Arte horror: storie di quadri maledetti.

Una breve rassegna d’arte orrorifica

I film o i libri horror, se ben strutturati, hanno il potere di farci saltare dalla poltrona: questo perchè le immagini, così come la nostra immaginazione, sono fonti inesauribili di stimoli. Qui però non parleremo di film, ma di quadri che poco hanno a che fare con le atmosfere dorate di Klimt a me tanto care. Oggi ci caliamo nell’arte horror scoprendo alcuni dei quadri più spaventosi di sempre. Seguiteci!

1) The hands still resist him, di Bill Stoneham

“Horror” credo sia l’unico modo per definire questo quadro. Si dice che sia maledetto e che porti alla pazzia chiunque lo guardi per troppo tempo. Non mi assumo alcuna responsabilità, eh!

I soggetti sono due bambini, un maschio e una femmina. Lui fissa lo spettatore in modo decisamente sinistro e lei… Lei non è una bambina, bensì una bambola e, come in ogni storia horror che si rispetti, ha le orbite vuote e un’espressione inquietante. Dietro di loro, una vetrata buia lascia intravedere tante piccole mani che sembrano voler afferrare i due (o magari noi).

Il quadro fu trovato in un magazzino abbandonato da un uomo che decise di appenderlo a casa sua, generando il pianto disperato della figlioletta ogni volta che la piccola si ritrovava a guardarlo (come darle torto, poverina!). Oltre a ciò però, l’uomo si rese conto che il bambino ritratto, una volta calata la notte, cambiava di posizione come se volesse uscire dal quadro. Fu allora che decise di sbarazzarsene! Meglio tardi che mai.

L’autore del quadro, Bill Stoneham, è cascato dalle nuvole dopo aver appreso che il suo quadro gode di una cattiva fama e ha assicurato che non vi era intento alcuno di creare un’opera spaventosa, dicendosi certo dell’infondatezza delle voci in merito al dipinto. Il bambino rappresenta se stesso (e più in generale la giovinezza), la bambola colei che lo guida nel suo viaggio verso l’età adulta, mentre le mani sono le varie possibilità che la vita presenta.

Vi convince? Mah… Io personalmente non lo appenderei in casa mia, per sicurezza!

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The hands still resist him, di Bill Stoneham.

2) L’arte horror di Giovanni Bragolin: Il bambino che piange

Bruno Amadio, meglio conosciuto come Giovanni Bragolin, ha dipinto un ciclo di opere – Il bambino che piange – che, almeno ad un primo sguardo, di horror hanno poco. Fanno un po’ tenerezza questi bambini in lacrime, no?

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Il bambino che piange, di Giovanni Bragolin.

Eppure l’apparenza inganna (o così pare). Le opere sembrano essere completamente immuni al fuoco. Dove sta la maledizione? Beh, pare che il fuoco sia opera dei quadri stessi. Diversi incendi, infatti, sono scoppiati nelle case dov’erano conservate le copie dei quadri in questione.

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L’arte horror di Bragolin.

Le leggende in merito a queste opere e al loro autore si sprecano. Si dice che Bragolin avesse venduto l’anima al diavolo e perciò i suoi quadri fossero maledetti. Altre storie parlano di come i bambini dell’orfanotrofio, presi a modello da Bragolin, siano morti in un tremendo incendio e le loro anime si siano trasferite nei quadri.

I più razionali asseriscono che questi quadri siano ignifughi grazie a un particolare tipo di pittura, resistente al calore e alle fiamme. Ma come spiegare gli incendi? Coincidenze? Possibile, certo. Questa potrebbe benissimo essere una leggenda metropolitana, ma nel dubbio…

3) Love letters, di Charles Trevor Garland

Se si nominano alberghi e maledizioni la prima cosa a cui pensiamo è Shining, uno dei film (e ancor prima libri) horror per eccellenza. La protagonista di questo quadro, Samantha, ha una storia davvero triste: all’età di quatto anni cadde dalle scale del Driskill Hotel, in Texas, e si ruppe la spina dorsale morendo quasi sul colpo. Il proprietario dell’hotel, per omaggiarla, commissionò questo quadro a Charles Trevor Garland

La piccola Samantha appare inquietante sorridente nel suo bel vestitino; è impossibile distogliere lo sguardo dal suo visetto, vero? Ebbene, tutti gli ospiti dell’hotel che si sono ritrovati a guardarlo hanno avuto capogiri, malesseri vari, oltre che la sensazione che Samantha li seguisse con lo sguardo, senza abbandonarli un momento.

Il quadro è stato analizzato da alcuni medium e tutti hanno convenuto che il dipinto è il mezzo attraverso il quale la bambina cerca di comunicare col mondo dei vivi; inoltre, secondo alcune testimonianze, sembra che nell’hotel aleggi una presenza. Insomma, un posticino accogliente per un rilassante soggiorno.

"Love letters" di Charles Trevor Garland
Love letters, di Charles Trevor Garland.

4) Arte horror: L’uomo angosciato

Terminiamo questo viaggio a tema horror con una chicca. Il quadro, L’uomo angosciato, si dice sia l’essenza del male e che nasconda al suo interno un demone.

Il proprietario – Sean Robinson – ne è entrato in possesso alla morte della nonna (o della zia, vi sono diverse versioni) e l’ha incautamente appeso in salotto, sebbene la nonna non avesse fatto altro che dirgli di stare lontano dal quadro. Nel momento stesso in cui l’ha fatto, sono accadute molte cose strane in casa: urla agghiaccianti, pianti, figure demoniache apparse qua e là e incubi terrificanti.

Ad ogni modo, il buon vecchio Sean non si è liberato del quadro e ha addirittura aperto un canale youtube, dove carica video in merito alle attività paranormali.

L’autore del quadro è tuttora sconosciuto. Si sa soltanto che ha miscelato la pittura col sangue (tecnica chiamata “bloody painting”) e che si è suicidato poco dopo aver terminato l’opera, cosa non esattamente incoraggiante.

horror l'uomo angosciato
L’uomo angosciato (artista sconosciuto).

Che dire, io al paranormale un po’ ci credo, sebbene ci sia sempre la mia parte razionale a suggerirmi che sono solo leggende metropolitane. Dovrei assistere a un evento paranormale per avere la certezza che tutto ciò sia reale; ma, sono sincera, preferisco rimanere nel dubbio.

Spero che questa piccola incursione nel mondo dell’Horror Art sia stata di vostro gradimento. Buoni incubi a tutti!

Consigli di lettura

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Scritto da:

Serena Aiello

Ex studentessa ormai (e finalmente) laureata, lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.