Che cosa è il Dongzhi festival? In che modo si celebra il solstizio d’inverno? Scopriamolo in questo articolo!
Nel nostro Paese l’inizio della stagione invernale coincide con la celebrazione delle feste natalizie. Diversamente dai Paesi occidentali, però, la Cina non ha una tradizione cristiana per cui non festeggia il Natale. Nella Repubblica Popolare, invece, l’arrivo dell’inverno coincide con il Dongzhi festival.
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Il Dongzhi festival (冬至), infatti, si festeggia proprio il giorno del solstizio d’inverno. Si tratta di un evento storico in Cina poiché viene celebrato da oltre 2.000 anni, fin dal periodo della dinastia Zhou.
Rispetto ad altre ricorrenze, però, non è una festa nazionale. In altre parole, questa data non è segnata in rosso sul calendario e, pertanto, non prevede giorni di vacanza.
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Ma perché i cinesi festeggiano il giorno del solstizio d’inverno? E in cosa consistono le relative celebrazioni? Facciamo una panoramica generale su questo evento!
Dongzhi Festival
Quando si festeggia
Il Dongzhi festival, come detto, viene festeggiato nel giorno del solstizio d’inverno, il quale ricade, solitamente, il 21 o il 22 dicembre. La particolarità di questa data – oltre all’ingresso nella stagione più fredda – è la declinazione del sole, la quale raggiunge il suo valore minimo. Tale condizione fa sì che il giorno sia il più corto dell’anno e che, di conseguenza, la notte sia la più lunga.
Perché si festeggia
Le origini di questa festa devono essere ricercate nel concetto filosofico di yin e yang, secondo cui qualsiasi elemento nell’universo si basa sulla perfetta interazione di due entità opposte ma allo stesso tempo interconnesse e complementari.
Con riferimento al solstizio d’inverno, assistiamo al giorno in cui lo yin (buio/freddo) raggiunge il suo punto massimo, mentre lo yang (luce/calore) il suo minimo. Questa condizione si ribalterà man mano dal giorno successivo dato che le ore di luce aumenteranno nuovamente a discapito di quelle di buio.
Dove si festeggia
Dal momento che ne sto parlando è piuttosto ovvio che il Dongzhi festival si celebri in Cina. Non dobbiamo pensare, però, che questa sia una festa esclusiva della Repubblica Popolare. Data la filosofia orientale che l’ha ispirata, non dovrebbe sorprendere il fatto che questo evento si festeggi anche in Giappone, Corea e Vietnam.
Questa ricorrenza si celebra anche a Taiwan. Tale precisazione potrebbe essere superflua dato che, seppur sia uno Stato de facto, l’isola è ufficialmente parte della Cina. In realtà, come visto per alcune feste nazionali, non è così scontato che nella Repubblica di Cina si festeggino gli stessi eventi del Paese continentale.
Il Dongzhi festival, però, non ha alcuna connotazione politica, motivo per cui anche i taiwanesi possono celebrarlo senza troppi problemi.
Perché queste divergenze tra la Repubblica di Cina e la Repubblica popolare cinese? Scopritelo nell’articolo su Taiwan!
Come si festeggia
La tradizione di questa festa è principalmente culinaria. I piatti tipici, però, un po’ come avviene in Italia, variano da nord a sud. In questo articolo ve ne propongo uno per zona geografica.
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Nel giorno del solstizio d’inverno, nel nord della Cina si mangiano principalmente i jiaozi (饺子). Si tratta dei classici ravioli cinesi, solitamente ripieni di carne ma anche di verdure. L’associazione tra questo pasto e il Dongzhi festival è da ricercare nella figura di Zhang Zhongjing (张仲景), medico vissuto tra il II e il III secolo.
Secondo la leggenda, Zhang Zhongjing, di ritorno a casa durante l’inverno, si rese conto che molte persone avevano le orecchie congelate per l’assenza di cibo e di vestiti caldi. Per venire in loro aiuto decise, quindi, di bollire dei piccoli ravioli con, al loro interno, agnello stufato e pepe nero, servendoli con del brodo. In pratica, per far fronte al grande freddo, inventò i jiaozi.
Nel sud della Cina, invece, nel giorno del solstizio d’inverno è tradizione mangiare i tangyuan (汤圆), delle palline di riso glutinoso ripiene, generalmente, di sesamo nero. Queste, preparate dal mattino, non solo vengono mangiate in famiglia, ma vengono offerte anche ad amici e parenti in segno di buon augurio.
Il Dongzhi festival, quindi, si celebra da più di 2.000 anni. Oggi come allora, la natura farà sì che il giorno abbia il sopravvento sulla notte fino a quando, l’anno prossimo, non ci sarà un nuovo solstizio d’inverno. Detto questo non mi resta che salutarvi: alla prossima!
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it