Venezia souvenir

Quanto è facile scovare copie ed imitazioni di Venezia nel mondo?

Cercando aneddoti e curiosità sulla Serenissima, l’unica ed originale, ho scoperto che esiste un libro, promosso, edito e distribuito dal Consorzio Venezia Nuova e curato dal giornalista Guido Moltedo. Si intitola “Welcome to Venice” e “racconta” tutti i modi in cui la città è stata imitata o copiata.

Vi sorprenderà scoprire che il “censimento” riporta 97 Venezie, così sparse: 32 negli Stati Uniti, 22 in Brasile, 16 in Colombia, 6 in Messico, 4 in Nicaragua, 3 rispettivamente in Ecuador, Guatemala e Costa Rica, 2 in Bolivia, El Salvador e Perù, 1 in Canada.
Come? La somma fa 96? Avete ragione! La 97ª in realtà non esiste più, ed era in Australia.

Diciamo la verità: quando si visita una città particolare, come abbiamo scoperto essere Venezia, vien voglia di portarsene un pezzetto a casa, per ricordo. A volte ci si accontenta di calamite, riproduzioni in ceramica, maschere… Ma alcuni se ne sono così innamorati da decidere di crearne delle vere e proprie copie.

Altri invece si sono ispirati all’atmosfera romantica e, a tratti, misteriosa, tanto da ricercare le stesse caratteristiche in altre città. In questo articolo scopriremo se… è meglio l’originale!

Copia o imitazione?

Iniziamo con una distinzione fondamentale: si tratta di copie della città o di pregevoli, ma pur sempre limitate, imitazioni? Beh, sappiate che ce ne sono di entrambe le categorie. Siete curiosi? Partiamo dalle copie.

Copia numero 1: The Venetian

The Venetian (una “robetta” da 3036 stanze, N.d.A.) è il più grande hotel a 5 stelle degli Stati Uniti. Realizzato a Las Vegas nel 1999 da Sheldon Gary Adelson, quinto uomo più ricco del mondo secondo la classifica di Forbes, all’interno possiamo trovare le riproduzioni in scala del Palazzo Ducale, del Ponte dei Sospiri, di Ca’ d’Oro e tanti altri capolavori veneziani.

L’idea di Adelson è quella di:

trasmettere il lusso e la decadenza dei palazzi veneziani

replicando i tratti celebri dell’architettura veneziana, inclusi i masegni, le pietre che lastricano la città. Per far ciò ha investito milioni di dollari ed assunto, in qualità di consulente, la storica israeliana Dorit Raines. Purtroppo i masegni originali hanno più di seicento anni, pertanto si sono dovuti accontentare di copie (ah… l’ironia!) in poliuretano espanso.

The Venetian

In compenso The Venetian è dotato di un enorme Casinò.
Tra i “servizi” offerti, spicca il Gondola Rides, il classico giro in gondola, con scelta tra indoor e outdoor, e l’assicurazione che in entrambi i casi si tratta di un’esperienza unica, romantica e ricca di possibilità di “fare foto da postare sui social“. Embé!

Volete diventare Gondolieri in… mezza giornata? Ecco la Gondola University! Il programma, limitato a nove partecipanti al giorno, spiega i segreti ed i trucchi del pilotaggio di una gondola. I partecipanti ricevono un cappello e una maglietta da gondoliere, una foto ricordo e, udite udite, un certificato di laurea!

Se invece volete, banalmente, prenotare una stanza, questo è il sito ufficiale!

Copia numero 2: Walt Disney Epcot Center

La copia numero due si trova all’interno di un mondo, all’interno di un parco a tema, all’interno di un enorme resort.
Confusi? Mi spiego meglio.

Il Disneyworld Resort, per l’appunto, non è un solo parco, ma è “composto” da quattro parchi tematici. Uno di questi parchi è il celeberrimo Epcot Center, ovvero l’esposizione permanente voluta da Walt Disney per celebrare il progresso umano e l’innovazione tecnologica. All’interno di questo parco, una sezione è dedicata al World Showcase. In poche parole si tratta della riproduzione di dodici Paesi della Terra, raffigurati nelle loro caratteristiche più rappresentative.

Epcot Center - Venezia

A chi è toccato rappresentare l’Italia? Per l’appunto a Venezia, con il Campanile di San Marco e il Palazzo Ducale. Purtroppo, anche se c’è una gondola parcheggiata nell’acqua, non è possibile farci un giro. Vi tocca andare al The Venetian, ohibò!

Se volete organizzare ugualmente una gita, anche se non in gondola, un click qui.

Copia numero 3: Venice Water Town

Nei pressi di Hangzhou, in Cina, esiste Venice Water Town.

