
Il mondo dell’arte è molto spesso soggettivo, a mio avviso.
Un quadro o una scultura per qualcuno è un vero e proprio capolavoro, per qualcun altro no. Vi sono casi in cui, però, la soggettività passa in secondo piano, per esempio se parliamo di Leonardo, Michelangelo o Raffaello (gli artisti eh, non le tartarughe ninja).
Da amante dell’arte, quale sono, non ho potuto evitare di accogliere con entusiasmo l’uscita al cinema di un film tutto dedicato ad un grandissimo artista, che vi ho citato proprio sopra. Nel mese di Aprile infatti, più precisamente dal 3 al 5, uscirà nelle sale cinematografiche il film d’arte prodotto da Sky, con la collaborazione dei Musei Vaticani, che vedrà come protagonista Raffaello.
Raffaello – Il principe delle Arti – 3D ripercorrerà la carriera del grande artista e, in occasione di questo evento artistico molto atteso, ho deciso di dedicare questo articolo proprio a Raffaello Sanzio. Ripercorriamo i momenti salienti della sua vita!
Raffaello Sanzio: la vita di un grande artista
Nato a Urbino nel 1493, la sua passione per l’arte la eredita dal padre che, resosi conto del suo immenso talento, lo incoraggia a seguire la sua strada. Tra i maestri da lui ammirati vi sono Piero Della Francesca e Francesco Di Giorgio, ai quali si è ispirato nelle sue opere fino a trovare uno stile personale, dedicandosi alla pittura, quanto all’architettura. Il suo vero mentore fu però il Perugino, ovvero Pietro di Cristoforo Vannucci, per il quale ha lavorato a partire dal 1497. La sua prima opera è datata 1498: Madonna di Casa Santi.
Madonna di Casa Santi: la prima opera di Raffaello

La Madonna appare di profilo, intenta a leggere, mentre tiene in braccio il suo bambino, Gesù, teneramente. L’opera, per stile e colori, ricorda le opere di Piero Della Francesca.
Per molto tempo si è discusso sulla vera paternità di quest’opera. In molti ritenevano, infatti, che appartenesse a Giovanni Santi, padre di Raffaello, e che i due soggetti raffigurati fossero la moglie e lo stesso figlio; ma, dopo aver riscontrato una notevole somiglianza tra il volto della Madonna e quello di un’ancella ne La Natività della Vergine del Perugino, maestro di Raffaello, si è giunti alla conclusione che fosse proprio quest’ultimo l’autore.
Ben presto la sua fama crebbe, in Umbria e non solo, e Raffaello iniziò a consolidare un suo stile, staccandosi gradualmente da quello del Perugino, o dagli altri maestri che lo avevano ispirato.
L’ultima opera che lo collega al Perugino, è forse una delle più famose da lui dipinte: Lo Sposalizio della Vergine, una di quelle opere che tutti noi abbiamo certamente trovato nei libri di scuola.
Lo Sposalizio della Vergine

Tale opera non può non essere messa a confronto con Lo sposalizio della Vergine del Perugino. Le opere hanno la stessa ambientazione e rappresentano lo stesso momento. Il sacerdote, al centro della scena, è intento ad officiare la cerimonia tra Giuseppe e Maria.

Come possiamo notare, le posizioni dei novelli sposi nelle due opere è invertita e, se nell’opera di Perugino i personaggi danno una percezione di staticità, in quello di Raffaello, invece, la sensazione che arriva allo spettatore è opposta.
Altro personaggio non indifferente è il tempio alle spalle dei protagonisti che, nel quadro di Raffaello, diviene il fulcro attraverso cui si sviluppa l’intero quadro, mentre in quello del Perugino assurge al compito di semplice sfondo, per quanto imponente.
Il dinamismo dei personaggi di Raffaello conferisce al quadro una prospettiva ed una profondità che non troviamo in quello del suo mentore, facendoci partecipi del quadro stesso. Infine, l’utilizzo di colori più vividi, permette di fissare meglio l’immagine, riuscendo anche a concentrarsi sui dettagli, come ad esempio gli uomini che passeggiano sullo sfondo, nei pressi del tempio.
Le altre opere del grande artista
Dal 1504, la sua carriera si intensifica e Raffaello, dividendosi tra Siena, Urbino e Firenze, dipinge opere come La Pala degli Oddi, San Giorgio e il drago e la serie delle Madonne, tra cui: La Madonna del Cardellino e La Madonna del Belvedere.
Intorno al 1513, Agostino Chigi, noto banchiere dell’epoca, gli commissiona una nuova cappella di famiglia: La cappella Chigi nella Basilica di Santa Maria del Popolo e, nel 1514, inizia il suo periodo architettonico, quando prende il posto di Bramante, subentrando come architetto della Basilica di San Pietro e provando ad apportare delle modifiche al sistema ortogonale già in utilizzo. Dopo la morte di Raffaello subentrò Antonio da Sangallo. Gli architetti coinvolti nel corso degli anni furono in tutto 13, a partire dal 1506 con Bernardo Rossellino e terminando con Gian Lorenzo Bernini nel 1629. Oltre a Raffaello, e ai nomi illustri già citati, troviamo anche Michelangelo, nel 1546.
Trasfigurazione: l’ultima opera di Raffaello
L’ultima opera di Raffaello è Trasfigurazione, commissionata dal cardinale Giulio de Medici. Non riuscì a completare l’opera e, sebbene non si abbia l’assoluta certezza, la parte inferiore (quella incompleta) sembra sia stata terminata da Giulio Romano. L’opera fu infine esposta nella camera ardente dell’artista, morto nel 1520.

Raffaello fu sepolto al Pantheon con tutti gli onori a lui dovuti. L’epitaffio inciso sulla tomba è quasi certamente opera di Pietro Bembo, e qui vi cito la parte finale, perché la trovo incredibilmente bella:
Qui sta quel Raffaello, mentre era vivo il quale, la gran madre delle cose temette d’esser vinta e, mentre moriva, di morire.
Raffaello entra di diritto tra i grandi artisti e senza dubbio le sue opere sono tra le più famose. Il numero di dipinti da lui creati è davvero immenso, e poter vedere sul grande schermo – e in 3D – queste meravigliose opere, è certamente una possibilità da non lasciarsi sfuggire, per cui non fatelo! Se siete in cerca di maggiori informazioni visitate questo sito, dove ne troverete su questo e molti altri eventi interessanti.
Un ultimo consiglio: se ne avete la possibilità, e non li avete ancora visti, provate a recuperare anche gli altri film d’arte prodotti da Sky; se siete appassionati, credetemi, sono splendidi. Rimanendo in tema di film d’arte, inoltre, vi consiglio di leggere il mio articolo: “Arte e cinema: storie di artisti sul grande schermo“. Buona visione a tutti!
Serena Aiello
Ex studentessa ormai (e finalmente) laureata, lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.