Chi era Sun Wukong? Che relazione ha con il personaggio di Son Goku, protagonista del manga Dragon Ball? Scopriamolo in questo articolo!
Quanti di voi hanno mai sentito parlare della leggenda di Sun Wukong? Anche senza vedere le mani alzate, immagino che pochi di voi abbiano risposto positivamente.
Vi faccio, allora, un’altra domanda: conoscete la storia di Son Goku, il protagonista della saga di Dragon Ball? Mi riferisco in particolare alla prima serie, quella in cui Goku, ancora bambino, stupiva il mondo con la sua forza sovrumana.
Non ho dubbi sul fatto che molti di voi ricordino a memoria le sue gesta, in quanto si tratta di un anime – trasposizione dell’omonimo manga – che ha accompagnato gli anni della gioventù di molti ragazzi nel nostro Paese.
Quello che forse non sapete, però, è che il personaggio di Goku non è frutto della fantasia di Akira Toriyama, ma trae ispirazione da un personaggio letterario cinese: Sun Wukong.
Chi è Sun Wukong
Sun Wukong (孫悟空) è uno dei protagonisti del romanzo cinese “Il viaggio in Occidente” (西游记), scritto presumibilmente da Wu Cheng’en (吴承恩) intorno al XVI secolo. Diversamente da come si potrebbe pensare, però, non è un essere umano, bensì una scimmia di pietra.
La sua nascita, descritta nei primi capitoli del libro insieme alla sua storia, avvenne sul Monte di fiori e frutti (花果山), noto anche come Monte Huaguo. Qui, per via dell’ambiente favorevole, da sempre una grossa roccia riceveva la verità del cielo, la bellezza della terra, l’essenza del sole e lo splendore della luna .
Il flusso continuo delle forze yin e yang le conferirono dei poteri magici, i quali si manifestarono nella gestazione di un uovo di pietra dal quale nacque proprio la scimmia.
Re delle scimmie
Ben presto si distinse tra le altre e, in seguito, venne riconosciuta all’unanimità come re delle scimmie (美猴王). Sun Wukong, però, sapeva che davanti alla morte, prima o poi, cadono tutti. Per questo motivo, nel timore di accedere un giorno al regno di Yama, capì che l’unica possibilità era quella di ottenere l’immortalità.
Ciò lo porterà all’incontro con il saggio taoista Subhuti, il quale gli insegnò le tecniche per diventare immortale. Diventò quindi un forte guerriero e, tra le abilità acquisite, imparò l’arte della “somersault cloud” (筋斗云), ossia la capacità di volare per mezzo di una nuvola.
In seguito, una volta tornato nel proprio luogo di origine, riuscirà ad entrare in possesso di ulteriori oggetti magici, ossia di un bastone dorato allungabile (如意金箍棒), un’armatura dorata (鎖子黃金甲), una corona con ali di fenice (凤翅紫金冠) e degli stivali magici (藕丝步云履).
Le avventure che seguiranno porteranno la scimmia di pietra a raggiungere nuovi livelli di immortalità. Un episodio emblematico, ad esempio, è quello in cui riuscì a cibarsi delle cosiddette “pesche dell’immortalità“.
Tuttavia il carattere di Sun Wukong era piuttosto turbolento, tanto che si metterà contro l’imperatore di Giada e le forze del cielo. La scimmia di pietra venne punita dall’intervento del Buddha, il quale la imprigionò per cinquecento anni sotto il peso di una montagna.
Il riscatto
Fu il monaco Tang Sanzang (唐三藏) a concedergli la libertà. Incaricato di andare in occidente alla ricerca di alcuni sutra, infatti, accettò di liberare Sun Wukong in cambio del suo aiuto.
Le intemperanze della scimmia, mai sopite, vennero annullate da cappelli magici e annesse formule rituali che gli causarono mal di testa lancinanti. Per questo motivo non fu più in grado di ribellarsi.
Ciò portò a una trasformazione nell’attitudine di Sun Wukong. Durante il viaggio servì fedelmente il maestro e apprese le virtù e gli insegnamenti del buddismo. Alla fine, grazie alla forza e al servizio reso, la scimmia di pietra raggiungerà l’illuminazione e anch’essa diventerà buddha.
Somiglianze tra Sun Wukong e Goku
Il personaggio di Goku non è una trasposizione della scimmia di pietra, per cui le due storie non sono ovviamente identiche. Esistono, però, alcuni tratti in comune:
- il nome: Son Goku non è nient’altro che il nome giapponese di 孫悟空, lo stesso della scimmia di pietra;
- l’aspetto scimmiesco: Goku è sì un bambino ma ha anche una coda di scimmia. La sua presenza fa sì che, nelle notti di luna piena, lo trasformi in un enorme scimmione;
- la nuvola per viaggiare: nell’anime era nota come nuvola speedy, anche se in altre traduzioni ha avuto altri nomi. Ma sapete come si chiama in giapponese? 筋斗雲, proprio come la “somersault cloud” (雲 è il carattere tradizionale di 云);
- il bastone allungabile: anche questo era un accessorio tipico nella prima serie di Dragon Ball, poi perso nelle successive;
- le arti marziali: è necessario che vi ricordi che anche Goku era un guerriero potentissimo?!.
Tra i primi amici di Goku, inoltre, troviamo Oolong – Oscar nell’anime -, un maiale dalle fattezze umanoidi pigro e attratto morbosamente dalle belle donne, che accompagna l’eroe e Bulma alla ricerca delle sfere del drago.
La sua figura è ispirata a quella di Zhu Bajie (豬八戒), suino antropomorfo ozioso e libidinoso che, tra gli altri, accompagna la scimmia di pietra nel viaggio in Occidente.
Sun wukong in altri manga
Non solo Dragon Ball, però, si è ispirato al classico romanzo cinese; altri manga, infatti, hanno preso spunto dalla scimmia di pietra e dal viaggio in Occidente per i loro racconti.
In Saiyuki, ad esempio, i protagonisti non solo compiono il viaggio del romanzo, ma tutti loro hanno anche i nomi delle rispettive controparti. Pure qui, dunque, troviamo un ragazzo chiamato Son Goku.
Un personaggio di nome Goku lo troviamo anche nell’anime “The Monkey” (悟空の大冒険), in cui le avventure del romanzo vengono riprese in chiave umoristica.
La scimmia di pietra è stata la base di ispirazione anche per il pokémon Infernape, scimmia particolarmente abile nelle arti marziali.
Il personaggio di Goku di Dragonball, tra i più famosi dei manga/anime giapponesi, è quindi ispirato a Sun Wukong, il protagonista di un antico romanzo cinese. Detto questo non mi resta che salutarvi: alla prossima!
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it