Cannabis in Cina
Da quanto tempo si fa uso di cannabis in Cina? Per quali scopi veniva utilizzata? Scopriamolo in questo articolo!

In tutto il mondo il tema della cannabis fa discutere, spaccando l’opinione pubblica tra chi vorrebbe legalizzarla e chi, al contrario, vietarla. In questo articolo, però, non voglio fare politica, bensì scoprire la presenza della cannabis in Cina nella storia.

Anzi, forse sarebbe meglio parlare di millenni. Già, perché forse non tutti sanno che la Cina può essere considerata la madrepatria della marijuana, poiché la sua coltivazione risale a tempi preistorici.

Non solo, studi recenti hanno dimostrato che i cinesi sono stati anche tra i primi a fumarla. Inoltre, per combinare storia e curiosità, la canapa in Cina detiene un primato mondiale anche dal punto di vista semantico.

A questo punto non ci resta che scoprire da quanti anni si coltiva e si fuma la cannabis in Cina. Vedremo anche se al giorno d’oggi la pianta può essere consumata liberamente nella Repubblica popolare. Infine cercheremo di capire quale sia la particolarità linguistica.


Cannabis in Cina

Studi archeologici recenti hanno dimostrato come le prime varietà di piante di cannabis siano state coltivate nella Cina nord-occidentale ben 12.000 anni fa. Da qui, nell’attuale confine con Kazakistan e Kirghizistan, si sono poi diffuse in tutto il mondo evolvendosi in nuove specie.

In epoca neolitica la cannabis era presente anche a Taiwan. In un sito archeologico, infatti, sono state rinvenute fibre di canapa in frammenti di ceramica risalenti a circa 10.000 anni fa.

Si sa che in origine la canapa veniva utilizzata per i tessuti degli abiti, anche se divennero note le sue proprietà medicinali. Nel “Classico delle erbe di Shennong” (神农本草经), scritto intorno al 2.800 a.C., infatti, si fa riferimento alle grandi proprietà medicinali della marijuana.

Il carattere 麻

Questa informazione ci permette di aprire una parentesi in merito alla parola “canapa” in cinese. Il termine utilizzato nel libro per descrivere la pianta, infatti, era 麻, utilizzato ancora oggi in maniera generica. Per descrivere la cannabis nello specifico, ad esempio, si usa 大麻.

Ma perché questa informazione è così importante? Non è ovvio che un libro cinese utilizzasse una parola cinese? La notizia sta nel fatto che 麻, per quanto ne sappiamo, è il termine scritto più antico al mondo per indicare la pianta.

Cannabis in Cina il carattere: 麻
Il carattere Cannabis in Cina: 麻

Gli utilizzi della cannabis, quindi, riguardavano la produzione di tessuti e la cura delle malattie. A questo punto lo so cosa vi state chiedendo, arriviamo alla domanda che state aspettando: non la fumavano? Anche in questo caso i cinesi hanno anticipato i tempi.

Ritrovamenti del 2019, infatti, hanno rivelato che la cannabis veniva fumata già 2,500 anni fa. Non si trattava, però, dell’uso ricreativo più “moderno”, in quanto il suo consumo era inserito all’interno di cerimonie e rituali religiosi.

Ciò non significa, tuttavia, che i cinesi non fossero a conoscenza delle proprietà psicoattive della pianta. Anzi, la scelta di esse era mirata e ricadeva proprio su quelle con i livelli di tetracannabinolo – uno dei maggiori principi attivi della cannabis – più alti.

La cannabis nella Cina di oggi

Fino agli anni ’30 del secolo scorso la Cina – più precisamente la regione dello Xinjiang- era uno dei maggiori esportatori di hashish. Dopo il 1934, tuttavia, il commercio dello stupefacente è diventato illegale.

Dal 1985, invece, la Repubblica popolare ha aderito alla “Convenzione sulle sostanze psicotrope”, pertanto considera la cannabis una droga pericolosa. Questa può essere tuttora coltivata per fini industriali, ma la sua detenzione o consumo per uso personale è assolutamente illegale.


La cannabis in Cina, quindi, si coltiva da più di diecimila anni e si fuma da più di duemila. Oggigiorno, però, questa pratica non è più permessa. Detto questo non mi resta che salutarvi: alla prossima!

Scritto da:

Mauro Bruno

Classe 1986. All'università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it