Valeriana officinalis. foto di Krzysztof Ziarnek, Kenraiz, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.

La guida per un uso consapevole

La valeriana (dal latino valere, cioè essere forte, stare bene) è un’erba le cui virtù erano già note in epoca classica.1 La specie più rappresentativa è la Valeriana officinalis, originaria dell’Europa, le cui radici rivestono molta importanza nella Medicina popolare e nella moderna Fitoterapia. Si raccolgono da settembre a ottobre,2 quando abbondano di sostanze attive quali sesquiterpeni (acido valerenico, acido isovalerenico), valepotriati (valtrato, isolvaltrato), lignani e flavonoidi.

Proprietà e usi consolidati della Valeriana officinalis

Una revisione sistematica e metanalisi di 60 studi clinici, pubblicata sul Journal of Evidence-Based Integrative Medicine,3 ha evidenziato che gli estratti di valeriana facilitano il sonno e lo migliorano sia in termini di qualità, sia in termini di durata; inoltre allentano la tensione e migliorano l’umore, soprattutto insieme ad altri sedativi naturali come il luppolo, la melissa e la passiflora, e all’iperico, un’erba dagli effetti antidepressivi.

I risultati dei test in vitro suggeriscono che diversi componenti del fitocomplesso, tra cui l’acido valerenico, il valtrato, i lignani e i flavonoidi, contribuiscano a tali benefici interagendo con i recettori del GABA, della serotonina e dell’adenosina, implicati nel controllo del ritmo sonno-veglia, delle emozioni e dell’umore.

Alla luce delle evidenze di sicurezza ed efficacia attualmente disponibili, l’EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) ha approvato l’uso della valeriana sotto forma di estratti secchi idroalcolici per il trattamento dell’insonnia e dell’ansia di lieve entità.3 La posologia è la seguente:

  • 400-600 mg e.s. per via orale, 30-60 minuti prima di andare a dormire in caso d’insonnia, per 2-4 settimane;
  • 400-600 mg e.s. per via orale, fino a 3 volte al giorno in caso d’ansia, per 2-4 settimane.

L’assunzione della valeriana può essere utile anche in menopausa o per la sindrome premestruale, spesso associate a turbamenti emotivi e disturbi del sonno.

Effetti indesiderati e controindicazioni

Gli estratti di valeriana possono causare nausea e crampi addominali (benché l’EMA non riporti con quale frequenza) e sono controindicati nei seguenti casi:

  • uso di mezzi di trasporto o macchinari, per via dei loro effetti ipnotici (seppur blandi);
  • allergie note ai componenti;
  • bambini, donne in gravidanza o durante l’allattamento, perché mancano evidenze di sicurezza in questi gruppi di popolazione.
Le radici sono le parti attive (droghe) della Valeriana. Laval University, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.
Le radici sono le parti attive della Valeriana officinalis. Laval University, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.
Consigli di lettura

Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche quello sulla valerianella (Valeriana locusta).

Riferimenti bibliografici:
  1. Sanchez, Marta, et al. “Updating the biological interest of’ Valeriana officinalis”. Mediterranean Botany 42 (2021): e70280 (PDF);
  2. Fitoterapia razionale – Scienza e piante medicinali, libro di Volker Schulz, Rudolf Hansel e Varro E. Tyler (Mattioli 1885,  2003);
  3. Shinjyo N, Waddell G, Green J. Valerian Root in Treating Sleep Problems and Associated Disorders-A Systematic Review and Meta-Analysis. J Evid Based Integr Med. 2020 Jan-Dec;25:2515690X20967323. DOI: 10.1177/2515690X20967323. PMID: 33086877; PMCID: PMC7585905;
  4. Final European Union herbal monograph on Valeriana officinalis L., radix. Reference Number:EMA/HMPC/150848/2015 (PDF).
Crediti fotografici

In apertura, foto di Krzysztof Ziarnek, Kenraiz, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons.

Scritto da:

Jessica Zanza

Giornalista pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
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