Olio di rosa mosqueta

La guida per un uso consapevole

L’olio spremuto a freddo dei semi di rosa mosqueta (arbusto di origini andine, cui appartengono le specie Rosa moschata, Rosa rubiginosa e Rosa canina) è un ingrediente di origine naturale presente in vari prodotti per la cura della pelle. In questa miniguida vedremo quali sono le sue proprietà, in quali casi è utile e come si usa.

Le proprietà dell’olio di rosa mosqueta cosmetico

L’olio di rosa mosqueta è costituito da una miscela di grassi, chiamati “trigliceridi”, contenenti il 77% di acidi grassi polinsaturi (43% acido linoleico e 34% acido α-linolenico), il 15% di acidi grassi monoinsaturi (di cui il 14% acido oleico) e il 6,3% di acidi grassi saturi (di cui 3,5% acido palmitico),più vitamina E, carotenoidi e altri componenti della frazione insaponificabile. 

Come tutti gli oli è dotato della capacità di rendere l’epidermide semimpermeabile all’acqua, che pertanto vi rimane intrappolata più a lungo, rendendola più liscia, morbida ed elastica (proprietà emollienti ed elasticizzanti). Ecco perché è utile in caso di pelle secca e nella skincare routine.

Come si usa?

Nella cura quotidiana della pelle, si può usare nelle fasi di:

  • detersione (sotto forma di acque micellari, gel o latti detergenti);
  • esfoliazione (sotto forma di scrub);
  • idratazione (sotto forma di creme e sieri viso, contorno occhi e stick labbra).

In caso di pelle secca, è consigliabile il trattamento intensivo con l’olio di rosa mosqueta puro: si può applicare prima di andare a dormire (da solo o miscelato alla crema notte) per dargli tempo di agire.

Come si riconosce l’olio di rosa mosqueta in etichetta?

L’olio di rosa mosqueta è riportato in etichetta con l’INCI “ROSA MOSCHATA/CANINA/RUBIGINOSA SEED OIL”.

Le proprietà dell’olio di rosa mosqueta alimentare

I test sugli animali evidenziano interessanti potenzialità per la salute dell’olio di rosa mosqueta. In particolare, nei topi con una dieta ricca di grassi, l’olio contrasta lo sviluppo della steatosi epatica2 o fegato grasso (fattore di rischio per la cirrosi e i tumori epatici), grazie alla capacità di regolare il metabolismo lipidico e neutralizzare i radicali liberi nel fegato.3

Alla luce di queste scoperte, non si esclude che un giorno i soggetti a rischio possano assumerlo come integratore alimentare, per contrastare l’accumulo anomalo di grassi nel fegato. Non rimane che attendere conferme da studi clinici rigorosi.

Consigli di lettura

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Riferimenti bibliografici:
  1. González-Mañán D, D’Espessailles A, Dossi CG, San Martín M, Mancilla RA, Tapia GS. Rosa Mosqueta Oil Prevents Oxidative Stress and Inflammation through the Upregulation of PPAR-α and NRF2 in C57BL/6J Mice Fed a High-Fat Diet. J Nutr. 2017 Apr;147(4):579-588. DOI: 10.3945/jn.116.243261. Epub 2017 Mar 15. PMID: 28298541;
  2. D’Espessailles A, Dossi CG, Espinosa A, González-Mañán D, Tapia GS. Dietary Rosa mosqueta (Rosa rubiginosa) oil prevents high diet-induced hepatic steatosis in mice. Food Funct. 2015 Sep;6(9):3109-16. doi: 10.1039/c5fo00741k. PMID: 26218006;
  3. Tapia G, Silva D, Romero N, Pettinelli P, Dossi CG, de Miguel M, González-Mañán D. Role of dietary α- and γ-tocopherol from Rosa mosqueta oil in the prevention of alterations induced by high-fat diet in a murine model. Nutrition. 2018 Sep;53:1-8. doi: 10.1016/j.nut.2018.01.012. Epub 2018 Apr 3. PMID: 29625348.

Ultimo aggiornamento: 14 dicembre 2024.

L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.
Crediti fotografici

In apertura, foto di Hans Benn da Pixabay.

Scritto da:

Jessica Zanza

Pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Potete contattarmi scrivendo a j.zanza@inchiostrovirtuale.it