PHENYL DIBENZIMIDAZOLE TETRASULFONATE (max 10% come acido);
- BIS-ETHYLHEXYLOXYPHENOL METHOXYPHENYL TRIAZINE (max 10%);
- POLYSILICONE-15 (max 10%);
- TITANIUM DIOXIDE (max 25%);
- TITANIUM DIOXIDE NANO (max 25%);
- DIETHYLAMINO HYDROXYBENZOYL HEXYL BENZOATE (max 10%);
- TRIS-BIPHENYL TRIAZINE / TRIS-BIPHENYL TRIAZINE NANO (max 10%);
- ZINC OXIDE (max 25%);
- ZINC OXIDE NANO (max 25%);
- PHENYLENE BIS-DIPHENYLTRIAZINE (max 5%);
- METHOXYPROPYLAMINO CYCLOHEXENYLIDENE ETHOXYETHYLCYANOACETATE (max 3%);
- BIS-(DIETHYLAMINOHYDROXYBENZOYL BENZOYL) PIPERAZINE (max 10%);
- BIS-(DIETHYLAMINOHYDROXYBENZOYL BENZOYL) PIPERAZINE NANO (max 10%).
Per il futuro, ci riserviamo la possibilità di approfondire in articoli ad hoc le caratteristiche dei filtri solari più importanti.
Consigli di lettura
Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche quello sui solari: ingredienti, caratteristiche e consigli utili.
Riferimenti bibliografici:
- filtri UV (tratto da una tesi specialistica);
- Viviana Corvaja, formulatrice cosmetica: “perché è sbagliato parlare di filtri solari ‘fisici’ – come funzionano davvero“;
- elenco dei filtri UV ammessi nell’Unione Europea (aggiornato al 18 giugno 2024).
Crediti fotografici
In apertura, foto di Dee da Pixabay.
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.

Pubblicista, ex collaboratrice de L’Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Potete contattarmi scrivendo a j.zanza@inchiostrovirtuale.it