L’ultima regina dell’ancien régime
Maria Antonia Giuseppa Giovanna d’Asburgo Lorena: Antoine per gli austriaci, Maria Antonietta per la Francia e per il resto del mondo. Capricciosa, prepotente, snob, sono solo alcuni dei difetti che le venivano attribuiti. Per molti era bellissima, per altrettanti era scialba. Il popolo che all’inizio l’amava ha finito per incolpare lei delle sue disgrazie.
Dunque chi era veramente Maria Antonietta, principessa d’Austria e regina di Francia? Difficile saperlo con certezza, ma possiamo conoscerla meglio attraverso l’arte.
Antoine
Maria Antonietta nacque nel 1755 e crebbe relativamente libera di essere se stessa. Penultima di sedici figli, era la figlia della regina Maria Teresa d’Austria e dell’Imperatore del Sacro romano impero, Francesco Stefano di Lorena. Insomma, dei natali di tutto rispetto che facevano di lei la candidata ideale per diventare la Delfina di Francia.
Il suo matrimonio con Luigi XVI, futuro re di Francia, fu rigorosamente politico. Era la chiave per la pace tra Austria e Francia e Maria Antonietta lo accettò di buon grado… Non che avesse scelta, comunque!
Sposata per procura nel 1770 all’età di quindici anni, giunse finalmente in Francia con tutti gli onori e il seguito di una vera regina, anche se ancora non lo era.
Marie Antoinette
Le vere e proprie nozze con Luigi XVI vennero celebrate in pompa magna, tanto che tutto il popolo di Francia fu invitato ad assistere e lo fece con gioia, orgoglioso di avere una futura regina così bella e sofisticata.
Terminate le nozze, però, il matrimonio non venne consumato e pare che dovette passare un bel po’ di tempo prima che ciò accadesse. Luigi XVI era un giovane molto timido, goffo e poco attraente, sebbene dal quadro ufficiale inviato in Austria sembrasse piuttosto piacente.
Con tutte le aspettative (e forse i dubbi) di una ragazzina che si ritrova di colpo sposata con un futuro re, Maria Antonietta si ritrovò bruscamente catapultata in un mondo dove non era affatto apprezzata.
Poco avvezza a cerimoniali così lunghi e sofisticati e alla soffocante corte di Francia, sin da subito la futura regina venne mal vista a palazzo, dov’era chiamata semplicemente “l’Austriaca“, in senso ovviamente dispregiativo e solo quando lei non era presente. Inoltre, col passare dei mesi non arrivava un erede, cosa che spinse Maria Teresa a scrivere alla figlia, rimproverandola per questa inaccettabile mancanza. Fintanto che non avesse avuto un erede, la posizione di Maria Antonietta sarebbe stata in qualche modo precaria.
Maria Antonietta regina di Francia
La morte improvvisa di Luigi XV cambiò in un certo senso le carte in tavola. Luigi XVI divenne re e di conseguenza Maria Antonietta, ad appena diciotto anni, diventò la regina di Francia, accolta in tale ruolo da un popolo festante. Maria Teresa d’Austria accolse la notizia dell’investitura di sua figlia a regina con queste parole:
Il destino di mia figlia non può essere che assolutamente grande o molto disgraziato. Ritengo che i suoi bei giorni siano finiti.
Il quadro dello scandalo
Diventata regina, il suo sembrare capricciosa, altezzosa e addirittura maleducata, si amplificò e già dopo pochi anni di regno la sua popolarità iniziò a scemare, tanto da essere spesso criticata anche per inezie.
A tal proposito, un quadro dipinto da Elizabeth Vigée Le Brun, che ritrae la regina in un abito di mussola bianca, creò non poco scalpore, tanto da essere subito censurato e prontamente sostituito con una versione più consona a una regina.
Ed ecco l’altro quadro con cui il precedente è stato sostituito.
Assieme alle critiche, iniziarono a serpeggiare insinuazioni sulle presunte infedeltà al re, la sua vita dissoluta e la capacità di manipolare il marito in ambito politico.
Nel frattempo il popolo pativa la fame, a causa dell’aumento considerevole del prezzo del grano e di conseguenza del pane. Le sommosse e le proteste divennero all’ordine del giorno e in tale occasione viene attribuita a Maria Antonietta una delle più celebri frasi della storia:
Se non hanno pane che mangino brioches!
Tale frase, in un momento davvero delicato che la Francia attraversava, fomentò l’odio del popolo nei confronti della regina.
Piccola curiosità
L’odiosa frase non è affatto di Maria Antonietta, gli studiosi ne sono ormai certi: infatti viene citata da Jean Jacques Rousseau nel VI libro de “Le confessioni” (1741) dove fa riferimento a una grande principessa, artefice di tale frase. Dal momento che Maria Antonietta nacque nel 1755, risulta improbabile che la giovane regina l’avesse pronunciata.
Maria Antonietta e i figli
Nel 1778, finalmente, la regina diede alla luce il suo primo figlio, anzi figlia: Maria Teresa Carlotta, accolta con entusiasmo sì, ma non “necessaria” al regno al quale serviva un erede maschio.
Il tanto sospirato Delfino di Francia nacque nel 1781: Luigi Giuseppe, il futuro della Francia. Quattro anni dopo venne al mondo Luigi Carlo.
La quarta e ultima figlia di Maria Antonietta e di Luigi XVI, Sofia Elena Beatrice, nacque prematura nel 1786 e morì ad appena un anno.
Questo quadro è assai particolare perché vi è una triste storia dietro, che non conoscevo e ho scoperto grazie a una meravigliosa puntata di Ulisse: il piacere della scoperta, dedicata proprio a Maria Antonietta, che ha ispirato il mio articolo; Sofia Elena Beatrice era inizialmente presente nel quadro, il piccolo Luigi Giuseppe la indica anche, ma quando morì la sua immagine nel quadro venne rimossa.
