La dieta mediterranea previene le malattie cardiometaboliche?

Eccoci giunti alla terza e (almeno per ora) ultima parte del dossier: la dieta mediterranea previene le malattie cardiometaboliche? Ovvero, riduce il rischio di sviluppare l’obesità, il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari? E qualora siano già presenti, ne modifica il decorso? Scopriamolo!

La dieta mediterranea previene le malattie cardiometaboliche?

La letteratura abbonda di pubblicazioni in cui vengono discussi gli effetti della dieta mediterranea sulle malattie cardiometaboliche, dal momento che – seppur molto diffuse – sono prevenibili o comunque modulabili agendo sullo stile di vita, alimentazione inclusa.

I risultati delle ricerche condotte fino al 2016 – ben 50 – sono stati esaminati in uno studio ombrello, che aveva l’obiettivo di fare luce sul ruolo della dieta mediterranea nello sviluppo e nella progressione delle malattie succitate. Questi i risultati:

Gli effetti della dieta mediterranea sulla sindrome metabolica

Sembra che una forte adesione possa abbassare il rischio di sviluppare la sindrome metabolica (ossia, un insieme di fattori di rischio per le malattie cardiometaboliche): infatti, dagli studi emerge un aumento del colesterolo buono (HDL) e una riduzione dei trigliceridi, del girovita e della pressione, nelle persone sane che la seguono con rigore. Il livello di evidenza è moderato-alto.

sindrome metabolica - la dieta mediterranea riduce proteggere dalle malattie cardiovascolari


Per saperne di più su questa condizione, vi rimandiamo all’articolo sulla “Sindrome metabolica: cause, diagnosi e gestione“.


Gli effetti della dieta mediterranea sull’obesità

I benefici sull’obesità sono ben documentati e supportati da un livello di evidenza alto, con una riduzione significativa dell’indice di massa corporea, della circonferenza del girovita e dell’infiammazione cronica nei soggetti obesi con una forte adesione alla dieta mediterranea, e un mantenimento nel tempo di questi risultati.

Gli effetti della dieta mediterranea sul diabete di tipo 2

Dall’analisi dei dati, è emerso che la dieta mediterranea possa abbassare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e rallentarne la progressione, come evidenziato dalla riduzione dell’emoglobina glicata (una proteina usata per identificare la glicemia media per un lungo periodo di tempo) nei diabetici; tuttavia, poiché non tutti gli studi dimostrano questa associazione, il livello di evidenza è moderato.

Gli effetti della dieta mediterranea sulle malattie cardiovascolari

La revisione mette in luce gli effetti protettivi della dieta mediterranea verso le malattie cardiovascolari, soprattutto quella arricchita in frutta a guscio e olio extravergine di oliva, più benefica rispetto a una semplice dieta povera di grassi; i dati raccolti da 888.257 partecipanti hanno evidenziato una riduzione relativa del rischio pari al 40%.

Non solo, l’adesione alla dieta mediterranea è stata associata anche alla riduzione di mortalità dovuta alle malattie cardiovascolari o ad altre cause, sia nella popolazione generale e sia nelle popolazioni a rischio, come quelle obese. Il livello di evidenza è alto.

Conclusioni

Alla luce delle conoscenze attuali, si può affermare che l’adesione alla dieta mediterranea promuove la perdita di peso e il mantenimento dei risultati nelle persone in sovrappeso od obese e riduce il rischio di sviluppare le malattie cardiovascolari, nonché la mortalità, in tutta la popolazione; invece, rimangono alcuni dubbi riguardo agli effetti sulla sindrome metabolica e sul diabete, che perciò dovrebbero essere ulteriormente valutati.

Questi benefici derivano dal modello alimentare in toto, nel quale predominano gli alimenti ricchi di fibre (che aiutano a controllare la glicemia e il peso), antiossidanti e grassi insaturi (che contrastano i processi ossidativi e infiammatori cronici alla base di queste malattie), su quelli ricchi di zuccheri semplici, colesterolo e grassi saturi.

Consigli di lettura

E con questo siamo giunti al termine della terza parte del dossier. Se non avete letto le prime due parti, potete rimediare cliccando sui seguenti link:

Buona lettura e alla prossima!

L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico.

Bibliografia e sitografia

Scritto da:

Jessica Zanza

Giornalista pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it