Patate in Cina: la coltivazione del futuro - © NATALIE BEHRING/THE GLOBE AND MAIL
La coltivazione delle patate in Cina rappresenta un investimento importante per il futuro del Paese e… per quello della Luna.

Probabilmente, sentendo parlare di coltivazione di patate in Cina, potreste pensare ad un’attività quasi occasionale, pressoché irrilevante a livello mondiale. D’altronde siamo abituati a identificare il Paese con la produzione di riso o di soia, mentre il tubero giallo lo associamo principalmente al continente americano per via dell’origine, o a Paesi del centro Europa come la Germania e il Belgio a causa dei forti consumi interni.


A proposito, è proprio dei belgi l’invenzione delle patatine fritte!


In effetti, all’interno del Paese, la coltivazione di patate è solo al quinto posto tra quelle destinate ad uso alimentare. Nonostante ciò, dal 1993, la Cina è il maggior produttore al mondo in questo settore. Nel 2017 la produzione di patate ha sfiorato i 100 milioni di tonnellate, circa un quarto di quella mondiale. Per dare un’ulteriore idea della quantità, il secondo Paese al mondo in questa particolare classifica è l’India, con poco meno di 50 milioni tonnellate.


Una coltivazione diffusa in tutto il Paese

La grande produzione di patate in Cina è sicuramente favorita dal territorio altrettanto vasto. Ma quali sono le aree di produzione principali?

In realtà non c’è una zona specifica destinata a questi tuberi, poiché la loro coltivazione è distribuita su tutta la superficie nazionale. Tuttavia, a causa delle diverse condizioni pedoclimatiche, la produzione presenta delle differenze a seconda dell’area di riferimento.

Possiamo distinguere quattro zone di coltivazione delle patate in Cina:

  • settentrionale: che si estende dalla regione autonoma dello Xinjiang alla provincia dello Heilongjiang. Poco più della metà dei terreni cinesi destinati alla coltivazione di patate rientrano in quest’area. La semina avviene tra aprile e maggio, mentre il raccolto non si avrà prima di settembre/ottobre;
  • sud-occidentale: la quale parte dalla regione autonoma del Tibet fino alle province di Hubei e Hunan. Oltre un terzo delle patate in Cina proviene da questa zona. La semina avviene nei mesi tra settembre e novembre, mentre il raccolto tra febbraio e aprile;
  • meridionale: che racchiude la regione autonoma del Guangxi, le province di Hainan, Guangdong, Fujian e dell’isola di Taiwan. È conosciuta anche come zona invernale, in quanto il raccolto si ha nei mesi di febbraio e marzo;
  • centro-orientale: della quale fanno parte i territori rimanenti, i quali si estendono a nord fino alle province di Henan ed Hebei. In quest’area si hanno invece due raccolti, poiché la produzione viene effettuata durante tutto l’anno.
Patate in Cina - zone di produzione - © GAIN Report
Zone di produzione delle patate in Cina – © GAIN Report

Non tragga in inganno l’estensione delle quattro zone, poiché è in quelle più piccole che i produttori traggono i profitti maggiori, a causa della maggiore produzione unitaria.


Un investimento per il futuro

La scelta di potenziare la produzione di patate nel corso degli anni, può portare diversi vantaggi alla popolazione cinese. Vediamo quali:

  • valori nutrizionali: rispetto ai cereali consumati tradizionalmente in Cina, le patate forniscono un apporto calorico maggiore;

Per i valori nutrizionali, e tanti altri utili consigli, vi rimando all’articolo di Jessica sulle patate nella dieta!


  • produzione più efficiente: i vantaggi nutrizionali si riflettono anche dal punto di vista economico. Puntando alla produzione di patate, infatti, non solo sarà possibile ridurre i terreni destinati alla coltivazione dei vari cereali, ma anche le loro importazioni;
  • coltivazioni più fruttuose: la coltivazione delle patate, infatti, prevede delle tecniche che non intaccano la fertilità del suolo, cosa che avviene con quella dei cereali;
  • risparmio di acqua: oltre alle migliori tecniche di coltivazione, la produzione di patate prevede una minore necessità di acqua destinata all’irrigazione.

Tuttavia la coltivazione di patate in Cina presenta anche dei limiti:

  • disponibilità di acqua: certo, ci sarebbe certamente un risparmio di acqua, ma non bisogna dimenticare che in Cina si sta assistendo a un processo di desertificazione del territorio, per cui non bisogna dare la sua presenza per scontato.

In merito a quest’ultimo punto, vi rimando all’articolo sull’acqua in Cina!


  • presenza di patogeni: la loro comparsa, unita alla mancanza di mezzi per debellarla, fa sì che talvolta si abbiano delle perdite di prodotto nelle varie coltivazioni;
  • tubero-seme di qualità: come avviene in altri campi, la mancanza di qualità nel prodotto rappresenta una problematica evidente nella produzione;
  • varietà ridotte: a causa dello scarso patrimonio genetico delle cultivar di patata cinesi.

Patate in Cina e… sulla Luna

Ma come, che cosa c’entra la Luna con la Cina? E parlando di patate per giunta? So che potrebbe sembrarvi strano, ma vi assicuro che la cosa ha un senso.

Negli ultimi anni, infatti, la Cina ha portato avanti un programma di esplorazione lunare, il CLEP. Una delle sue missioni, la Chang’e 4 (嫦娥四号), prevede, tra le altre, proprio la coltivazione di patate sul suolo lunare. L’esperimento avverrà sul lato oscuro della Luna e, se tutto andrà per il meglio, porrà le basi per una colonia umana sul satellite.

Queste, però, nelle intenzioni dei cinesi, non sono altro che le prove generali per un progetto più ambizioso: l’approdo dell’uomo su Marte.


E voi cosa ne pensate? Siete rimasti più sorpresi dalla coltivazione di patate in Cina o del loro “viaggio” verso la Luna? O magari lo sareste di più se ve le trovaste in tavola al posto di quelle italiane. Comunque la pensiate, sono giunto al momento dei saluti. Alla prossima!

Scritto da:

Mauro Bruno

Classe 1986. All'università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it