baccello con i semi di fagiolo

Tutti conosciamo il fagiolo come fonte importante di proteine, tanto da essere soprannominato “la carne dei poveri”. Ciò che molti ignorano, invece, sono le proprietà del baccello, che potrebbe aiutare a dimagrire e a controllare il peso corporeo. Curiosi di saperne di più? Seguiteci!

Cosa è il baccello di fagiolo?

Il baccello di fagiolo è il frutto di Phaseolus vulgaris – il fagiolo comune – che viene raccolto ad agosto, privato dei semi e lavorato in maniera tale da ottenere un estratto secco da assumere sotto forma di polveri, tavolette, capsule o gomme da masticare per il controllo del peso.

Baccello di fagiolo bianco per dimagrire

Il baccello di fagiolo aiuta a dimagrire?

Secondo alcuni studi, il baccello di fagiolo aiuterebbe a dimagrire grazie alla faseolamina, una proteina che modula il metabolismo di carboidrati e grassi, aiutando a perdere peso e a mantenere i risultati.

Come agisce la faseolamina?

La faseolamina riduce la digestione dei carboidrati alimentari, contrastando l’attività dell’enzima α-amilasi, attraverso un meccanismo simile a quello dell’acarbosio (un farmaco antidiabetico).

Il compito di questi enzimi è, infatti, quello di frammentare l’amido in piccole catene (oligosaccaridi) in modo che altri enzimi (le glucosidasi) possano liberare il glucosio. In questo modo lo zucchero viene assorbito, la glicemia aumenta e l’ormone insulina entra in circolo con lo scopo di abbassarla. Essa, infatti:

  1. stimola l’entrata del glucosio nei muscoli, che lo usano per produrre energia;
  2. quello in eccesso è conservato nei muscoli e nel fegato in riserve di facile utilizzo (glicogeno).

Quando le cellule sono sature di glicogeno, tuttavia, il glucosio viene convertito in grassi di deposito – difficili da smaltire – ed è per questo che s’ingrassa quando si mangiano troppi carboidrati.

Ma la faseolamina, agendo sull’α-amilasi, riduce la digestione dell’amido, l’assorbimento del glucosio e il conseguente accumulo di grassi nei cuscinetti.

Le fibre del baccello, inoltre, donano sazietà, perché riempiono lo stomaco, e riducono l’assorbimento di zuccheri e grassi, coadiuvando gli effetti della faseolamina.

Ma il baccello di fagiolo funziona davvero?

L’efficacia degli estratti di baccello è stata valutata in diversi studi clinici, seppure di piccola portata. Grube e colleghi, ad esempio, hanno valutato gli effetti dell’estratto secco in uno studio strutturato in due fasi.

  • Fase 1: perdita del peso. 124 pazienti sovrappeso e obesi (25 < BMI < 35) hanno assunto il placebo o l’estratto (3 g/die) per 12 settimane, in regime ipocalorico. Coloro che hanno perso almeno il 3 % di peso, in entrambi i gruppi, hanno avuto accesso alla fase successiva.
  • Fase 2: mantenimento del peso. 51 pazienti della fase 1 hanno assunto 3 g/die di estratto, per 24 settimane, senza seguire una dieta ipocalorica. 49 su 51 hanno concluso lo studio.

Dai risultati è emerso che l’estratto ha ridotto significativamente il peso rispetto al placebo (-2,91 kg vs -0,92 kg) e che 36 volontari su 49 hanno mantenuto i risultati. Benché siano necessari studi più rigorosi, per confermarne l’efficacia, questo è già un buon punto di partenza. Non credete anche voi?

Modalità d’uso degli estratti 

Il baccello di fagiolo viene assunto alla dose di 600-1.200 mg al dì, da ripartire in due somministrazioni. L’assunzione dovrebbe precedere il pranzo e la cena, in modo che possa intervenire sulla digestione. L’uso di questo integratore, naturalmente, non sostituisce una dieta equilibrata e l’esercizio fisico, fondamentali per ottenere risultati soddisfacenti e duraturi.

Il baccello di fagiolo è sicuro?

L’assunzione di questo integratore è reputata sicura. In alcuni casi, tuttavia, può provocare:

  • meteorismo;
  • flatulenza;
  • diarrea.

I carboidrati non digeriti, infatti:

  • vengono fermentati dalla flora batterica, con produzione di gas e aumento del volume fecale;
  • richiamano acqua nell’intestino, riducendo la consistenza delle feci.

Inoltre, dovreste assumerlo sotto controllo medico se siete diabetici per gli effetti sulla glicemia.
L’uso in gravidanza, durante l’allattamento e nell’infanzia, dovrebbe essere valutato dal medico.

Consigli di lettura

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L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il parere del medico.

Bibliografia e sitografia

Scritto da:

Jessica Zanza

Giornalista pubblicista, ex collaboratrice de L'Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
Per contattarmi, inviate una mail a: j.zanza@inchiostrovirtuale.it