liquirizia radici bastoncini

Tutti conoscono la liquirizia come ingrediente di dolciumi e liquori, ai quali conferisce sapore e dolcezza. Meno noti sono gli usi erboristici, nonostante sia impiegata nella medicina tradizionale sin dall’antichità. Nell’articolo, dunque, approfondiremo le proprietà, i benefici e gli usi tradizionali della radice di liquirizia, ma anche i rischi e le controindicazioni. Seguiteci!

Liquirizia: l’identikit

La liquirizia è la radice della Glycyrrhiza glabra, una pianta originaria dei Paesi del Mediterraneo e dell’Asia, che appartiene alla famiglia delle Fabaceae (ex Leguminosae). La radice raccolta tra il 3° e il 4° anno di vita, ossia quando il contenuto di principi attivi è massimo, costituisce la parte attiva (droga) della pianta e, una volta dissotterrata, viene ridotta nei classici bastoncini.

Radici di liquirizia ridotte in bastoncini vermiformi
Figura 1: radici di liquirizia ridotte in bastoncini essiccati, interi e frantumati.

I bastoncini essiccati, come illustrato nell’immagine, sono fibrosi e di forma vagamente vermiforme. Essi, inoltre, hanno un colore dal giallo al bruno, per via di composti chiamati flavonoidi, un profumo tenue e un sapore dolciastro, quest’ultimo ascrivibile alla glicirrizina. Ed è proprio per via del sapore che i Greci la chiamarono glykeia rhizaglykyrrhiza, cioè radice dolce, da cui deriva appunto il nome botanico. Ma cosa contiene la droga?

Cosa contengono le radici di liquirizia?

Il fitocomplesso della liquirizia include molteplici sostanze, tra cui spiccano per importanza le saponine e i flavonoidi. Vediamoli in dettaglio!

Saponine

Le saponine sono i componenti più importanti della liquirizia e prendono il nome da una painata – la Saponaria officinalis – che veniva usata per fare il bucato. La liquirizia, secondo gli standard dell’UE, dovrebbe contenere almeno il 4% di saponine triterpeniche (espresse come acido glicirrizico).

Acido glicirrizico: la saponina più importante

L’acido glicirrizico (o acido 18-β-glicirrizico) è una saponina formata dall’unione dell’acido glicirretico con uno zucchero.

Nella radice, l’acido glicirrizico è presente come sali di potassio, calcio e magnesio, formanti la glicirrizina. Quest’ultima è responsabile della dolcezza della liquirizia – che è 50 volte quella dello zucchero da cucina – motivo per il quale si usa per correggere il sapore di erbe o farmaci troppo amari.

Liquirizia - struttura dell'acido 18-beta-glicirrizico
Figura 2: struttura dell’acido 18-beta-glicirrizico. Credits: EMA.

Flavonoidi

Come già anticipato, i flavonoidi sono le sostanze responsabili del colore giallo della liquirizia. Sono più di 300 e tra questi annoveriamo la liquiritina, l’isoliquiritina e la glabridina. I flavonoidi, unitamente alle saponine, sono responsabili delle proprietà della radice. Nel prossimo paragrafo scopriremo quali!

Proprietà, benefici e usi della liquirizia

La liquirizia viene usata per le sue proprietà espettoranti e demulcenti, come rimedio naturale contro il catarro, la tosse e il mal di stomaco. Prima di proseguire, però, è bene precisare che si tratta di usi non supportati da evidenze cliniche significative – sebbene radicati nella nostra tradizione – come riportato dalla stessa Agenzia Europea dei Medicinali, nella sua relazione di valutazione. Prendetela, quindi, per ciò che è: un rimedio per i disturbi lievi o un trattamento complementare ai farmaci nei casi moderati e severi. Detto ciò, vediamo nel dettaglio le proprietà, i benefici e gli usi della radice!

Liquirizia come espettorante contro il catarro

Grazie all’acido glicirretico, che stimola per via riflessa la secrezione di muco liquido, la liquirizia fluidifica il catarro e ne favorisce l’eliminazione.

Liquirizia contro la tosse grassa e secca

La liquirizia e i suoi estratti aiutano a calmare la tosse: sia quella grassa, perché fluidifica il catarro che la provoca; sia quella secca, perché lenisce la gola infiammata e stroncando sul nascere il riflesso. Questi effetti sono dovuti sia alle saponine, sia ai flavonoidi.

