Centella asiatica. Foto di Maya A. P da Pixabay.

Si rinnova l’appuntamento con “L’erbario”, la rubrica dedicata al regno vegetale. La protagonista di questo nuovo capitolo è la Centella asiatica, soprannominata “erba della tigre”. Scopriamone di più!

La Centella asiatica L. Urb. (ex Hydrocotyle asiatica L.) è un’erba perenne originaria del Sud est asiatico e del Subcontinente indiano, ma diffusasi anche nei Paesi africani, americani e australiani, caratterizzati da abbondanti piogge e suoli acquitrinosi. Ne esistono tre sottospecie: asiatica, abyssinica (africana) e florindena (americana).

A differenza di altri membri delle Apiaceae (ex Umbelliferae), la centella è una pianta stolonifera: ciò significa che dalla base del fusto grigio-rossastro, lungo e sottile, nascono rami laterali striscianti (stoloni) da cui hanno origine nuove piantine, portando alla formazione di una rete molto fitta.

Le foglie rotondeggianti o reniformi, che quando piove sembrano scodelle d’acqua (caratteristica da cui la pianta prende il nome1), sono lunghe 10-40 mm e larghe 20-40 mm, palminervie (le nervature originano tutte dal picciolo, irradiandosi come le dita di una mano aperta) e con piccioli 10-15 volte più lunghi delle lamine fogliari. I fiori sbocciano ad agosto-settembre, raccogliendosi in piccole ombrelle bianche o rosso-violacee, che lasciano il posto ad acheni rossi durante la fruttificazione.

La centella nella Medicina popolare

Gli usi di questa piccola erbacea a scopo medicamentoso affondano le radici nell’antichità. Nella Medicina ayurvedica, per esempio, viene impiegata da tremila anni per curare i disturbi respiratori (bronchite, asma), urinari e cutanei, malattie infettive (lebbra, elefantiasi), gonfiori sottocutanei diffusi (anasarca) e perdite bianche (leucorrea).2

Invece nella Medicina tradizionale cinese, dove prende il nome di Ji Xue Cao (积雪草), l’uso è documentato da duemila anni per trattare i calcoli urinari, sangue nelle urine, ittero, diarrea, foruncoli, colpi di calore e lesioni traumatiche, in quanto reputata capace di depurare, disperdere il calore e ridurre i gonfiori.3

La pianta trova posto anche nella Medicina popolare europea come rimedio cicatrizzante e flebotonico, cioè per accelerare la guarigione delle ferite e rinforzare i vasi sanguigni.4 Questi effetti sono attribuiti ai centelloidi (soprattutto acido asiatico, acido madecassico, asiaticoside e madecassoside), che nelle parti aeree essiccate raccolte al momento della fioritura devono essere presenti in concentrazioni non inferiori al 6% espresse come asiaticoside (Farmacopea Europea, X edizione).

In caso di piccoli tagli e ferite, si usa sotto forma di polvere o infuso (0,6 g di parti aeree essiccate e sminuzzate in un piccolo volume d’acqua) da applicare sulle lesioni 3 volte al giorno per massimo una settimana.5 In caso di gambe pesanti e capillari fragili, invece, si assume in compresse da 30 mg, 1-2 volte al giorno durante i pasti, per brevi periodi.

È importante ricordare che le succitate indicazioni si basano esclusivamente sugli usi tradizionali, in quanto mancano evidenze di qualità che dimostrino l’efficacia della centella sull’uomo, sia come cicatrizzante,6 sia come venotonico.7

Gli usi cosmetici

Gli estratti di centella (INCI: CENTELLA ASIATICA EXTRACT) rientrano nella formulazione di creme e gel anticellulite, maschere a strappo o in tessuto, sieri e schiume detergenti, in virtù delle loro funzioni tonificanti, leviganti, lenitive e eudermiche (ossia che mantengono in buono stato la pelle).