Come nella Venezia originale, le case sono dipinte in tonalità calde o arancio, rosso e bianco. Le finestre sono caratterizzate da balaustre e archi di ogee e sono inserite in logge incorniciate in pietra. Le strutture fondono motivi gotici, veneziani e bizantini e si affacciano su una rete di canali in cui i “gondolieri” navigano passando sotto i ponti di pietra.

venice water town china

Tutto bellissimo. Ci sono anche Piazza San Marco, con il famoso campanile, e Palazzo Ducale. Forse andrebbero eliminati gli ideogrammi che rendono il tutto molto poco… credibile.

venice water town china

Non è l’unica copia “cinese” di Venezia.

Il paradosso: la copia della copia

Una copia non bastava, ecco dunque a Macau, ancora in Cina, una ricostruzione dello stesso albergo di Las Vegas. Il taroccamento però questa volta non c’entra: è stata la stessa catena Sands Hotel, che gestisce il The Venetian, a decidere di ricostruire un complesso alberghiero identico in ogni angolo all’originale.

The Venetian Macau

L’unica differenza è data dalle dimensioni maggiori: il Venetian di Macau è diventato il più grande casinò del mondo, con slot machine, tavoli da poker e tutt’intorno gondole, ponti in pietra, leoni d’oro, in perfetto stile veneziano. Un po’ troppo, forse…

Ad ogni modo, se volete prenotare un soggiorno, ecco il loro sito!

La Ricostruzione: Venice

Non è una vera e propria città, bensì un quartiere di Los Angeles che occupa il tratto di costa compreso tra Santa Monica e Marina del Rey.

Venne fondata nel 1904 da Abbot Kinney, magnate del tabacco, che si innamorò della Serenissima dopo un suo viaggio e si chiama Venice proprio in onore della nostra Venezia. L’intento di Kinney era quello di creare un centro nevralgico di turismo e arte, una città ideale che ricreasse l’originale italiano con tanto di gondole, gondolieri, casinò e spazi per il divertimento.

L’imprenditore statunitense arruolò trentasei gondolieri, con le rispettive gondole, per impiegarli nei canali della sua Venice. Il progetto funzionò fino agli anni Venti, poi la Grande Depressione portò l’area in declino, anche perché, data la crescente diffusione delle automobili, molti canali furono riempiti per creare strade ed altri caddero in rovina a causa della cattiva progettazione, che li portò a riempirsi ripetutamente di acqua maleodorante.

Venice Los Angeles

Paradossalmente, il deterioramento e l’abbandono della zona ha attratto ancor di più artisti, poeti e personaggi che hanno contribuito a fare di Venice un centro culturale, creativo e un po’ new age. Solo negli anni Ottanta l’amministrazione di Los Angeles ha attuato una politica di recupero del quartiere, che da degradato si è infine trasformato in luogo di residenza ambito: qui negli ultimi anni hanno vissuto molti esponenti dell’elite culturale di LA.

Venezia… in ri-costruzione: The Floating Venice

Si tratta del primo resort di lusso galleggiante al mondo, ubicato nelle World Islands, a 4 chilometri da Dubai, negli Emirati Arabi. La ricostruzione, che sarà completata nel 2020, è opera del gruppo immobiliare austriaco-ungherese Kleindienst, si chiamerà The Floating Venice ed è progettata per avere una durata di almeno 100 anni.

Si potrà raggiungere in barca, in elicottero o idrovolante. L’opera è stata valutata 680 milioni di dollari e avrà 414 cabine (180 delle quali sott’acqua), 12 ristoranti (di cui tre con vista marina del Golfo Persico). Per non parlare delle discoteche, una foresta di coralli, spiagge galleggianti, piscine, spa e gondole originali, in arrivo direttamente da Venezia.

La parte in superficie sarà la riproduzione in miniatura della Serenissima, con tanto di copia in scala di piazza San Marco e i celebri canali.

Siete curiosi? Guardate questo video!


E con queste novità assoluta vi do appuntamento al prossimo articolo, le “imitazioni” di Venezia nel mondo!
Annalisa A.

Volete conoscere l’originale Serenissima? Leggete i precedenti articoli:
Venezia: la storia
Venezia: i Sestieri
Il sestiere San Marco

Scritto da:

Annalisa Ardesi

Giunta qui sicuramente da un mondo parallelo e da un universo temporale alternativo, in questa vita sono una grammar nazi con la sindrome della maestrina, probabilmente nella precedente ero una signorina Rottermeier. Lettrice compulsiva, mi piace mangiare bene, sono appassionata di manga, anime e serie TV e colleziono Lego.
In rete mi identifico col nick Lunedì, perché so essere pesante come il lunedì mattina, ma anche ottimista come il “primo giorno di luce”.
In Inchiostro Virtuale vi porto a spasso, scrivendo, nel mio modo un po’ irriverente, di viaggi, reali o virtuali.
Sono inoltre co-fondatrice, insieme a Jessica e Virginia, nonché responsabile della parte tecnica e grafica del blog.
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