Liquirizia contro il mal di stomaco

Gli estratti di liquirizia deglicirrizzati – cioè privi dell’acido glicirrizico – potrebbero alleviare la gastrite grazie ai flavonoidi e agli arabinogalattani, che aumentano la produzione di muco gastrico protettivo.

Ma come mai si usano gli estratti deglicirrizzati?

In quanto l’acido glicirretico irrita la mucosa gastrica, meccanismo alla base delle sue proprietà espettoranti. In caso di gastrite, dunque, sarebbe meglio ricorrere agli estratti privi di saponine, così da non correre alcun rischio d’irritazione.

Ma ora che sappiamo quando usare la liquirizia, vediamo come assumerla per trarne i massimi benefici!

Modalità di assunzione 

Benché la liquirizia possa essere masticata al naturale, sotto forma di bastoncini, per sfruttarne appieno i benefici è meglio optare per i decotti – in caso di tosse con o senza catarro – o per gli estratti incapsulati, in caso di gastrite e mal di stomaco.

Decotto di liquirizia per sciogliere il catarro e calmare la tosse

Il decotto di liquirizia, da sola o in associazione ad altre erbe, può aiutare a sciogliere il catarro e calmare la tosse. L’acqua introdotta col decotto, inoltre, coadiuva l’azione della liquirizia, perché rende il muco più fluido e facile da espettorare.

Decotto di liquirizia

R. radici di liquirizia essiccate 2 g

Modalità di preparazione:

  1. unite le radici a 200 mL d’acqua fredda;
  2. riscaldate fino all’ebollizione, quindi lasciate bollire il tutto per 2 minuti;
  3. dopodiché spegnete il fuoco e lasciate in infusione per 5′-10′;
  4. colate il tutto, strizzando ben bene le radici;
  5. aggiungete un cucchiaino di miele (ad esempio il miele di corbezzolo) in caso di gola irritata.

Posologia: bevete una tazza di decotto al giorno, meglio se al mattino, per non più di 4-6 settimane.

Estratti deglicirrizzati contro la gastrite e il mal di stomaco

Gli estratti declicirrizzati contengono meno dell’1% di acido glicirrizico, perciò sono utili in caso di gastrite e mal di stomaco. Si assumono in capsule, da 1 a 3 al giorno, con abbondante acqua e durante i pasti.

Reazioni avverse e controindicazioni

Nonostante sia un rimedio naturale, la liquirizia non è priva di effetti indesiderati e controindicazioni. Se assunta ad alte dosi e per tempi prolungati, infatti, può causare lo pseudoiperaldosteronismo, una condizione potenzialmente letale ma reversibile nel caso si sospenda il trattamento.

L’acido glicirretico, infatti, aumenta la ritenzione di sodio, causando pressione alta e mal di testa, e l’eliminazione di potassio, responsabile di aritmie, debolezza muscolare e gonfiore alle gambe.


Gambe gonfie? Potrebbe trattarsi di insufficienza venosa cronica. Per saperne di più, leggete:
Insufficienza venosa cronica: cause, sintomi e rimedi“!


Quanta liquirizia consumare?

Le dosi di liquirizia considerate sicure sono di 1-2 g per 1-3 volte al giorno, da assumere per non più di 4-6 settimane.

Le controindicazioni della liquirizia

Poiché altera il bilancio del sodio e del potassio, la liquirizia è controindicata nei seguenti casi:

  • bassi livelli di potassio nel sangue;
  • pressione alta;
  • malattie renali e/o cardiovascolari;
  • uso di farmaci che influenzano il bilancio del potassio, come i glicosidi cardioattivi e i diuretici tiazidici;
  • uso di contraccettivi orali, che potenziano gli effetti aldosterone-simili della liquirizia.

In gravidanza, durante l’allattamento e nell’infanzia, l’uso della liquirizia è sconsigliato, a meno che non sia il medico a prescriverlo. E con questo è tutto, cari lettori. Alla prossima!

L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico.

Bibliografia e sitografia

Scritto da:

Jessica Zanza

Blogger e giornalista, ho collaborato con L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e curatrice editoriale di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it