Come sopravvivere alla fine della tua serie preferita. Meredit Grey.

La guida di cui hai bisogno

In questi giorni di quarantena, oltre a impazzire dietro ai figli e allo smart working, abbiamo dovuto trovare un modo per ingannare il tempo e, per chi non mira a diventare masterchef o un artista da balcone, la soluzione più semplice e gratificante è quella di buttarsi sulle serie tv.

Mille e una piattaforma

L’imbarazzo della scelta non riguarda solo le serie ma anche la piattaforma da cui fruirle. Da Sky e la sua piattaforma streaming Now TV, da Netflix ad Amazon Prime, da Infinity fino all’ultimo nato Disney+, l’offerta si è fatta ampia e variegata. Oltre a queste si devono ricordare Youtube Premium, le piattaforme digitali delle televisioni tradizionali come RaiPlay (molto ricca in questo periodo) e le web TV come VVVVID; tutte soluzioni che, grazie ai costi contenuti e ad abbonamenti flessibili, permettono all’utenza di scegliere cosa vedere e dove.

Parafrasando un noto saggio potremmo porci la seguente domanda: si sceglie prima la serie o la gallina? Ehm, no, scusate, la piattaforma streaming?

Le serie del momento

In questo periodo di videocall, videolezioni, videospesa e chi più ne ha più ne metta, se si vuole divagare parlando d’altro o ci si lamenta della didattica a distanza, si chiede: “Quale serie stai seguendo al momento?”.

Immediatamente vi saranno elencate le serie più cool, più premiate e seguite: qualcuna l’avrete vista, qualcuna no, di un’altra ignoravate l’esistenza. Molte serie passeranno sugli schermi dei vostri device senza un vero perché, poi di colpo accade: la trovi, magari per sbaglio, ne guardi qualche minuto, t’incuriosisce, ti piacciono i personaggi, la storia, l’ambientazione, e in un attimo ti trovi impantanato in un amore a senso unico.

Serie tv Friends - cast
Friends.

Quando trovi la tua serie tv del cuore

Parlare d’amore quando ti struggi per una serie può sembrare eccessivo, ma non è insensato. Come mi conferma la mia amica Stefania Netti, psicologa clinica, a cui ho chiesto un parere professionale, nonostante in questi casi manchi completamente la componente relazionale, entra comunque in gioco la dopamina.

Se sei innamorata – spiega Stefania – i tuoi livelli di dopamina schizzano alle stelle e la stessa cosa accade quando si fa o si guarda qualcosa di piacevole. I picchi di dopamina, inoltre, innescano meccanismi di dipendenza, quindi desideri avere ancora quella cosa che ti ha prodotto l’aumento di dopamina (sia esso un fidanzato, una serie o un personaggio di fantasia, n.d.r.). Ricordo, infatti, che è un neurotrasmettitore molto coinvolto nelle dipendenze”.

Vorrei tranquillizzare tutti, però, la Dott.ssa Netti ci assicura che stiamo ancora parlando di reazioni normali!

“Comunque parliamo del piacere di guardare una serie tv normalmente. Se invece si trasforma in un “non faccio più niente di altro se non guardare la mia serie tv” allora cambia tutto ed entriamo nella patologia, ma a quel punto la serie tv è l’ultimo dei problemi del malcapitato”.

Oggi parliamo di serie TV, ma può accadere anche capitare leggendo un libro o un fumetto: ad esempio, a me succede con qualsiasi serie tv, anime, film, libro che contenga uno spadaccino!

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Daenerys Targaryen e Jon Snow, Il Trono di spade.

Cosa succede quando la serie tv finisce?

Se abbiamo appurato che impazzire per una determinata serie tv è un po’ come innamorasi, cosa ci succede quando la serie finisce? Perché prima o poi succede a tutte, anche alle più longeve.

Può accadere di essere colti da depressione post-serie, una sorta di sindrome da abbandono dai personaggi a cui vi eravate affezionati. Non so se vi ritrovate, ma a me è una cosa che capita quando la serie è quella giusta.

Come raccontavo giorni fa a un amico mentre ci confrontavamo sugli anime visti e ancora da vedere, una sorta di “ce l’ho, ce l’ho, manca”, quando mi avvicino alla fine di una serie mi fermo e centellino le puntate. Per alcune, tipo il Trono di Spade ad esempio, sono ferma a due puntate dalla fine e resterò così fino a che non sarò pronta ad affrontare il distacco. Sì, lo so, è da psicanalisi ma ho scoperto che non sono sola!

La cosa è talmente comune che vengono condotti studi e ricerche sull’argomento che evidenziano anche che, indipendentemente dall’epilogo, tragico o felice, è proprio la fine a suscitare sentimenti di disagio che possono arrivare fino all’ansia e all’angoscia.

I consigli per sopravvivere alla fine di una serie tv

Mentre mi documentavo per questo articolo ho scoperto, con mia grande sorpresa, che online si trovano molte indicazioni su come superare il momento del distacco, che viene trattato lavorando per step o fasi esattamente come se si affrontasse un lutto o la fine di una vera storia d’amore.

Dopo averne studiati un po’ vi ripropongo quelli che mi sembrano effettivamente più sensati e di fatto mirano a far sì che lo spettatore si riappropri della propria socialità.

Vanno dal prendersi una pausa dalla tv al trovare gruppi di fan con cui parlare di quello che è accaduto (una sorta di terapia di gruppo), dall’organizzare una festa di addio per suggellare la conclusione di un ciclo – o, se proprio si vuole elaborare il lutto, è consigliata anche una forma di funerale (!) – al mandare lettere e messaggi alle case produttrici, perché non sempre tutto è perduto. Ad esempio, dopo la cancellazione, Lucifer è stata riconfermata grazie alla campagna #SaveLucifer su Twitter.

Gli ultimi due consigli che vengono elargiti sono:

  1. trovare un’altra serie che ti distragga dalla prima;
  2. sublimare il dolore leggendo o scrivendo, se si è in grado, fanfiction: un genere letterario che prevede di mutuare personaggi e storie originali in altre ambientazioni o avventure rendendo potenzialmente infinite il numero d’avventure da vivere.
Consigli di lettura

Se l’articolo vi è piaciuto, leggete quello sull’ultima stagione di GoT: le domande più frequenti.

Scritto da:

Cristina Stecchini

Mi chiamo Cristina, sono nata di giovedì e sono un sagittario!
Mi piace chiacchierare, conoscere persone e sono a mio agio anche a una festa in cui non conosco nessuno. Cerco sempre il lato positivo delle cose e il mio motto è "c'è sempre una soluzione"!
Maniaca della programmazione, non posso vivere senza la mia agenda.
Ho studiato linguaggi dei media e da quasi 20 anni mi occupo di comunicazione per una grande azienda di telefonia.
Nel tempo libero mi piaceva leggere, viaggiare, guardare i film, andare a teatro. Ora invece ho due gemelle di 7 anni che, se da una parte assorbono quasi tutte le mie energie, dall'altra mi hanno donato un nuovo e divertente punto di vista.
Per tutti questi motivi vi parlerò di storie e leggende.