muro della gentilezza

Un’iniziativa firmata Tempio del futuro

In via Luigi Nono a Milano, vi è un luogo molto speciale: i giubbotti appesi alla parete, le mensole colme di libri, barattoli pieni di spazzolini da denti… No, non è un’installazione artistica: è il muro della gentilezza.
L’idea è venuta alle associazioni che gestiscono il centro culturale Tempio del futuro perduto, che proprio in via Nono ha la sua sede. E, varcando il portone al civico 9, c’è molto altro: ad esempio, un’intera parete dedicata al booksharing, dove chi vuole può prendere e lasciare un libro in totale libertà. Ma anche scorte di indumenti che andranno poi a popolare il muro della gentilezza, una volta che gli appendiabiti resteranno vuoti.

Che cos’è il muro della gentilezza?

Sì, perché da quando si è sparsa la voce che a Milano è stato inaugurato un muro della gentilezza, in tantissimi sono già passati in via Nono; lì, senza bisogno di chiedere, senza dover superare l’imbarazzo di chiedere “aiuto” hanno potuto prendere con sé un giubbotto, una sciarpa, una cuffia…
E così, gli appendini, le mensole, i barattoli sono continuamente riassortiti dai volontari delle associazioni.

Ma sono tantissime anche le persone che hanno risposto alla chiamata e sono passate da via Nono per donare capi e accessori; la speranza è che possano, molto presto, scaldare il corpo e lo spirito dei più bisognosi.
Si è così innescato un circolo virtuoso, un percorso della gentilezza, che ha fatto del muro di via Nono e del centro culturale il luogo d’incontro tra chi ha di più e chi ha di meno. Nasce così un luogo di condivisione, materiale e immateriale: all’interno, infatti, trovano spazio corsi, concerti, esposizioni…

Uno sguardo al mondo

Quello di via Luigi Nono è il primo muro della gentilezza a Milano ma di walk of kindness, nel mondo, ne esistono moltissimi. In Italia è possibile trovarli a Roma, a Pistoia, a Bologna e siamo sicuri che molte altre città seguiranno.
E chissà che questo 2020 appena iniziato sia ricordato più per i muri della gentilezza e meno per i muri della vergogna.

Per maggiori info, seguite Tempio del futuro perduto su Facebook e Instagram.

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Scritto da:

Roberto Gessi

Classe 1992, vivo in provincia di Novara e mi occupo di social network, scrittura testi e produzione contenuti per il web.
Ho delle passioni molto semplici: mi piace leggere, scrivere e fotografare. Nel 2020, per La Torre dei Venti, ho pubblicato "La Ragazza Gazzella", il mio romanzo d'esordio.