Qual è la leggenda riguardante la notte della vigilia del capodanno cinese (除夕)? Scopriamolo in questo articolo!
La vigilia del capodanno cinese – o meglio, della Festa di primavera (春节) – è l’ultimo giorno del calendario lunisolare cinese (农历). Questa ricorrenza è molto importante in Cina dal momento che precede la festività più importante dell’anno.
Per altre informazioni vi rimando all’articolo sulla Festa di primavera!
Diversamente dalla notte di San Silvestro, però, quella cinese non ricade ogni anno lo stesso giorno. Poiché la festività ricade in concomitanza con la seconda luna nuova successiva al solstizio d’inverno, la data che la precede è compresa orientativamente tra la seconda metà di gennaio e la prima di febbraio.
A proposito, anche in Cina è capodanno il 31 dicembre!
La vigilia del 2021, ad esempio, si è festeggiata giovedì 11 febbraio, mentre quella del 2022 ha avuto luogo lunedì 31 gennaio. Quella del 2023, invece, ricade sabato 21 gennaio e, allo scoccare della mezzanotte, si entrerà nell’anno del coniglio.
Sapevate che il coniglio è un segno dello Zodiaco cinese?
Per certi versi questa notte ricorda quella del capodanno “classico”: cenone con i parenti, scoppio di petardi, cose vecchie buttate in favore di quelle nuove, ecc. In questo articolo, però, non voglio soffermarmi sui festeggiamenti della vigilia ma vorrei parlare di una delle leggende – di cui ne esistono numerose versioni – che la riguarda.
La leggenda della vigilia del capodanno cinese
Tanto tempo fa un mostro di nome Xi (夕, “notte”) – in altre versioni noto come Nian (年, “anno”) – terrorizzava gli uomini i quali, purtroppo, non avevano alcun mezzo per contrastarlo. In quegli anni c’era anche Qilang (七郎), un guerriero alto, bello e forte che viveva con il suo cane altrettanto valoroso.
Recatosi nel villaggio, Qilang scoprì che il mostro aveva divorato alcuni abitanti, gettando nella disperazione i sopravvissuti. L’eroe decise quindi di andare alla caccia di Xi per eliminarlo una volta per tutte e rendere nuovamente libera la popolazione.
La ricerca di Qilang, però, si rivelò infruttuosa: per tutto un anno, infatti, cercò il mostro senza mai trovarlo. Nonostante ciò aveva comunque raccolto preziose informazioni sul suo conto: Xi compariva solo di notte e aveva paura dei rumori forti.
Sulla base di questi dati, l’eroe istruì gli abitanti del villaggio in cui si trovava nell’ultimo giorno dell’anno lunare: per evitare di essere preda del mostro sarebbero dovuti rimanere svegli tutta la notte e avrebbero dovuto fare più rumore possibile sbattendo qualcosa.
Finalmente quel giorno Xi comparve e, prima di riuscire a divorare una ragazza, venne scoperto dagli altri componenti della famiglia che, seguendo le indicazioni di Qilong, iniziarono a colpire subito pentole e padelle. Anche il resto della popolazione, sentendo il rumore di pericolo arrivare dalla casa, fece altrettanto.
Il frastuono spaventò tantissimo il mostro, il quale cercò subito di scappare. L’eroe, ovviamente, non lo permise: prima il cane rincorse Xi e lo addentò con tutta la sua forza, poi Qilong lo uccise scagliandogli contro una freccia.
Significato della leggenda
Il racconto descrive, sotto forma di leggenda, molti aspetti legati alla vigilia del capodanno cinese, a cominciare dal nome. 除夕, infatti, letteralmente significa “eliminare Xi (la notte)”, azione compiuta dall’eroe proprio nell’ultimo giorno dell’anno lunare. Ciò simboleggia la fine dell’anno passato.
Tale evento viene “accompagnato” dalla popolazione che rimane sveglia fino a tardi per vedere l’inizio del nuovo anno. Il rumore di pentole e padelle, invece, è quello che attualmente viene prodotto dallo scoppio dei petardi, presenti comunque in altre versioni della storia.
In questi diversi racconti, tra l’altro, il mostro viene attirato in una casa decorata con strisce rosse dove viene fatto bruciare dell’incenso. Anche queste attività, inutile dirlo, sono tipiche del giorno che precede la festa di Primavera.
Secondo la leggenda, quindi, la vigilia del capodanno cinese prende il nome dall’uccisione di un mostro, da cui derivano anche i festeggiamenti fino a tardi e lo scoppio dei petardi. Detto questo non mi resta che salutarvi: alla prossima!
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it