Matematica Escher

Siete appassionati di matematica? Si, avete capito bene, matematica! Io no, per nulla, benché il buon Pasquale, con i suoi articoli, riesca sempre a mostrarmela sotto aspetti inediti e benché avessi un’insegnante davvero fantastica; tuttavia, come mi è già capitato di dire, mi affascina la collisione tra due mondi totalmente diversi. Vi starete tuttavia domandando: qual è il legame tra matematica e arte?

Matematica e arte: due mondi (apparentemente) distanti

A ben pensarci, sembrerebbe che matematica e arte non abbiano a che fare l’una con l’altra… E invece non è così, perché oggi daremo spazio a un artista che, riuscendo a unire due cose apparentemente distanti come matematica e arte, si è guadagnato molto più che la mia attenzione: Maurits Cornelis Escher, artista e grafico olandese. E giacché vi è giusto una mostra in suo onore nella mia amata Sicilia, a Catania per la precisione, ho deciso di narrarvi delle sue opere, anche se credo che saranno in grado di presentarsi da sole.

Maurist Cornelis Escher: colui che seppe coniugare matematica e arte

Escher nasce a Leeuwarden (Paesi Bassi) nel 1898 e, fin dalla più tenera età, il suo talento per le incisioni su legno è evidente.

Meno evidente, invece, è la sua passione per lo studio, che lo porta ad essere bocciato per diverse volte. Nonostante l’insofferenza per gli studi, la sua passione per l’intaglio lo porta a frequentare la Scuola di architettura e arti decorative ad Haarlem.

“Relatività” di Escher

Escher diviene ben presto noto per essere l’artista dei “mondi impossibili” in cui tutto si capovolge, pur tuttavia avendo un suo rigore e una sua logica, benché a primo impatto non sembri affatto. Ne è un esempio Relatività, dove non sembra esserci un netto inizio, né una fine.

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Relatività (Maurits Cornelis Escher).

“Mani che si disegnano” di Escher

Mani che disegnano è invece uno straordinario esempio dell’uso della prospettiva. Una mano disegna l’altra, in contemporanea, tanto da farci chiedere: ma quale delle due ha iniziato a disegnare l’altra?

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Mani che si disegnano (Maurits Cornelis Escher).

“Mano con sfera riflettente” di Escher

La matematica nelle opere di Escher entra in gioco con il piano cartesiano di cui egli (a detta sua in modo del tutto inconsapevole) si serve, così come la geometria, grazie alla rappresentazione di figure quali il cubo o la sfera.

Mano con sfera riflettente è ad oggi considerato uno degli autoritratti più originali mai realizzati.

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Mano con sfera riflettente (Maurits Cornelis Escher).

Ciò che fa sorridere è il fatto che lo stesso Escher si è sempre ritenuto troppo “ignorante” in materia, per poter essere in grado di fondere matematica e arte in maniera voluta e del tutto consapevole; per tale ragione, rimase molto sorpreso del successo delle sue opere nei circoli scientifici, così come sorprendente fu per lui sapere che Albert Einstein era tra i suoi ammiratori.

“Galleria di stampe” di Escher

Amante dell’Italia e dei suoi paesaggi, Escher subì il fascino anche del surrealismo italiano, e la sua Galleria di Stampe (forse una delle più famose) è un chiaro omaggio a questo movimento.

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Galleria di stampe (Maurits Cornelis Escher).

L’immagine appare in movimento, quasi come se si stesse accartocciando su se stessa, in una sorta di spirale. Al centro del disegno, vediamo una sorta di buco (o spazio bianco) da dove verosimilmente l’immagine si è generata e nel quale tornerà una volta accartocciatasi su se stessa.

Tra le sue opere è forse quella che più di tutte gioca sull’illusione, su quel mondo impossibile del quale lui amava tanto parlare.

Escher, un genio incompreso

Nonostante il suo talento, nel quale egli stesso credeva ciecamente, le sue opere non hanno mai ricevuto una calda accoglienza ma, piuttosto, tante critiche, alcune ai limiti della ferocia. Le sue opere erano ritenute troppo filosofiche e vaneggianti, troppo… strane. Come spesso accade ai grandi artisti, Escher ebbe la risonanza più che meritata solo dopo la sua morte. In Olanda vi è un museo che porta il suo nome e in tutto il mondo le sue opere vengono messe in mostra, attirando sempre più gente.

Come vi ho accennato all’inizio, a Catania, fino al 17 settembre a Palazzo delle Cultura, sarà possibile visitare la mostra a lui dedicata. Escher aveva un amore consolidato per la Sicilia, quindi rendergli omaggio proprio in una delle città siciliane più all’avanguardia in fatto d’arte dell’Isola (e non solo) è l’ennesima dimostrazione di come Escher sia apprezzato e soprattutto ammirato in ogni luogo.


Per maggiori informazioni sulla mostra e su tutti gli altri eventi culturali catanesi, cliccate qui.


Forse Escher non riuscirà a farvi comprendere i segreti della matematica, se non siete ferrati, ma di certo ve la mostrerà in maniera diversa… per non dire alternativa. Alla prossima!

Serena Aiello

Scritto da:

Serena Aiello

Ex studentessa ormai (e finalmente) laureata, lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.