Usain Bolt ha dichiarato che sosterrà un provino col Borussia Dortmund, cerchiamo di capire che giocatore (non) sarà
In un’intervista rilasciata qualche giorno fa, l’ex velocista giamaicano Usain Bolt ha confermato che nel mese di marzo farà un provino con la squadra tedesca del Borussia Dortmund, per poter capire se il suo sogno di approdare nel calcio professionistico possa essere qualcosa di più che un’operazione meramente commerciale.
Risulta difficile crederlo, anche perché, da quei pochi video in cui Bolt si relaziona con un pallone, sembra di essere di fronte a un giocatore normodotato nel corpo di uno dei più grandi atleti di tutti i tempi. YouTube, in maniera piuttosto impietosa, suggerisce come primo video di Bolt calciatore trentotto secondi nei quali il giamaicano compie un paio di gesti tecnici da goffo amatore.
Il video incriminato: un colpo di testa e un tiro strozzato di sinistro da far vedere agli scout del Borussia Dortmund. Magari è un video montato ad arte per screditare Bolt, ma nel dubbio gli diamo un minimo di attendibilità.
Nel caso il suo approdo al Borussia si concretizzasse, non sarebbe neanche la prima volta dell’ex cento-duecentometrista sui grandi palcoscenici del calcio internazionale: l’ultima versione del noto videogioco di calcio PES, infatti, dà l’opportunità di giocare utilizzando l’avatar virtuale di Bolt. Ad oggi la PlayStation resta il miglior risultato calcistico del giamaicano.
Prima di soffermarci però sulle (presunte) caratteristiche tecniche di Bolt, sarebbe bene valutare i precedenti tentativi di alcuni sportivi che hanno tentato il cambio disciplina. In un articolo molto interessante del Guardian, ripreso dal Post, vengono brevemente raccontate le storie di alcuni atleti che hanno praticato con un certo successo più di uno sport. Leggendolo emerge in maniera evidente come molti degli eclettici protagonisti appartengano ad epoche piuttosto lontane, quando il professionismo era lungi dall’essere un fattore nel mondo dello sport. Pochi e particolari sono i casi più recenti (Simen Agdestein, ad esempio, calciatore e scacchista).
Il più noto tentativo in epoca moderna fu quello di Michael Jordan, che decise di abbandonare il basket per cercare fortuna nel baseball, con risultati dimenticabili. Così dimenticabili che, per riscattarsi, MJ tornerà a fare quello che gli riesce meglio – giocare a pallacanestro – e vincere altri tre titoli NBA.
Se volessimo allargare questa ricerca allo “sport entertainment”, si potrebbe citare Brock Lesnar, che da wrestler è stato capace di diventare campione dei pesi massimi di MMA; questa strada è stata tentata da altri colleghi di Lesnar, con molta meno fortuna. Particolare è il caso di Tim Wiese, ex portiere tedesco che è approdato nel mondo del wrestling con lo pseudonimo di The Machine, salvo poi non essere disposto ai sacrifici da fare per diventare una superstar della WWE.
Guardando ai motori, invece, Valentino Rossi ha solamente accarezzato il sogno di guidare una Ferrari in F1, mentre sono noti i suoi buonissimi risultati in alcune gare di rally. Dulcis in fundo Alex Zanardi che, dopo aver perso le gambe a seguito di un incidente durante una corsa automobilistica, è stato capace di affermarsi come uno nei miglior atleti paralimpici del mondo.
Di questi esempi quello che apparentemente presenta più analogie col caso di Bolt sembra essere quello di Michael Jordan; eppure, se il mondo non sentiva particolarmente il bisogno di vedere il più grande cestista di tutti i tempi con una mazza di baseball in mano, lo stesso non può dirsi per il più grande sprinter di sempre, la cui attività calcistica sembra stuzzicare la fantasia di più di una persona, tanto da inserire il giamaicano – come detto – in un videogioco di calcio.
Probabilmente questa enorme curiosità è dovuta all’unicità delle caratteristiche fisiche di Bolt: ci sono stati tanti grandissimi sprinter nel passato, ma probabilmente verso nessuno abbiamo nutrito un tale interesse di vederlo competere in uno sport di squadra. Questo perché nessuno ha avuto le stimmate dell’inarrestabilità come Usain: come fermare un uomo di 1,95 metri con una velocità senza precedenti?
