La tragica morte di Zohra Shah ha scosso il Pakistan, tanto da spingere il governo a proporre modifiche alla legislazione relativa al lavoro minorile.
Il caso Zohra Shah
Zohra Shah è stata portata all’ospedale di Begum Akhter Rukhsana Memorial Hospital a Rawalpindi, nella provincia di Punjab, il 31 maggio scorso in condizioni critiche, con ferite al volto e su tutto il corpo.
La piccola, di soli 8 anni, era incosciente e riportava segni di tortura su svariate parti del corpo, in particolare sui genitali, ad indicare probabilmente che fosse stata anche violentata.
Per lei non c’è stato nulla da fare, nonostante i tentativi dei medici, Zohra è deceduta poco dopo.
Le indagini
Allertata dai sanitari, la polizia ha poi identificato, tramite la carta di identità utilizzata per l’accesso in ospedale, Hassan Siddique, l’uomo che aveva accompagnato Zohra in ospedale per poi andarsene subito dopo.
Dalle indagini che hanno portato all’arresto di Hassan Siddique e di sua moglie, Umm Kulsoom, è emerso che il padre di Zohra aveva fatto un accordo con la coppia: la piccola avrebbe dovuto occuparsi del loro figlio di un anno, in cambio di vitto, alloggio e della possibilità di studiare, cosa che la sua famiglia di origine non aveva la possibilità economica di garantirle.
Ali Abid Naqvi, funzionario distrettuale di Rawalpindi, ha dichiarato che Hassan Siddique è principalmente un allevatore di uccelli esotici e la causa scatenante della violenza, costata la vita a Zohra, sarebbe proprio l’aver liberato, accidentalmente o meno, alcuni preziosi pappagalli dalle loro gabbie.
Il caso di Zohra ha riacceso i riflettori sulla questione del lavoro minorile e, in particolare, sulle violenze e gli abusi che i bambini sono costretti a subire quando si trovano a lavorare come domestici.
Il lavoro minorile in Pakistan
In Pakistan è illegale assumere bambini nelle fabbriche e in altri tipi di industrie, ma secondo Sajjad Cheem, direttore esecutivo della ONG pakistana SPARC (Società per la protezione dei diritti dell’infanzia) stima che ci siano tutt’oggi circa 12 milioni di bambini lavoratori nel Paese.
The International Labour Organisation stima che vi siano almeno 8,5 milioni di lavoratori domestici in Pakistan, molti dei quali sono bambini.
L’anno scorso l’Assemblea del Punjab ha approvato il Punjab Domestic Workers Act per regolare il lavoro domestico e registrare i dipendenti. Tuttavia, secondo Arooma Shahzad, segretario generale dell’Unione dei lavoratori domestici, la stragrande maggioranza dei bambini assunti come domestici non viene retribuita, anzi troppo spesso vengono torturati a morte, come accaduto alla piccola Zohra.
Le disuguaglianze sociali alla base del lavoro minorile
Nella maggior parte dei casi è la povertà estrema a spingere le famiglie a mandare i propri figli a lavorare nelle case di persone facoltose, esattamente come nel caso della piccola Zohra Shah.
I datori di lavoro tendono ad acquistare il silenzio dei genitori. La povertà obbliga le famiglie povere ad accettare denaro piuttosto che lottare per la giustizia – Naqvi, funzionario distrettuale di Rawalpindi.
La struttura della società ha lasciato il posto alla disuguaglianza sociale, economica e di genere e queste disuguaglianze mettono molta distanza tra le persone nella società – Valerie Khan Yusufzai, attivista per i diritti dei bambini franco-pakistani e presidente dell’Alleance Francaise Islamabad.
Leggi incongruenti sull’età per studiare e lavorare
Il problema di fondo riguarda l’incongruenza tra le varie leggi che determinano l’età minima per per poter svolgere determinati lavori.
Iftikhar Mubarik, del Child Rights Movement, ha sottolineato l’incongruenza tra legge sul diritto all’istruzione, che rende la stessa obbligatoria fino ai 16 anni di età, e le leggi che fissano a 14 anni l’età minima per svolgere lavori forzati e a 15 anni quella per poter essere assunti come lavoratori domestici.
Rabiya Javeri Agha, segretaria federale presso il Ministero dei diritti umani, ha affermato l’urgenza di dover affrontare le contraddizioni sull’età legale che i bambini devono avere per poter lavorare, ma ancor più urgente è la necessità di rendere la crudeltà verso i bambini un reato:
Al di là della legislazione c’è un’urgente necessità di cambiare la nostra cultura della disciplina delle punizioni corporali, sia a casa che a scuola.
Il ministro per i diritti umani, Shireen Mazari, ha affermato di aver proposto di modificare la legge sul lavoro minorile per classificare il lavoro domestico come una “occupazione pericolosa”.
Qualora tale legge dovesse essere approvata, i bambini come Zohra non potrebbero più essere legalmente impiegati come domestici.
Avvocato e redattrice, nonché co-fondatrice di Inchiostro Virtuale.
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