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Ieri è iniziato il nuovo campionato di Serie A, vediamo in che condizioni sono le squadre più forti ai nastri di partenza

Dopo mesi di angosciante calciomercato, finalmente ieri è incominciata l’edizione 2018/2019 del campionato italiano, con le prime della classe che hanno ripreso a modo loro, ossia vincendo (Chievo-Juventus 2-3 e Lazio-Napoli 1-2). La Serie A però non si è presentata così pronta come avremmo voluto, causa alcune situazioni “pendenti”.

Anzitutto non sappiamo ancora se ci sarà una sanzione (e, se sì, di che entità) per il Chievo Verona, coinvolto nel caso plusvalenze insieme al Cesena (fallito e poi sanzionato): la squadra veronese, infatti, a causa di un vizio procedurale piuttosto evidente (mancata audizione difensiva della società imputata) ha sinora beneficiato dell’improcedibilità nei suoi confronti.

Tuttavia il rischio di una pesante penalizzazione tardiva non è da escludere, col rischio di rendere il Chievo una “squadra-fantasma” condannata a retrocedere, salvo imprese clamorose come quella della Reggina 2006-2007, capace di salvarsi nonostante 11 punti di penalizzazione, conseguenza di un illecito sportivo nell’ambito di Calciopoli. Il Crotone, che sperava addirittura nella retrocessione del Chievo nel campionato cadetto per essere ripescato, aveva addirittura chiesto il rinvio delle partite dei veronesi fino alla pronuncia della giustizia sportiva.

Non solo Chievo: anche il Frosinone, protagonista di una vergognosa finale play-off contro il Palermo, aspetta di conoscere la sua sanzione, visto che il Collegio di Garanzia dello Sport ha chiesto che venga riformulata la pena per i ciociari, ritenuta troppo mite (ammenda di 25.000 euro e due gare a porte chiuse). Avendo contestualmente rigettato la richiesta di sancire lo 0-3 a tavolino in favore, potrebbe arrivare qualche penalizzazione in termini di punti. A tal proposito è bene sottolineare la situazione del Parma, che grazie al proprio ricorso ha evitato di partire con un fastidioso -5 in classifica, a causa di una presunta combine tentata dal suo attaccante Calaiò (squalificato).

A queste incertezze si è aggiunta la sterile polemica circa l’opportunità di rinviare la prima giornata di campionato a seguito dei tragici fatti di Genova. Sampdoria e Genoa, le due squadre della città travolta dal crollo del ponte Morandi, hanno ritenuto opportuno posticipare il loro debutto. Se questa posizione può essere condivisibile, vista la vicinanza dei giocatori all’evento, non si capisce onestamente l’utilità e il valore di posticipare tutto il primo turno di campionato come richiesto da qualcuno, mentre il resto della nazione continua le proprie attività senza particolari interruzioni. Purtroppo l’Italia è un paese assuefatto a sterili gesti simbolici e sempre meno avvezzo a cercare soluzioni concrete ai propri problemi.

Al di là di questo dato organizzativo, però, interesserà al lettore sapere in che condizioni si presentano le squadre ai nastri di partenza di questo campionato. Perciò andremo con ordine ed analizzeremo la situazione dei club arrivati più in alto nello scorso campionato.

Juventus

La grande favorita (di nuovo) alla vittoria finale. Non mi piace mai parlare di campionato già vinto ad agosto, tuttavia la qualità e la profondità della rosa juventina sembrano non lasciare troppe possibilità agli avversari. L’acquisto di Cristiano Ronaldo porta un salto di qualità sia a livello calcistico che di consapevolezza; è l’acquisto che consacra la dimensione europea della Juventus, che punta dritta alla Champions League per stessa ammissione del suo presidente Andrea Agnelli (Allegri, invece, è stato più cauto per ora). Non solo CR7 però, la cui narrazione ossessiva ha raggiunto vette di giornalismo imbarazzanti (dalla pizza che ha mangiato il portoghese la sera alle ciabatte indossate prima della partita): la Juventus si è rinforzata prendendo il polivalente centrocampista Emre Can e il talentuoso terzino portoghese Joao Cancelo. Se i giocatori sapranno ben integrarsi nel sistema di Allegri, migliorando i propri difetti (per esempio per Cancelo, come visto anche ieri con il Chievo, la fase difensiva) andranno a coprire due zone di campo in cui la Juve ha avuto alcune mancanze negli ultimi anni. Si aggiunga inoltre la miglior integrazione di alcuni acquisti della scorsa stagione come Douglas Costa e Bernardeschi, oltre al ritorno del “rinnegato” Bonucci, e la ricetta per competere su tutti i fronti sembra completa. Con una squadra così spumeggiante potrebbe essere necessario un po’ di tempo per registrare alcuni meccanismi difensivi.

Napoli

La squadra forse più criticata alla fine di questo mercato, rea di non aver risposto al colpo Cristiano Ronaldo con un acquisto di impatto simile (i tifosi hanno invocato a più riprese il ritorno di Cavani) e non aver arricchito particolarmente la rosa, perdendo inoltre Jorginho, regista essenziale nello scacchiere di Sarri, che non a caso lo ha voluto con sé a Londra.

In realtà il mercato del Napoli è stato estremamente ponderato: Jorginho è un giocatore che, fuori dagli schemi di Sarri, rischia di rendere meno, mentre in quel ruolo Hamsik sta mostrando di trovarsi a proprio agio. Inoltre ad aggiungere qualità al reparto è arrivato il promettentissimo Fabian Ruiz, che con Allan, Zielinski, Rog e Diawara va a formare un centrocampo completo, talentuoso e con enormi margini di crescita. Non solo, ma davanti il Napoli ha aggiunto al proprio arco una freccia importante come Simone Verdi.

