Calze a compressione graduata

Le calze a compressione graduata sono presidi indicati per prevenire o trattare la cattiva circolazione nelle gambe, ma non solo. Per sapere come funzionano, quando sono indicate o controindicate e molto altro, non vi rimane che leggere la guida!

Calze a compressione graduata: l’identikit

Le calze a compressione graduata sono dispositivi medici realizzati in modo da assicurare una compressione sulle gambe decrescente dal basso verso l’alto. L’obiettivo è quello di stimolare la circolazione venosa, che può rallentare per svariate ragioni, e quindi prevenire la comparsa di gonfiore, prurito e formicolio, sintomi dell’insufficienza venosa cronica, e rallentarne la progressione qualora sia già presente.


Per maggiori dettagli, vi rimandiamo all’articolo: “Insufficienza venosa cronica: cause, sintomi e rimedi“.


Esse, tuttavia, possono essere utili anche per favorire il recupero delle gambe dopo l’attività sportiva o dopo una giornata di lavoro in piedi, nel qual caso si parla di calze riposanti. Fatta questa piccola – ma doverosa – premessa, prepariamoci a conoscere classificazione e tipologie di questi presidi!

Classificazione delle calze elastiche per la circolazione

È possibile classificare questi presidi sulla base di tre criteri. Vediamoli!

Indicazioni delle calze elastiche

Una prima classificazione viene effettuata in base alle indicazioni. Si distinguono, infatti, calze elastiche:

  • preventive – indicate per prevenire lo sviluppo delle malattie venose;
  • terapeutiche – indicate nel trattamento conservativo delle malattie venose;
  • sportive – indicate durante e dopo la pratica sportiva.

Grado di compressione delle calze elastiche

Una seconda classificazione, invece, tiene conto del grado di compressione. Secondo lo standard RAL GZ 387, in particolare, si distinguono calze elastiche a compressione:

  • leggera (classe I, 18-21 mmHg);
  • moderata (classe II, 23-32 mmHg);
  • forte (classe III, 34-46 mmHg);
  • molto forte (classe IV, ≥ 49 mmHg).

Il grado di compressione è determinato all’origine, decrescente dalla caviglia alla coscia e invariabile nel tempo, grazie ai materiali  – poliammide ed elastan – e alla tecnica di cucitura usati per realizzare le calze.

Modello e colore delle calze elastiche

Infine, una terza classificazione tiene conto del modello (collant, monocollant, gambaletti, autoreggenti, a punta aperta o chiusa) e del colore (bianco, nero, carne, fluo, etc.)

Tipi di calze a compressione graduata

Sulla base delle indicazioni, che rappresentano il criterio di classificazione principale, ecco le più importanti tipologie di calze elastiche in commercio!

Calze elastiche preventive

Le calze elastiche preventive, come dice il nome stesso, servono per prevenire lo sviluppo delle malattie venose. Il loro uso è consigliato nelle persone a rischio, anche molto giovani, come coloro che stanno molte ore in piedi per lavoro oppure chi soffre di gambe pesanti con l’arrivo dell’estate.

Spesso vengono usate come collant – il quale è realizzato in modo da operare una sorta di micromassaggio, anche in seguito a lievi movimenti degli arti – che favorisce il movimento del sangue verso l’alto e allevia la sensazione di pesantezza e indolenzimento alle gambe.

Oltre a ciò stimolano la microcircolazione – cioè lo scorrimento del sangue nei piccoli vasi, come capillari e venule – nel tessuto sottocutaneo e, in tal modo, attenuano gli inestetismi della cellulite.


A tal proposito, vi consigliamo la guida: “Diuretici naturali: le strategie contro la ritenzione idrica“.


Attenzione: la pressione esercitata dalle calze preventive varia dai 6 ai 21 mmHg.

Calze elastiche terapeutiche

In presenza di malattia venosa conclamata e delle sue complicanze è necessario ricorrere alle calze elastiche terapeutiche, che esercitano una compressione non inferiore ai 22 mmHg.

All’interno di questa categoria troviamo le calze per il trattamento di vene varicose e gonfiori permanenti, usate sotto forma di collant o autoreggenti con punta aperta o chiusa, ma anche:

  • le calze antitrombo, usate sotto forma di autoreggenti, che mantengono il sangue fluido;
  • le calze antiulcera, usate sotto forma di gambaletti, che mantengono la pelle intatta.

È importante sapere, tuttavia, che queste calze non sono curative ma servono per rallentare la progressione della malattia (trattamento conservativo) in associazione ad altri trattamenti, quali massaggi e venotonici – di questi ultimi parleremo in un articolo ad hoc.

Calze elastiche sportive

Veniamo, infine, alle calze elastiche sportive che possono essere indossate:

  • durante lo sport, per mantenere l‘ossigenazione muscolare e limitare i danni alle fibre;
  • dopo lo sport, per favorire il recupero muscolare.

Anche in questo caso i modelli a disposizione sono numerosi – collant, gambaletto, etc. – e la scelta varia in base al tipo di sport praticato.

Calze elastiche: guida all’acquisto e all’uso

Se siete intenzionati ad acquistare delle calze a compressione graduata, dovreste sapere che è necessaria la prescrizione dello Specialista, che abbia non solo accertato la presenza di disturbi circolatori – attraverso l’esame obiettivo, l’anamnesi e l’ecocolordoppler – ma anche l’assenza di controindicazioni.

Controindicazioni delle calze elastiche

Le calze elastiche, infatti, non possono essere usate in caso di:

  • gambe molto grosse;
  • edema polmonare e disturbi vascolari di origine cardiaca;
  • eritema, dermatite localizzata e necrosi cutanea.

Una volta accertata l’idoneità, dunque, lo specialista prescriverà il modello più adatto al paziente, il grado di compressione ed eventualmente la taglia. Quest’ultima dipende da: peso, altezza, circonferenza di caviglia, gamba e coscia; qualora il medico non l’avesse indicata, fatevi aiutare dal vostro farmacista per sceglierla!

Quanto costano le calze a compressione graduata?

Il prezzo dipende da diversi fattori come la marca, la tipologia e il rivenditore – a tal proposito vi consigliamo di acquistarle in farmacia o parafarmacia, dove potrete beneficiare di una consulenza qualificata – e varia dai 10 ai 50€.

Tuttavia, trattandosi di dispositivi medici di Classe I secondo il Regolamento UE 2017/745, sono detraibili dall’IRPEF ai sensi dell’Art. 15  del TUIR.

Consigli per un corretto utilizzo

Prima di salutarci, ecco alcune dritte per indossare correttamente le calze elastiche:

  1. infilate le calze elastiche al mattino, prima che le gambe si gonfino;
  2. indossate i guanti, per non sfilarle con le unghie, e aiutatevi con l’infilacalze se avete difficoltà;
  3. una volta indossate, le calze non devono fare pieghe ma nemmeno essere troppo in tensione.

Come lavare le calze elastiche?

Per mantenerle integre, oltre a infilarle con i guanti, bisogna lavare le calze elastiche con molta cura:

  1. lavatele a mano, con detergenti delicati, sotto i 40°;
  2. non strizzatele eccessivamente durante il lavaggio e risciacquatele con acqua tiepida;
  3. non stendetele in verticale ma fatele asciugare distese su un piano.
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico.

Bibliografia e sitografia

Scritto da:

Jessica Zanza

Giornalista e blogger con un passato da farmacista.
Sono una delle fondatrici del sito e curo la sezione editoriale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it