Seconda parte della rubrica “Storia della Medicina del Vecchio Mondo“, dedicata alla Medicina tradizionale cinese.
Storia della Medicina tradizionale cinese
“La tradizione cinese è certamente scienza, ma i suoi obiettivi divergono in modo così costante dai nostri che qualsiasi similitudine diviene gratuita.”
[Nathan Sivin]
Prima di cominciare, è bene che sappiate che nella tradizione Cinese non esiste una distinzione netta tra il corpo e la mente, tra l’attività organica e quella mentale.
Possiamo dire che la Storia della medicina Cinese comincia con il personaggio leggendario dell’imperatore Shen Nong, anche detto il “divino agricoltore”, poiché è ritenuto dai Cinesi il primo dotto sulle piante medicinali avendone sperimentato l’effetto terapeutico e tossico su se stesso.
Al periodo tra l’800 e il 200 a.C. risale lo scritto di Medicina “Canone interno dell’Imperatore Giallo”, che in pratica tratta un gran numero di materie nella forma di dialogo tra l’imperatore mitologico Huang Di (il “Dio Giallo”, successore di Shen Nong) e il suo ministro. Il Canone è considerato il più antico testo di medicina Cinese.
La Medicina tradizionale Cinese, Lao-Tsu e il Taoismo
In quest’epoca, più o meno nel 600 a.C., visse un saggio chiamato Lao-Tsu, il quale elaborò il concetto di Tao da cui prende il nome il movimento filosofico del Taoismo.
Il Taoismo e la medicina tradizionale sono strettamente connessi. Ma prima di spiegare il perché, apriamo una parentesi sulle idee di Lao-Tsu.
“Dal Vuoto nasce l’Uno, dall’Uno il Due, dal Due il Tre, dal Tre nascono le Diecimila cose.”
[Lao-Tsu]
Il Vuoto è il progenitore di tutto, non si può esprimere e rappresentare. Da esso nasce l’Uno, Wu Ji; è uno stato indifferenziato, ed in questo caos nasce il Due.
Lo Yin e lo Yang
I due poli, il nero e il bianco, l’energia e la materia, sono Yin e Yang. La vita è il Tre: essa proviene dall’unione di Yin e Yang, e tra i due poli c’è una curva sinuosa che simboleggia le infinite possibilità dell’esistenza; quella curva è il Tao, Tai Ji.
All’interno del macrocosmo esiste un microcosmo umano nel quale sono presenti Yin e Yang, ma badate bene che sono concetti relativi: per esempio, la parte destra del corpo è Yin, a confronto della parte sinistra che è Yang, invece.
Se avete mai visto il simbolo del Tao, avrete notato che nella metà nera c’è un puntino bianco e viceversa. Nel pensiero di Lao-Tsu ciò indica che, nella vita, ogni cosa nasce dal suo contrario e nel suo punto di massima espressione.
L’esempio classico è quello del malato con la febbre alta, che ha anche i brividi di freddo.
La teoria dei Cinque Movimenti
Successivamente, i dotti elaborarono un’altra teoria importante per la medicina Cinese, la teoria dei Cinque Movimenti o Wu Xing Xue. La Natura era formata da Acqua, Legno, Fuoco, Terra, Metallo, chiamati movimenti a significare la continua trasformazione di ogni cosa. Anche nel corpo umano si ritrovavano questi elementi:
- l’Acqua corrispondeva ai reni e alla vescica urinaria;
- il Legno al fegato e alla cistifellea;
- il Fuoco al cuore e all’intestino tenue, ma pure ai concetti di “maestro del cuore” (forse il pericardio) e di “triplice riscaldatore” (il metabolismo);
- il Metallo al polmone e all’intestino crasso;
- la Terra, la base per ogni trasformazione, corrispondeva alla milza e allo stomaco.
Ovviamente era stato fatto in modo che la teoria comprendesse anche le stagioni e le varie fasi dello Yin e dello Yang.
Altrettanto importante era definire le sostanze di cui è costituito il corpo umano. Vediamone alcune:
- Shen, un concetto intraducibile che talvolta viene reso col termine ‘spirito’ e si distribuisce a tutti gli organi mediante il sangue. Lo Shen era molto utile al medico, si valutava osservando la vitalità del paziente, la luminosità del suo sguardo, la regolarità del respiro;
- Yin propriamente detto;
- Sangue, l’aspetto Yang dello Yin;
- Yang propriamente detto;
- Qi, aspetto Yin dello Yang;
- Jing, o quintessenza, l’origine di tutte le sostanze.
“Il Jiao superiore diffonde e distribuisce il sapore dei cinque cereali affinché la pelle e la carne siano scaldate, il corpo sostenuto, la peluria idratata. Ciò che tutto pervade a mo’ di nebbia e rugiada è detto Qi.”
[Neijing Lingshu]
Come diagnosticavano le malattie i medici cinesi?
Usavano la semeiotica, studiavano i segni e i sintomi dei loro pazienti. Oltre ad interrogarli, esaminavano il colorito, eseguivano un accurato esame della lingua e la palpazione del polso.
Il colore della pelle poteva dare indizi sul disequilibrio in corso: il colorito giallo (ittero) indicava una disarmonia nel movimento energetico Terra o Legno, per fare un esempio.
Sulla superficie della lingua erano rappresentati, secondo questa scienza, i visceri e gli organi in posizioni precise.
Tramite la palpazione sull’arteria radiale i medici avevano classificato ben 28 tipi di polso. Il polso normale era quello ‘armonioso’ o huan.
La terapia prevedeva di riportare l’intero organismo all’equilibrio, trattando prima le disarmonie più gravi e poi man mano le altre.
L’agopuntura e la teoria dei Canali Energetici
Una tecnica terapeutica assai antica e tutt’oggi famosa è l’agopuntura. In cosa consiste?
Tutto parte dalla teoria dei Canali Energetici, secondo cui il corpo è assimilabile a un gomitolo i cui estremi sono uniti; all’interno di questo circuito chiuso scorrono il sangue e il Qi.
Il filo (cioè il corpo) è paragonabile a un canale in cui scorre dell’acqua e che è regolato da tante chiuse, e la malattia compare quando c’è uno squilibrio nel sistema (come un ristagno di sostanze impure).
I punti di agopuntura sono le chiuse che gli esperti usano per riportare il sistema in equilibrio.
Nell’episodio 3 approfondiremo la Medicina dell’antico Egitto.
Consigli di lettura
Se l’articolo vi è piaciuto, scoprite quali sono le piante della Medicina cinese che non sapete di usare.
FontiMichele Lo Cascio – Elementi fondamentali di Medicina tradizionale Cinese |
Nella vita di tutti i giorni sono una SEO Copywriter, ma qui su Inchiostro Virtuale mi dedico a qualcosa che amo molto: la storia.
Ogni soggetto può essere raccontato, se hai la pazienza di conoscerlo a fondo.