Evidentemente molti vorrebbero che questo quesito fosse proposto all’interno di un campo di calcio e Bolt, da un punto di vista fisico, sembrerebbe il candidato più idoneo a farlo; non fosse che i dubbi tecnici inizialmente esposti potrebbero troncare la questione sul nascere. Non solo: il diverso tipo di corsa e gli scatti più brevi ai quali il calcio ti costringe (Bolt, in maniera relativa, soffriva la partenza ed i primi metri) dovrebbero sollevare interrogativi anche sulla possibilità di riprodurre sul campo di calcio la stessa velocità ammirata sulla pista di atletica. Ma su questi possiamo anche sorvolare, giacché Usain rimarrebbe comunque un giocatore estremamente veloce.
In un campo da rugby il quesito è già stato posto dal compianto Jonah Lomu. La risposta alla domanda “come fermare un uomo di 1.96 metri (per 120 chili) dalla velocità disumana” fu: “non si può”. Probabilmente nel calcio vorremmo che Bolt desse una dimostrazione di forza simile.
Nel caso però Bolt riuscisse a convincere il Borussia Dortmund (o i suoi sponsor) a dargli una chance, sarebbe divertente vedere che tipo di giocatore ci troveremmo di fronte. Il giamaicano si ritiene un’ala, anche se dice che potrebbero schierarlo addirittura punta. Se dovessimo disilludere Bolt, dovremmo dirgli che con quel fisico e quella velocità, ma con quella tecnica rivedibile, potrebbe essere un buon terzino sinistro (essendo mancino), buono ad attaccare e magari anche a difendere. Lo si potrebbe paragonare ad Antonio Valencia, ala del Manchester United (squadra del cuore di Usain) adattata con buoni risultati nel ruolo di terzino. Veloce e forte fisicamente, nonostante non sia 1,95 metri, potrebbe essere un modello per Bolt.
L’orgoglio del giamaicano, però, gli impedirebbe di accettare l’umile ruolo di terzino, perciò è un’opzione che escludiamo. Avanzando di qualche metro nel campo, dobbiamo escludere che Bolt possa ricoprire il ruolo di centrocampista centrale, nonostante il giocatore che maggiormente gli somigli da un punto di vista fisico e di atteggiamento sia il suo amico Pogba. Dobbiamo perciò tornare al punto di partenza, ossia valutare che tipo di ala o di punta potrebbe essere (o pensiamo possa essere). Probabilmente nell’immaginario collettivo (e nella mente di Bolt stesso) il giamaicano viene ritenuto molto simile a due giocatori in particolare: il primo è Pierre-Emerick Aubameyang, rapidissimo attaccante proprio del Dortmund dotato di una certa forza fisica (è alto 1,87), che magari cerca proprio un suo sostituto, dal momento che il gabonese sembra destinato all’Arsenal.
Il secondo giocatore, invece, è l’emergente Iñaki Williams dell’Athletic Bilbao, altro giocatore con caratteristiche fisiche simili ad Aubameyang, nonostante sia meno portato a giocare da prima punta. Tuttavia fatico ad immaginare che Bolt possa avere le stesse capacità di “skills” dei due giocatori appena menzionati. A mio avviso il termine di paragone migliore per il Bolt calciatore resta un altro giocatore mancino e dalla progressione inarrestabile (quelle volte che non è infortunato): il gallese del Real Madrid Gareth Bale. Mi risulta più semplice immaginare che il giamaicano realizzi un gol come questo che non alcuni “giochetti” dei video precedenti.
Molto probabilmente la curiosità di vedere che tipo di giocatore sarebbe Bolt rimarrà a molti. Appare difficile che riuscirà a stregare qualche allenatore professionista. Se poi invece questa previsione si dovesse rivelare infondata e Bolt dovesse rivelarsi un ottimo calciatore, beh, non vedo l’ora di utilizzarlo alla PlayStation quale effettivo professionista e non come semplice special guest!
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