
Monte Rushmore è una delle mete turistiche made in USA più visitate e più particolari. Situato in South Dakota, fa parte del massiccio montuoso chiamato Black Hills. Ma cos’ha di tanto particolare da attirare turisti come api al miele? Beh, letteralmente scolpiti nella roccia, vi sono i volti di quattro presidenti americani… E non quattro a caso. Scopriamo di più insieme!
I quattro presidenti del Monte Rushmore
I lavori per realizzare la scultura iniziarono nel 1927, sotto la presidenza di Calvin Coolidge, a cura dello scultore Gutzon Borglum, allievo dello scultore italiano Luigi Del Bianco, che sfortunatamente non vide l’opera terminata. Morì nel 1941 e fu il figlio Lincoln a terminare il lavoro paterno.

La scultura di Monte Rushmore è alta 20 metri e si estende orizzontalmente da sinistra a destra, dove troviamo i volti dei quattro presidenti americani che in ordine sono:
George Washington, 1° presidente degli Stati Uniti

Thomas Jefferson, 3° presidente degli Stati Uniti

Theodore Roosevelt, 26° presidente degli Stati Uniti

Abraham Lincoln, 16° presidente degli Stati Uniti

I quattro presidenti non sono stati scelti a caso, ma rappresentano rispettivamente la nascita, la crescita, lo sviluppo e lo spirito di conservazione degli Stati Uniti d’America.
Lo scultore, almeno all’inizio, aveva intenzione di scolpirne anche il busto ma la mancanza di fondi lo ha impedito, costringendolo a ripiegare solo sui volti. La roccia prevalentemente granitica, inoltre, ha creato non pochi problemi nella realizzazione dell’opera, a causa di frane.
La camera segreta del Monte Rushmore
Non tutti sono a conoscenza del fatto che dietro la scultura, più precisamente dietro la testa di Lincoln, è situata l’entrata che porta a una stanza segreta. In realtà, non vi è nessun mistero dietro: è una stanza, chiamata Hall of Records, dove attraverso archivi, documenti e filmati viene raccontata la storia degli Stati Uniti d’America. Sfortunatamente è situata in un luogo troppo difficile da raggiungere, perciò i turisti non sono in grado di visitarla.

I “segreti” celati nei monumenti
Non è insolito che vi siano stanze piu o meno segrete all’interno dei monumenti. Fino al 1916 i turisti potevano accedere a una stanza situata nella torcia della Statua della Libertà. La stanza venne chiusa a seguito di un’esplosione causata da due spie tedesche.
Nella Tour Eiffel vi è addirittura un mini-appartamento! Situato al piano più alto, venne progettato da Gustave Eiffel stesso, perché potesse soggiornarvi e ospitare personaggi illustri. Oggi l’appartamento è aperto al pubblico e ospita le statue di cera di Eiffel stesso e di Thomas Edison.
Curiosi di saperne di più sul monumento più famoso di Francia?
Allora correte a leggere l’articolo di Annalisa dedicato alla Tour Eiffel, che trovate qui.
Monte Rushmore a Hollywood
Essendo una delle mete turistiche più note d’America, Monte Rushmore è spesso citato in numerose opere, spesso Hollywoodiane. Oltre alle numerose citazioni presenti nella serie animata “I Simpson”, il Monte Rushmore è presente in due grandi successi cinematografici: il dissacrante “Mars Attack“ di Tim Burton, dove gli alieni sostituiscono i loro volti a quelli dei presidenti. La scena in questione la trovate qui e, se non avete visto il film, rimediate subito!
L’altro film è, ovviamente, “Intrigo internazionale“ di Alfred Hitchcock. L’intera scena finale, in effetti, si svolge sul Monte Rushmore. Potete rivedere la scena qui e anche in questo caso, se non l’avete ancora visto, correte a farlo perché è un vero capolavoro del cinema!
Insomma, abbiamo visto i vari aspetti della scultura di Monte Rushmore e di come essa celebri la storia americana tanto quanto gli uomini che ne hanno posto via via le basi: Washington, Lincoln, Roosevelt e Jefferson sono tra questi. Per altre informazioni utili, basta un click qui. Alla prossima!
Serena Aiello
Ex studentessa ormai (e finalmente) laureata, lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.