L’olio che si ottiene dalla spremitura a freddo dei semi di rosa mosqueta (un arbusto di origini andine a cui appartengono le specie Rosa moschata, Rosa rubiginosa e Rosa canina) è un ingrediente di origine naturale presente in vari prodotti per la cura della pelle; in questa miniguida vedremo quali sono le sue proprietà, in quali casi è utile e come si usa. Seguiteci!
Proprietà dell’olio di rosa mosqueta
Quest’olio si contraddistingue per la presenza di grassi omega-3 (tra cui l’acido α-linolenico) e sostanze antiossidanti come la vitamina E, che gli conferiscono proprietà restitutive ed emollienti; dunque, grazie a tali composti, ripara e mantiene in buono stato l’epidermide ed è pertanto utile come rimedio contro la pelle secca e nella skincare routine.
Usi cosmetici
Nella cura quotidiana della pelle, si può usare nelle fasi di:
- detersione (sotto forma di acque micellari, gel o latti detergenti);
- esfoliazione (sotto forma di scrub);
- idratazione (sotto forma di creme e sieri viso, contorno occhi e stick labbra).
In caso di pelle secca, è consigliabile il trattamento intensivo con l’olio di rosa mosqueta puro; si può applicare prima di andare a dormire (da solo o miscelato alla crema notte) per dargli tempo di agire.
In caso di pelle arida e screpolata, vi consigliamo di leggere “Pelle secca: sintomi, cause e rimedi”.
Come si riconosce l’olio di rosa mosqueta in etichetta?
Nelle etichette dei cosmetici, l’olio di rosa mosqueta è indicato con l’INCI: “ROSA MOSCHATA SEED OIL” (per maggiori dettagli sulla nomenclatura internazionale degli ingredienti cosmetici, vi rimandiamo all’articolo: “INCI: come leggere le etichette dei cosmetici“).
Le potenzialità per la salute
Alcuni studi sperimentali evidenziano delle interessanti potenzialità dell’olio di rosa mosqueta; in particolare, nei topi con una dieta ricca di grassi, quest’olio ha contrastato lo sviluppo della steatosi epatica o fegato grasso (un fattore di rischio per la cirrosi e i tumori epatici) grazie alla capacità di regolare il metabolismo lipidico e neutralizzare i radicali liberi nel fegato.
Alla luce di queste scoperte, non si esclude che un giorno potrà essere assunto come integratore alimentare dai soggetti obesi, diabetici, iperlipidemici o con la sindrome metabolica, per proteggere il fegato dall’accumulo anomalo di grassi; non ci rimane che attendere gli sviluppi di ricerche future.
Consigli di lettura
Se l’articolo vi è piaciuto, vi consigliamo di leggere anche quelli dedicati a:
- “Olio di argan: proprietà e usi“;
- “Olio di mandorle dolci: proprietà e usi“;
- “Burro di karitè: proprietà e usi“.
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico.
Bibliografia e sitografia
- Journal of the Science of Food and Agriculture: “Characterisation of Rosa Mosqueta seeds: cell wall polysaccharide composition and light microscopy observations” (2000).
- Food & Function: “Dietary Rosa mosqueta (Rosa rubiginosa) oil prevents high diet-induced hepatic steatosis in mice” (2015).
- Food & Function: “Effects of rosa mosqueta oil supplementation in lipogenic markers associated with prevention of liver steatosis” (2017).
- The journal of nutrition: “Rosa Mosqueta Oil Prevents Oxidative Stress and Inflammation through the Upregulation of PPAR-α and NRF2 in C57BL/6J Mice Fed a High-Fat Diet” (2017).
- Food & Function: “Anti-oxidative and anti-inflammatory effects of Rosa Mosqueta oil supplementation in rat liver ischemia-reperfusion” (2018).
- Nutrition: “Role of dietary α- and γ-tocopherol from Rosa mosqueta oil in the prevention of alterations induced by high-fat diet in a murine model” (2018).
Giornalista pubblicista, ex collaboratrice de L’Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
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