In occasione della Giornata mondiale della pasta, in questo articolo approfondiremo una questione che crea non pochi dibattiti, soprattutto tra i fanatici della forma fisica: la pasta fa ingrassare?
La pasta fa ingrassare?
Molte persone sono portate a credere che la pasta faccia ingrassare perché contiene molti carboidrati (quasi l’80% di amido), ma i risultati di una ricerca pubblicati su Nutrition & Diabetes – la rivista del gruppo Nature che si occupa di nutrizione e malattie croniche – smentiscono questa convinzione; infatti, dopo aver esaminato i dati raccolti nel Moli-sani Project e nell’INHES, che hanno coinvolto 14.402 partecipanti, Pounis e colleghi hanno constatato che il consumo regolare di pasta non è associato a un aumento di peso, a un girovita più largo o a un rapporto girovita/fianchi più alto (parametri predittivi di rischio cardiometabolico).
Per quanto sia ricca di carboidrati glicemici – ossia, capaci di aumentare la glicemia e dunque il peso corporeo – non è la pasta in sé che fa ingrassare, ma come viene inserita nella dieta.
Ecco alcuni consigli per non sbagliare:
1) Moderate le quantità di pasta
La pasta può essere mangiata tutti i giorni – a pranzo o cena – purché si presti attenzione alle quantità, che variano in base al genere, all’età, allo stile di vita e alla presenza di patologie; le quantità indicative ammontano a 80 g per gli uomini e 60 g per le donne.
2) Preferite la pasta integrale a quella raffinata
Il consiglio è valido soprattutto per i soggetti in sovrappeso o con la sindrome metabolica (a rischio di diabete e malattie cardiovascolari), perché la pasta integrale – ricca di fibre – aumenta la sazietà e modula l’assorbimento degli zuccheri, oltre a regolarizzare l’intestino.
3) Mangiate la pasta al dente
Scolate la pasta al dente per assimilare meno zuccheri.
4) Usate condimenti leggeri
Riservate a situazioni speciali i condimenti più sostanziosi, privilegiando nell’alimentazione quotidiana quelli più leggeri:
- pomodori, ricchi di antiossidanti come il licopene, da aggiungere freschi o sotto forma di sugo;
- olio extravergine di oliva, ricco di antiossidanti e grassi buoni, meglio se aggiunto a crudo;
- aglio e cipolla, anch’essi dotati di azione antiossidante, lasciati soffriggere leggermente;
- origano, basilico, peperoncino e altre spezie, che insaporiscono la pasta e aiutano a ridurre il sale (associato a sovrappeso e ipertensione);
- ortaggi come zucchine, melanzane e peperoni, ricchi di fibre, vitamine e sali minerali, da usare in sostituzione del sugo classico;
- grana o parmigiano, fonti di proteine e calcio, se volete consumare la pasta come piatto unico.
E con questo è tutto, cari lettori! Quando vi chiederanno: “La pasta fa ingrassare?“, consigliate questo articolo. Alla prossima!
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico.
Bibliografia e sitografia
- Dalle calorie alle molecole – Il nuovo orizzonte del controllo del peso (Dr. Pier Luigi Rossi, medico e specialista in Scienza dell’Alimentazione e Igiene e Medicina Preventiva).
- Nutrition & Diabetes (2016) – Association of pasta consumption with body mass index and waist-to-hip ratio: results from Moli-sani and INHES studies.
Giornalista pubblicista, ex collaboratrice de L’Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
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