La centella nella cucina asiatica

In Asia la centella viene usata come verdura a foglia verde, prestandosi a numerose ricette: ad esempio, nello Sri Lanka (dove prende il nome di “Gotu Kola” o “Vallaarai“) è l’ingrediente principale del mallum, che si usa per accompagnare i piatti a base di riso, lenticchie, jackfruit (Artocarpus heterofyllus) o curry di zucca, e il kola kanda, un porridge preparato con riso rosso bollito, latte di cocco e purea di Gotu Kola.

Altre pietanze che la vedono protagonista sono:

  • il min kwa yuet del Myanmar, un’insalata con foglie di centella, cipolle, arachidi tostate, polvere di fagioli, succo di lime e salsa di pesce;8
  • l’ulam, un’altra insalata diffusa in Malesia, Indonesia e Singapore, a base di foglie crude o cotte condite con salsa alle acciughe o di altro tipo;
  • il thankuni patar bora, una frittella che si prepara in India con purea di centella, lenticchie, bastoncini di cipolla e peperoncino;
  • gli involtini primavera cambogiani, vietnamiti e thailandesi.

Effetti indesiderati e controindicazioni

L’erba della tigre e le sue preparazioni sono generalmente ben tollerate. Gli effetti indesiderati sono aspecifici, lievi e transitori, e includono mal di testa, capogiri, disturbi gastrointestinali e gonfiori.

In letteratura sono riportati anche quattro casi di danno epatico con ittero conseguenti all’assunzione di alcuni prodotti alla centella, dei quali non è stata tuttavia esclusa la contaminazione; gli effetti tossici sono insorti dopo 3-8 settimane ma si sono risolti completamente entro 1-2 mesi dalla sospensione.9

L’assunzione orale è pertanto controindicata nei pazienti con problemi al fegato, ma anche nei minori di 18 anni, nelle gestanti, durante l’allattamento e in caso di ipersensibilità alle Apiaceae.

Consigli di lettura

Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche gli altri capitoli de “L’erbario di Inchiostro Virtuale“.

Riferimenti bibliografici:
  1. Francesco Capasso, Rita De Pasquale, Giuliano Grandolini. “Farmacognosia. Botanica, chimica e farmacologia delle piante medicinali”, Springer-Verlag Italia 2011 (link all’anteprima);
  2. Assessment report on Centella asiatica (L.) Urb., herba (link al pdf);
  3. Ji Xue Cao, da Me&Qi;
  4. Francesco Capasso, Giuliano Grandolini, Angelo A. Izzo: “Fitoterapia: impiego razionale delle droghe vegetali”, Springer-Verlag Italia 2006 (link all’anteprima);
  5. European Union herbal monograph on Centella asiatica (L.) Urb., herba – Revision 1 (link al pdf);
  6. Arribas-López, E.; Zand, N.; Ojo, O.; Snowden, M.J.; Kochhar, T. A Systematic Review of the Effect of Centella asiatica on Wound Healing. Int. J. Environ. Res. Public Health 202219, 3266. https://doi.org/10.3390/ijerph19063266;
  7. Martinez-Zapata MJ, Vernooij RWM, Simancas-Racines D, Uriona Tuma SM, Stein AT, Moreno Carriles RMM, Vargas E, Bonfill Cosp X. Phlebotonics for venous insufficiency. Cochrane Database of Systematic Reviews 2020, Issue 11. Art. No.: CD003229. DOI: 10.1002/14651858.CD003229.pub4. Accessed 25 July 2025;
  8. A selection of classic Burmese dishes“, da travelfish.org;
  9. LiverTox: Clinical and Research Information on Drug-Induced Liver Injury [Internet]. Bethesda (MD): National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases; 2012–. Centella asiatica. 2024 Apr 24. PMID: 38718155.
Crediti fotografici

Foto di Maya A. P da Pixabay.

L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.

Scritto da:

Jessica Zanza

Pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Potete contattarmi scrivendo a j.zanza@inchiostrovirtuale.it