Fumo in Cina: un primato allarmante
Quando pensiamo ai popoli legati al fumo ci vengono in mente ad esempio i turchi, per il modo di dire, e i cubani, per la qualità dei loro sigari. Difficilmente ci verrebbero però in mente i cinesi, i quali associamo ad altri stereotipi. Eppure il fumo in Cina rappresenta uno dei principali problemi per la salute della popolazione.

Il primo Paese al mondo per la produzione del tabacco, con oltre 3.150.000 di tonnellate all’anno, è proprio la Repubblica Popolare Cinese. La Cina è anche al primo posto tra i consumatori. Per avere un’idea del problema, basti pensare che un fumatore al mondo su tre è cinese. Inoltre, come riportato in uno studio del 2015, ogni anno un milione di cinesi muore per le conseguenze del tabacco. Sono sufficienti questi pochi dati per capire che il fumo in Cina rappresenta uno dei pericoli maggiori per la salute dei propri abitanti.


Un’altra emergenza cinese è legata all’accesso all’acqua potabile. Ne ho parlato qui.


Il fumo nelle relazioni sociali

Prima di tornare in Cina, vi faccio un esempio con la realtà italiana. Pensate a quando avete ospiti in casa o quando incontrate un amico per strada o al lavoro. In questi casi è molto probabile che gli offriate un caffè, anche se magari non avete una vera e propria necessità di berlo.

Nella nostra cultura, però, viene visto come un gesto di cortesia e simboleggia, in qualche modo, il rapporto di amicizia che intercorre tra voi e i vostri compagni di tazzina. E se incontrate più amici o parenti è molto probabile che beviate ben più di un caffè al giorno.

Perché ho fatto questa premessa? Perché in Cina avviene più o meno la stessa cosa, anche se in maniera più esasperata, con le sigarette.

Fumo in Cina: un primato allarmante - Sigarette cinesi - © Dreamstime
Sigarette cinesi – © Dreamstime

Per fumare insieme ad amici e colleghi, infatti, si deve seguire un vero e proprio rituale, nel quale acquisisce molta importanza l’ordine gerarchico. L’offerta di una sigaretta può avvenire, infatti, solo da parte di un sottoposto verso un superiore.

Bisogna fare attenzione anche alla gestualità. La sigaretta deve essere accesa subito dopo averla ricevuta e la fiamma deve essere protetta, indipendentemente dalla presenza di vento, con entrambe le mani. Quindi si deve ringraziare colui che l’ha offerta.

Altro aspetto da non trascurare è la marca delle sigarette. Più questa è pregiata, maggiore sarà il valore simbolico dell’offerta. Pare addirittura che molti cinesi portino sempre con sé due pacchetti di sigarette: uno di marca inferiore, per uso personale, ed uno più rinomato, per offrire quando si presenta l’occasione.

Come avviene con i tanti caffè bevuti nei nostri confini, lo stesso vale per il fumo in Cina, in cui si stima un consumo medio di 22 sigarette al giorno.


Le sigarette ai matrimoni

Può sembrare strano, ma nei cenoni dei matrimoni cinesi è del tutto normale trovare sul tavolo un pacchetto di sigarette. Questo, però, deve essere esclusivamente di marca 囍 “doppia felicità”.

Fumo in Cina: un primato allarmante - Sigarette 囍 "doppia felicità".
Sigarette 囍 “doppia felicità”.

In questo caso è la scaramanzia dei cinesi ad entrare in gioco. Il carattere 囍 (xǐ) è infatti quello utilizzato nei matrimoni, ad esempio sui regali, in segno di buona fortuna. Significa appunto “doppia felicità”, in quanto è composto dal carattere 喜 (xǐ, felicità) ripetuto due volte.


A proposito di scaramanzia cinese, qui avevo parlato della loro fissazione per i numeri.


Un vizio maschile

Un aspetto non emerso dai dati fin qui esposti, è la distribuzione del fumo in Cina tra i due sessi. Se infatti oltre la metà degli uomini fuma (quasi il 53%), il consumo di sigarette tra le donne si ferma appena al 2,4%.

Sono diversi i motivi che spiegano questa differenza. Innanzitutto la disparità di reddito tra i due sessi, decisamente a favore degli uomini. In secondo luogo influisce la percezione culturale. Nei film e nei programmi televisivi, infatti, le donne che fumano sono prostitute o teppiste. Il fumo in Cina rappresenta dunque un simbolo di virilità, da attribuire solo agli uomini.

Tuttavia questa percezione è in fase di cambiamento. Osservando i dati degli adolescenti, infatti, le differenze sono più attenuate. Questo perché le ragazze trovano che fumare sia figo e che faccia star bene.


Gli interventi del governo

Il governo cinese non è rimasto insensibile a questo problema. Per arginare il fenomeno, ha iniziato una campagna contro il fumo, culminata il primo giugno 2015 con una nuova legge. Questa prevede maggiori divieti e multe più salate per i trasgressori.

La norma vieta di fumare all’interno dei locali, degli edifici pubblici e dei mezzi di trasporto. In realtà in molte città il divieto già esisteva, ma non veniva rispettato né dai clienti dei locali né dai proprietari. Per questo motivo si è cercato di inasprire le pene, portandole anche a 1.500€ a seconda dei casi.

Oltre alle multe classiche sono previste delle sanzioni molto particolari. Una di queste è la presenza di un sito governativo, all’interno del quale vengono inseriti i nomi delle persone multate per più di tre volte. In tal modo si ha la loro esposizione alla riprovazione pubblica.

Ma per contrastare il problema del fumo in Cina sono stati adottati anche degli altri provvedimenti. Ad esempio è stata aperta una linea telefonica per denunciare, in maniera anonima, i trasgressori. Inoltre si è cercato di scoraggiare la popolazione con cartelloni pubblicitari contro il fumo e con un aumento di prezzo delle sigarette.


Il problema del fumo in Cina è dunque legato principalmente a ragioni culturali. Purtroppo ciò non permette alla popolazione di rendersi conto pienamente dei rischi a cui va incontro. Anzi, come si può vedere qui, un bambino di tre anni che fuma viene visto con ilarità.

Scritto da:

Mauro Bruno

Classe 1986. All'università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it