
La pittura è una delle forme d’arte più antiche e conosciute della Cina. La mancanza di rapporti plurisecolare con l’Europa ha portato ad un approccio rispetto alla pittura, ed ai relativi disegni, profondamente diverso rispetto a come è stato concepito nel nostro continente.
Le prime peculiarità della pittura cinese risiedono nei materiali e nella tecnica con cui vengono utilizzati. Questi sono sostanzialmente gli stessi che vengono adoperati per la calligrafia, arte complementare alla pittura nei disegni cinesi. Non è raro, infatti, trovare dipinti in cui il messaggio dell’artista viene spiegato meglio attraverso frasi a margine dell’opera.
I materiali utilizzati possono essere riassunti con il termine 文房四宝 (wénfáng sìbǎo), i “quattro tesori della scrittura“, che illustro qui di seguito.
Pennello cinese (毛笔, máobǐ)
È un pennello simile a quello che utilizziamo per le pitture con gli acquarelli, ma con una punta più fine e versatile. Ne esistono diversi tipi a seconda della grandezza, del tipo di pelo utilizzato e del soggetto da dipingere. Osservando la foto, possiamo notare le seguenti tipologie di pennello:
- con peli di lupo (狼毫毛笔), utilizzato per dipingere pietre e piante;
- “grande” (大), “medio” (中) e “piccolo” (小), “nuvola bianca” (白云笔), che viene usato per colorare la superficie del dipinto e per dipingere l’acqua;
- Yiwen (衣纹笔), utilizzato per dipingere vestiti, sopracciglia e capelli;
- con peli rossi (红毛), impiegato per dipingere il paesaggio e le immagini sullo sfondo;
- Gouxian (勾线笔), usato invece per i contorni.

L’utilizzo corretto del pennello è in posizione perpendicolare al foglio. I tratti, che come nella calligrafia non possono essere cancellati, devono essere applicati con il movimento della spalla o del gomito, ma mai con quello delle dita o del polso.
Inchiostro (墨, mò)
Anche l’inchiostro presenta differenze con quello utilizzato in occidente. Quello cinese è composto da fuliggine o nerofumo impastato con colla, e aromatizzato con muschio o canfora. Successivamente viene essiccato e venduto sotto forma di tavoletta o bastoncino, il cosiddetto “bastone d’inchiostro”.

Carta (宣纸, xuān zhǐ)
I fogli utilizzati per i disegni possono essere di seta, di riso o di xuan, un tipo di carta tipico della Cina. Quest’ultimo è morbido, resistente, color bianco neve, e perfetto per la pittura e la calligrafia data la facilità con cui vi si può spandere l’inchiostro.

Pietra d’inchiostro (砚台, yàn tái)
La pietra d’inchiostro è una particolare pietra lavorata e scolpita. La sua funzione è quella di produrre la polvere d’inchiostro attraverso lo sfregamento della tavoletta. Questa, miscelata con l’acqua presente all’interno della pietra, produrrà l’inchiostro vero e proprio da utilizzare nelle pitture.
Questo processo permette non solo di ottenere la quantità di inchiostro che si desidera, ma anche la sua consistenza.

Nel video a seguire, potete apprezzare l’intero procedimento per ottenere le diverse sfumature di nero.
Evoluzione della pittura cinese
Sebbene i disegni e le tecniche abbiano delle regole tradizionali ben precise, la pittura cinese, così come la nostra, si è evoluta nel corso dei secoli. Ogni dinastia regnante, insieme ai fatti storici che l’ha segnata, ha condizionato questa forma d’arte portando, passo dopo passo, a miglioramenti continui nella tecnica e nell’estetica delle opere.
Vediamo l’evoluzione di questo processo, scandendo il tempo sulla base dei regni in carica, attraverso i fatti principali.
Shang (ca. 1600-1066 a.C.) e Zhou (1066-771 a.C.)
In questo periodo i disegni avevano il solo scopo decorativo del vasellame. Questi rappresentano la prima forma di arte pittorica cinese.