L’Austriaca contro L’Austria
Nonostante avesse finalmente dato alla Francia degli eredi, la popolarità della regina era ai minimi storici. A corte tutti erano certi che Maria Antonietta spingesse il re a fare solo gli interessi dell’Austria a discapito della Francia. Per tale motivo Maria Antonietta si disinteressò del tutto alla politica, dedicandosi a feste e balletti, ma quando il re si ammalò di depressione il peso del regno piombò sulle sue spalle, costringendola a entrare nel mondo politico.
Stranamente, nonostante le dicerie, la sua politica fu assolutamente anti-austriaca; ciò comunque non migliorò la sua reputazione e, a peggiorare le cose, si aggiunse la cagionevole salute di Luigi Giuseppe. Malato di tubercolosi il bambino morì ad appena sette anni, gettando Maria Antonietta nell’apatia, costretta – per motivi di etichetta – a non potere nemmeno presenziare al suo funerale.
La rivoluzione francese
Nel maggio del 1789 iniziarono le rivolte. Maria Antonietta abbandonò la scena politica e, per sedare gli animi, smise gli abiti alla moda e preferì invece la semplicità, ma ancora una volta venne pesantemente criticata e giudicata come scostante e fredda; qualunque cosa dicesse o facesse, a lei veniva attribuita ogni responsabilità per il malcontento del popolo.
Nel luglio del 1789 la famiglia reale non fu più in grado di uscire dal palazzo, restando quasi segregata, mentre fuori le rivolte si trasformavano nella rivoluzione.
La corte di Francia e i più cari amici della regina fuggirono, lasciando di fatto i reali al loro destino. Maria Antonietta, nonostante i pericoli che soprattutto lei correva, decise di non abbandonare il marito, restandogli accanto fino alla fine.
Nel 1791 la famiglia reale provò a fuggire, ma venne fermata e riportata a Parigi. Un anno dopo il palazzo reale venne assaltato dal popolo, i reali arrestati. Mentre il mondo osservava sgomento la fine di una delle più importanti monarchie della storia, Luigi XVI veniva condannato a morte.
Agli arresti, paradossalmente, il rapporto tra Maria Antonietta e Luigi XVI divenne colmo di affetto e di complicità, come forse non era mai stato in tutti gli anni passati assieme.
La morte dei reali di Francia
Luigi XVI morì non come re, ma come semplice cittadino, nel 1793. Le sue ultime parole furono:
Signori, sono innocente di tutto ciò di cui vengo incolpato. Auguro che il mio sangue possa consolidare la felicità dei francesi.
Alla sua morte, Luigi Carlo divenne ufficialmente il nuovo re di Francia, ma venne strappato dalle braccia della madre. Maria Antonietta, lontana dai figli, dovette presenziare al suo processo per alto tradimento e incesto, accusa dalla quale si difese con fervore conquistando paradossalmente il favore del popolo.
Questo, ovviamente, non la salvò. Venne condannata a morte, condotta al patibolo su un carretto con le mani legate dietro alla schiena, i capelli tagliati sul collo e un’espressione che molti definirono impassibile.
Il cadavere venne gettato in una fossa comune assieme a quello del marito, mentre Luigi Carlo fu condotto in una cella e murato dentro. Quando venne finalmente liberato, era talmente debilitato che morì di stenti.
La riabilitazione di Maria Antonietta
Col passare degli anni e l’ascesa di Napoleone, la figura di Maria Antonietta venne riabilitata tanto da essere definita “regina martire”, capro espiatorio di un popolo inferocito. Giungendo ai giorni nostri, nel 2008, la Francia si è ufficialmente scusata con l’Austria per la morte di Maria Antonietta.
Il conte di Fersen: quanto c’è di vero?
Alla regina furono attribuiti moltissimi amanti, uomini e donne, ma fra tutti si parlò sempre del conte Hans Axel von Fersen. La loro relazione era molto stretta (forse platonica, forse no, su questo non vi è mai stata certezza), eppure, in ogni opera dedicata a Maria Antonietta, Fersen viene descritto come l’unico uomo che ella abbia mai davvero amato.
Durante la rivoluzione francese, egli rimase sempre al fianco della famiglia reale e tentò di farla fuggire, fallendo. Alla morte di Maria Antonietta, Fersen scrisse una lunga lettera a sua sorella Sophie e tale testimonianza renderebbe più che plausibile il loro amore impossibile:
Colei per la quale vivevo, poiché non ho mai smesso di amarla, colei che amavo così tanto, per la quale avrei dato mille vite, non c’è più. Oh, mio Dio![…] Lei sarà sempre presente nella mia memoria e non smetterò mai di rimpiangerla.
Parole strazianti che rendono in un certo senso ancora più triste la morte di Maria Antonietta. Ad ogni modo, che sia vero o meno, a noi della vecchia scuola piace ricordare Maria Antonietta e Fersen così:
Dunque, chi era davvero Maria Antonietta?
La frivola, snob e imperturbabile austriaca, che voleva il male della Francia o la madre amorevole e moglie devota al fianco del marito fino alla fine, il cui unico crimine è stato essere cresciuta con l’idea che i reali fossero invincibili e scelti da Dio? Beh, ancora una volta non possiamo dirlo con certezza, eppure a me ha sempre suscitato tanta tristezza la sua morte (e anche un po’ di tenerezza).
Se siete appassionati di cinema come me, non posso che consigliarvi di vedere Marie Antoinette di Sofia Coppola, film abbastanza veritiero sulla vita della regina.
Consigli di lettura
Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche quello sulle rivoluzioni raccontate attraverso l’arte. Alla prossima!
Lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.