Il cibo nelle opere d'arte

Il cibo visto attraverso gli occhi degli artisti

Vi siete mai chiesti quante cose realmente sane e genuine mettiamo sulla nostra tavola? Quanto sono sani gli alimenti di cui ci nutriamo? Beh, ai giorni nostri questo è un tema particolarmente caldo al quale è dedicata la Giornata mondiale dell’alimentazione, istituita nel lontano 1979 dai Paesi membri della FAO. Ad oggi vi aderiscono ben 150 Paesi tra cui, ovviamente, l’Italia.
A ben vedere, proprio l’Italia è un Paese in cui il cibo, l’attenzione particolare alla sua qualità e il rituale di sedersi a tavola sono ben più che semplici tradizioni tramandate nel tempo, quindi non c’è da stupirsi se a Parma sono stati istituiti dei Musei del cibo dov’è possibile vedere, toccare con mano (e mangiare) il meglio dei prodotti made in Italy locali.
L’essermi imbattuta in questa straordinaria scoperta (mea culpa, non avevo idea esistessero dei musei dedicati al cibo, a Parma) mi ha fatto riflettere su quanto spesso sia stato rappresentato il cibo nelle opere d’arte. Vediamone alcune!

Il cibo nelle opere di Arcimboldo: Quattro stagioni

Le Quattro stagioni di Arcimboldo, di cui Inverno ed Estate sono le più note, ne è un esempio.

Quattro stagioni, di Arcimbolo.
Quattro stagioni, di Arcimboldo.

Il cibo nelle opere di Caravaggio: Canestra di frutta

Canestra di frutta di Caravaggio, dove un semplice cesto di frutta al centro della tavola è diventato un vero capolavoro.

Canestra di frutta, di Caravaggio.
Canestra di frutta, di Caravaggio.

Il mangiafagioli, di Caracci

Il mangiafagioli di Caracci riprende un episodio di vita quotidiana con il protagonista seduto a tavola, intento a mangiare la sua zuppa di fagioli.

Il mangiafagioli, di Caracci.
Il mangiafagioli, di Caracci.

Campbell’s Soup, di Andy Warhol

Anche Andy Warhol c’ha messo del suo con la sua zuppa.

Campbell's Soup, di Andy Warhol
Campbell’s Soup, di Andy Warhol

L’ultima cena, di Leonardo

E poi c’è il quadro che mette in scena la cena più famosa di sempre: L’ultima cena, appunto. Il quadro, uno dei più famosi di Leonardo e, in definitiva della storia dell’arte, ritrae Gesù e i suoi discepoli seduti a tavola, durante l’ultima cena di Gesù.

Gesù si trova proprio al centro della tavola, dove ritroviamo sia il pane sia il vino. Accanto a lui, lungo tutta la tavola, vi sono gli apostoli e, secondo molti studiosi, ognuno di loro nasconde un mistero.

Il più chiacchierato riguarda l’apostolo Giovanni, che secondo alcuni Leonardo avrebbe volutamente raffigurato con fattezze femminili perché si tratta di una donna: Maddalena.

Su questa affascinante teoria (che ha scatenato le ire dei cristiani cattolici di mezzo mondo) Dan Brown ha imbastito il suo Codice Da Vinci, gonfiandola un po’ magari (o magari no, chissà) rendendosi protagonista di uno dei casi letterari più eclatanti di sempre.

Ovviamente tutte le speculazioni e le leggende dietro ai quadri di Leonardo li rendono più affascinanti agli occhi del mondo. Ad ogni modo, non si hanno prove certe sul fatto che Giovanni in realtà fosse una donna e questo fa sì che di tanto in tanto vengano fuori nuove teorie, plausibili o meno.

Insomma, a conti fatti di esempi di arte a tema “alimentare” ce ne sono e pure parecchi, tutti diversi in cui il cibo, spesso posto a contorno, ci viene mostrato in maniera insolita, magari diversa da come ci aspettiamo.

L'ultima cena, di Leonardo da Vinci.
L’ultima cena, di Leonardo da Vinci.

Il cibo nelle opere di Mike Geno

C’è però chi è andato oltre, realizzando dipinti il cui unico e vero soggetto è il cibo, senza nulla a fargli da sfondo. Questi artisti vengono chiamati “food painters”, letteralmente i disegnatori di cibo. Tra i più famosi vi è Miko Geno di Philadelphia, definito “cheese painter” perché sembra particolarmente appassionato di formaggi. In verità, Miko ha immortalato su tela anche altri cibi, come il bacon oppure la carne, però quelli dedicati al formaggio sono certamente i più noti e “gustosi”. Il Gorgonzola, ad esempio!

Il cibo nelle opere d'arte: gorgonzola di Miko Geno.
Gorgonzola, di Miko Geno.

O magari, un bel pezzo di groviera!

Il cibo nelle opere d'arte: groviera di Miko Geno.
Groviera, di Miko Geno.

Come dice lo stesso Miko, viene fame solo a guardarli, non trovate? A me viene, eccome se viene!

Considerazioni finali

Al termine di questa “abbuffata d’arte”, è importante sapere che il tema dedicato all’alimentazione è di grande importanza, motivo per cui noi autori abbiamo deciso di dedicarvi il tema di questo mese, perché non si tratta solo di capire quali alimenti sono più sani di altri! Anzi, la Giornata Mondiale dell’alimentazione ha lo scopo principale di sensibilizzare circa la povertà e la conseguente mancanza di cibo in molti Paesi, in rapporto all’immenso spreco perpetrato in altrettanti Paesi del mondo.

La FAO lavora ogni giorno proprio per questo e ogni anno fa qualche passetto avanti, anche se le stime ci dicono che i bambini che soffrono di malnutrizione sono ancora troppi. Anche noi, nel nostro piccolo, possiamo fare qualcosa, anzi dobbiamo! Comprendere a cosa serve celebrare questa importante giornata è il primo piccolo passo. Smettere di sprecare il cibo, forse, sarà il prossimo.

Sensibilizziamo noi stessi, ogni volta che ci sediamo a tavola. Alla prossima!

Consigli di lettura

Se l’articolo vi è piaciuto, venite con noi alla scoperta dei formaggi lombardi!

Scritto da:

Serena Aiello

Ex studentessa ormai (e finalmente) laureata, lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.