A ciò si devono aggiungere i recuperi di due giocatori importantissimi come Milik (già ieri in rete) e più in là di Ghoulam, che prima di infortunarsi si stava affermando come il miglior terzino sinistro del nostro campionato. Il fatto di non aver smontato la squadra, come molti tifosi temevano, ed aver confermato tutti i giocatori migliori, con Ancelotti che ha saggiamente dichiarato a più riprese di non voler fare rivoluzioni, sembrano presupposti sufficienti per scongiurare il tracollo che molti ritengono inevitabile.

Roma

La vera incognita fra le prime della classe, fedele alla sua politica di continuo rinnovo della rosa per mantenersi ad alti livelli. Quest’anno i giallorossi hanno ceduto due pilastri come Nainggolan (non così a suo agio negli schemi di Di Francesco) ed Alisson, protagonista di un’annata da miglior portiere al mondo, nonostante l’estremo portiere più pagato al mondo sia Kepa, passato al Chelsea per una cifra intorno agli 80 milioni.

Bisognerà vedere se la Roma saprà recuperare con i nuovi acquisti quei punti che i giocatori ceduti garantivano; Alisson, in particolare, è valso un numero di punti molto alto con alcuni salvataggi impensabili, senza considerare la sua importanza in fase di impostazione, qualità oggi sempre più ricercata nei portieri. Tuttavia la Roma ha rinforzato il centrocampo con Pastore, Nzonzi e Cristante, completando un reparto qualche volta scoperto in passato, e davanti ha acquistato una promessa assoluta come il giovane Kluivert.

Attenzione anche qui agli acquisti della passata stagione: Under sembra pronto all’esplosione definitiva, mentre un giocatore con i colpi di Schick potrebbe finalmente rendere quanto ci si aspetta. Anche in questo caso, dunque, difficile immaginarsi crolli verticali, ma occhio alla capacità dei nuovi di sostituire le colonne del recente passato.

Inter

La squadra che forse è cresciuta di più. I mancati riscatti di Cancelo e Rafinha sembravano difficili da mandare giù, ma l’Inter anche quest’anno ha mantenuto i giocatori migliori ed ha acquistato giocatori di livello assoluto (Nainggolan, De Vrij) e giovani di grandissima prospettiva (ha stregato Lautaro Martinez, mentre si conosceva già la forza di Keita).

Molti hanno etichettato l’Inter come l’anti-Juve, etichetta che francamente appare eccessiva, visto il gap che i nerazzurri devono colmare e visto quanto si sono rinforzati i bianconeri. L’Inter, ancora sotto il regime del Settlement Agreement, può puntare a stabilizzare il suo posto in Champions League avvicinandosi a Napoli e Roma.

Al titolo si potrà pensare magari dalla prossima stagione, quando verosimilmente l’Inter non dovrà sottostare a nessun particolare regime economico imposto dalla UEFA, a patto di confermare quest’anno il proprio processo di crescita. Da vedere inoltre se il ritorno in Champions darà motivazioni extra al gruppo o lo priverà di utili energie in campionato. La profondità della rosa dell’Inter, però, che negli ultimi anni è mancata, lascia pensare che il doppio impegno possa essere ben gestito.

Lazio

Sembrava impossibile che la Lazio potesse trattenere tutti i suoi giocatori migliori. Al netto di qualche perdita annunciata da tempo (De Vrij) o qualche cessione necessaria (Felipe Anderson), i biancocelesti hanno mantenuto i pilastri della scorsa stagione (Milinkovic-Savic, Luis Alberto ed Immobile). L’impressione è quella che la Lazio abbia perso qualche freccia da poter giocare a partita in corso, nonostante siamo pronti a scommettere sul ritorno in Italia dell’argentino Correa, proveniente dal Siviglia e già ammirato in Italia con la maglia della Sampdoria. Sembra essere leggermente aumentato il gap con le prime quattro e diminuito quello con la sesta, ma occhio a darla per morta.

Milan

La sesta appunto. Nonostante la difficile situazione societaria ed una situazione economica da monitorare, il Milan è riuscito a rinforzarsi; merito soprattutto della grande gestione di Leonardo, tornato in società e subito capace di cambiare marcia al mercato dei rossoneri. Il Milan è riuscito a coprirsi laddove era scoperto, ossia in attacco, con l’arrivo di Higuain, che in bianconero ha deluso solo in Europa, mentre in campionato si è mostrato una garanzia, quella che serve al Milan.

Il Milan ha sì perso Bonucci, ma Caldara è probabilmente il miglior rimpiazzo possibile che, insieme a Romagnoli (nuovo capitano della squadra), potrebbe comporre la difesa azzurra del futuro. Laxalt è un ottimo giocatore polivalente, mentre Castillejo è una valida alternativa a Suso. Come per Ghoulam, occhio al prossimo ritorno di Conte, un “acquisto” che potrebbe fare la differenza su quella corsia.

La coperta sembra un po’ corta a centrocampo, dove l’arrivo del solo Bakayoko non entusiasma, ma Laxalt e Calhanoglu possono giocare come interni; inoltre la tenuta difensiva è tutta da verificare. Il Milan può puntare ad uno dei primi quattro posti, tuttavia bisogna considerare che il Milan parte comunque dietro le prime della classe e ridurre il gap non sarà semplice.

Consigli di lettura

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Scritto da:

Lorenzo Picardi

Avvocato e pubblicista, non giudicatemi male. Per deformazione professionale seguo qualunque fatto d'attualità. Non sono malato di sport, mi limito a scandire i periodi dell'anno in base agli eventi sportivi. Ogni tanto provo a fare il nerd, con risultati alterni.
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