Periodo degli Stati combattenti (770-221 a.C.)
Nel corso di questi secoli viene meno la natura esclusivamente ornamentale dei disegni.
Han (206 a.C.-220 d.C.)
La funzione della pittura diventa didattica, allo scopo di educare la gente. Le raffigurazioni avvenivano su pietra, su pareti o su seta. Si dipingono prevalentemente uomini e animali.

Wei (220-265), Jin (265-420) e del Nord e del Sud (420-589)
Viene scoperta la bellezza intrinseca dell’arte. Le influenze del Buddismo, del Taoismo e del Confucianesimo influenzano anche i disegni, favorendo la realizzazione di paesaggi naturali quali montagne e torrenti.

Sui (581-618) e Tang (618-907)
Con l’aumento dei soggetti dipinti, migliorò notevolmente anche la qualità dei disegni, raggiungendo livelli eccelsi soprattutto nelle raffigurazioni di uccelli, fiori ed animali. Inoltre iniziano a prendere vita nuove tecniche basate sull’uso più o meno ricco dei colori.

Song (960-1179)
Le opere non avevano più un’accuratezza fine a se stessa, ma trasmettevano significati simbolici, quali ad esempio: emozioni, idee e aspirazioni.
Gli imperatori iniziarono a tener conto dell’abilità dei pittori dei calligrafi, invitandoli a far parte dell’Accademia Imperiale di Pittura (翰林书画院), per favorire la produzione di dipinti.
È questo il periodo di maggior splendore per la pittura cinese, in cui si dipingevano prevalentemente paesaggi (山水), uccelli e fiori (花鸟), e la natura in generale. Tra i vari artisti dell’epoca si segnala Chen Rong, specializzato nelle pitture di draghi.
Nacque inoltre un nuovo tipo di pittura prodotto dai letterati, i quali, trascurando volutamente la tecnica, trasmettevano le proprie emozioni sulla base delle pennellate.


Yuan (1271-1368)
La pittura di questo periodo venne influenzata dalla provenienza mongola dei regnanti, dato che molti artisti si rifiutarono di produrre opere per una dinastia straniera.
Si affermò la “pittura dei letterati” (文人画, wénrén huà), caratterizzata da un mix di pittura e calligrafia, che annoverò, tra i massimi esponenti, i “Quattro Maestri Yuan“: Huang Gongwang (黃公望), Wu Zhen (吴镇), Ni Zan (倪瓚), e Wang Meng (王蒙).

Ming (1368-1644)
Le correnti delle dinastie passate continuarono a riflettersi in quest’epoca. Si distinguevano quella dell’Accademia, con tecnica e stile simili a quelli della dinastia Song, quella dei pittori letterati, della dinastia precedente, e quella dei pittori non legati alla corte.

Qing (1644-1911)
Molti pittori, noti come “individualisti”, si ribellarono alle regole tradizionali della pittura e dettero sfoggio alla propria creatività.

Cina post-imperiale
In seguito alla caduta dell’Impero, e ai contatti con gli europei, la pittura tradizionale si espone agli stili e alle tecniche occidentali.
Negli anni di Mao i disegni e le pitture diventarono un mezzo per il potere, quale strumento di forza e propaganda.

La rinascita della pittura può essere datata 1979, quando un gruppo di giovani intellettuali e artisti cinesi realizzò una mostra spontanea e anticonvenzionale. Questa, che aveva lo scopo di rompere drasticamente con il passato più recente, inaugurò la grande stagione dell’arte sperimentale cinese, la fase più attuale della pittura cinese.

E voi cosa ne pensate della pittura cinese? Se desiderate cimentarvi in quest’antica arte non vi resta che procurarvi i “quattro tesori della scrittura” e fare del vostro meglio.
Classe 1986. Sono laureato in Scienze dell’Amministrazione e ho conseguito un Master in “Relazioni Industriali nel lavoro privato e pubblico”.
All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it