
La Basilica di Santa Sofia è certamente uno dei monumenti più importanti di Istanbul e del mondo intero. Costruita nel 350 d.C. (o quanto meno iniziata) e fortemente voluta da Costantino, la Basilica ha subito molti cambiamenti nel corso del tempo.
Hagia Sofia
La Basilica di Santa Sofia non è dedicata a una santa ma piuttosto alla Sophia, la Sapienza. Nota come Hagia Sophia, è conosciuta anche come Grande Chiesa per via delle sue notevoli dimensioni, specialmente al tempo della costruzione, e si affiancò alla chiesa di Santa Irene (Santa Pace) divenendo entrambe, in seguito, un simbolo dell’impero Bizantino.

La chiesa – ahimè! – venne distrutta da un incendio. Quello che conosciamo oggi non è la seconda versione della Basilica, bensì la terza.
La seconda chiesa di Santa Sofia
Nel 415 Teodosio II volle fortemente la ricostruzione della Chiesa. Anche in questo caso, di tale versione non abbiamo traccia. La Basilica venne nuovamente distrutta da un incendio e ciò che ne restava erano blocchi di marmo, scoperti nel 1935.
Santa Sofia, da Giustiniano ad oggi
La chiesa ricostruita da Giustiniano I è la versione attuale della Basilica ed è completamente diversa dalle versioni precedenti. All’epoca fu definita come la più grande Basilica della cristianità. Un incendio e diversi terremoti hanno fatto crollare più volte la cupola, ricostruita fino ad arrivare al giorno d’oggi.

Da simbolo della cristianità a moschea
Nel 1453, il Sultano Maometto II assediò Costantinopoli e la Basilica fu oggetto di razzie. Quando la città cadde e il Sultano mise piede nella chiesa ordinò che divenisse immediatamente una moschea, prendendo il nome turco di Aya Sofya.
Nel corso della sua storia la Basilica ha subito diversi restauri: il più importante avvenne nel 1847, voluto dal sultano Abdul Mejid. Gli interni e gli esterni vennero completamente rinnovati e, ancora una volta, la cupola venne restaurata.
È solo nel 1935 che il primo presidente turco, Mustafa Kemal Atartük, la trasformò in un museo. Da quel momento in poi fino ad oggi è severamente vietata qualunque forma di culto all’interno di Aya Sofya.
Va però detto che nel 2006 è stato reso noto che il governo turco ha destinato una stanza per la preghiera aperta a chiunque, a prescindere dal culto professato.
Santa Sofia di nuovo moschea?
Dal 2010 moltissime associazioni islamiche hanno iniziato a richiedere, con sempre maggior insistenza, che la chiesa torni ad essere una moschea. Lo stesso presidente Erdoğan ha dichiarato, nel 2019, che la trasformerà nuovamente da museo a moschea.
Ciò che è certo è che Santa Sofia è una delle mete più visitate al mondo, unendosi ai moltissimi monumenti da visitare nella città di Istanbul.

L’anno scorso si è parlato molto della Turchia e non per le sue meraviglie artistiche, ma per l’omicidio di Jamal Khashoggi. Ce ne ha parlato la nostra Virginia in un suo articolo. Se ve lo siete persi, lo trovate qui.
L’arte bizantina a Santa Sofia
All’interno della basilica è possibile vedere moltissimi esempi di arte bizantina. Vediamone alcuni!
Deesis (supplica)

Mosaico dell’imperatore Costantino IX e della Basilissa Zoe

Mosaico dell’imperatore Giovanni II Comneno e della moglie Piroska

Piccola Sofia
Sempre ad Istanbul è collocata la Piccola Santa Sofia, ex chiesa dei santi Sergio e Bacco edoggi nota col nome Küçük Aya Sofya Camii, ovvero moschea della piccola Santa Sofia, cosiddetta per le sue affinità con la Grande Santa Sofia.
La vita di Santa Sofia è stata (e sarà ancora) lunga, da Costantino a Giustiniano fino ai giorni nostri, un’opera d’arte che ha attraversato, seppur non indenne, la storia. Se vi appassiona la storia vi consiglio un documentario sulla città di Costantinopoli, che trovate qui. Alla prossima!
Serena Aiello
Ex studentessa ormai (e finalmente) laureata, lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.