
La terza edizione del festival, organizzata dal Coro Ghentiana di Ruinas, promette un ricco programma di concerti e visite guidate nel suggestivo territorio dell’entroterra sardo.
È cominciato il conto alla rovescia peril tanto atteso festival “Boghis in Armonia”, che si terrà quest’anno a Pau, Ruinas, Laconi e Villa Sant’Antonio, dal 12 al 14 settembre prossimi.
Un evento musicale nel nome della tradizione e della cultura, ma anche dell’amicizia e della convivialità, in borghi antichi e affascinanti, per riscoprire le melodie tipiche della Marmilla e dell’entroterra sardo.
Il pittoresco centro storico di Ruinas, con le sue caratteristiche casette in pietra rossa sarà anche quest’anno location di spettacoli musicali che celebrano la cultura e il folklore locali. Un’aggiunta interessante per i visitatori è rappresentata dal comune di Pau, che con le sue bellezze naturali non mancherà di incantare i turisti.
Arrivato alla sua terza edizione e organizzato dal Coro Ghentiana di Ruinas, in collaborazione con le parrocchie di Sant’Ambrogio e Sant’Ignazio di Laconi, e con le amministrazioni comunali di Ruinas, Pau e Villa Sant ‘Antonio, con l’obiettivo di riscoprire territori nel cuore dell’Isola e celebrare l’ospitalità della popolazione, il festival si svolgerà durante una ricchissima tre giorni caratterizzata da un succulento e imperdibile programma.
Boghis in armonia 2025: il programma
La serata di venerdì 12 settembre inizierà con un’anteprima di concerto nel magicoBosco da Fiaba del Parco dell’Ossidiana a Pau alle 18:00, seguita da una visita guidata con concerto itinerante. Il concerto principale si svolgerà al Parco Sennisceddu alle 21:30, con esibizioni del Coro Ghentiana Ruinas, del Coro Coronelle di Cavalese (Trentino Alto Adige), di Rosella Faa e di Roberto Tangianu alla launeddas.
Sabato 13 settembre, alle 21:30, la musica risuonerà in Piazza Arnaldo Tatti con performances del Coro Ghentiana Ruinas, del Coro Coronelle di Cavalese, del Coro Alterati in Chiave di Novara e di Pierpaolo Vacca all’organetto, presentati da Roberto Tangianu.
Per concludere il festival, domenica 14 settembre, la giornata avrà inizio alle 10:30 con la Santa Messa nella Parrocchia di Sant’Ambrogio e Sant’Ignazio a Laconi, accompagnata dai canti del Coro Coron, mentre alle 18:00, ci sarà un’anteprima concerto con visita guidata ai Menhir dei Monti Corru Tuntu a Villa Sant’ Antonio, seguito dal concerto principale alle 21:30 presso la Domus de Janas Genna e Salixi, con esibizioni di Piero Marras, del Coro Ghentiana, del Coro Coronelle e del Coro Alterati in Chiave, presentati da Roberto Tangianu.
Il direttore artistico, Gianni Puddu: “Ci aspettiamo di crescere sempre di più”
“Si tratta di un evento che ha già aperto le porte ai paesi limitrofi, lo scorso anno Villa Sant’Antonio e quest’anno Pau, per ampliare il palcoscenico delle suggestive location dei borghi dell’alta Marmilla”, dichiara il maestro del Coro Ghentiana di Ruinas, e direttore artistico dell’evento, Gianni Puddu. “E in più presenzierà Piero Marras, quindi la manifestazione di quest’anno si preannuncia ancora più entusiasmante rispetto alla precedente, che aveva già ottenuto un grande successo. Inoltre, sono previsti due cori ospiti provenienti dal nord Italia, il Coro Coronelle di Cavales e il Coro Alterati in Chiave di Novara”.
Non solo musica, ma anche valorizzazione del territorio. L’intento del festival è infatti:
“Promuovere il territorio e le tradizioni tipiche del posto, oltre a far conoscere ai visitatori e alle persone che non li hanno mai visitati, luoghi ancora poco noti ma ricchi di meraviglie da esplorare”, spiega Gianni Puddu.
Una particolarità dell’evento è:
“Ospitare i coristi, assieme ai propri familiari, nelle case non più abitate di Ruinas, che a causa dello spopolamento sono rimaste vuote. In questi giorni il paese si anima di tanti visitatori, che vivono appieno questi territori e vengono accompagnati anche a visitare luoghi d’eccellenza come le Domus de Janas e il Menhir, Tarros e le spiagge di Sinis”.
Per quanto riguarda il Coro Ghentiana, l’intento è quello di:
“Continuare a portare avanti e far conoscere il più possibile le tradizioni e il patrimonio musicale locale”, afferma Gianni Puddu. “L’anno scorso ho armonizzato la parte maschile del Rosario di Ruinas, mantenendo però la melodia principale. Per quanto riguarda il futuro”, conclude il direttore artistico, “prevediamo di continuare a far crescere il festival coinvolgendo un numero sempre maggiore di paesi del territorio, espandendo le nostre prospettive fino a renderlo un evento di portata internazionale, accogliendo non solo cori nazionali, ma anche europei”.
Articolo pubblicato su Sardegna Live.
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Crediti fotografici
Foto di apertura da Sardegna Live.

Mi chiamo Alessandra Leo, sono laureata in Scienze della Comunicazione e pubblicista.
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