Guida al trattamento UV per la psoriasi
La fototerapia è l’uso curativo della luce che riconosce nell’elioterapia (la terapia con la luce del sole) la sua forma più semplice. Descritta per la prima volta nel 1892, dal medico e scienziato italiano Antonino Sciascia, questa tecnica si è evoluta col passare del tempo e oggi viene usata per trattare l’insonnia, il disturbo affettivo stagionale e le dermatosi.
Qui ci soffermeremo sui benefici per la psoriasi, che in genere si manifesta sotto forma di chiazze rosse e desquamanti nei gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e regione lombosacrale, e raramente interessa le pieghe cutanee e le unghie. Vediamo le principali tecniche e indicazioni.
1) Fototerapia di prima linea: NB-UVB e Laser Excimer
È il trattamento di prima scelta e consiste nell’irradiare le placche con UVB a banda stretta (NB-UVB, 311nm) o con quelli emessi dalle fonti a eccimeri (Excimer laser/lamp, 308nm). La scelta si basa sull’estensione delle placche, infatti:
- NB-UVB è l’ideale per trattare le placche stabili, con un’estensione superiore al 10% della superficie corporea;
- invece l’Excimer è utile per placche meno estese, come quelle palmoplantari, purché non pustolose.
La fototerapia con UVB non solo porta alla scomparsa delle lesioni, ma ritarda anche i tempi di ricomparsa con efficacia e sicurezza superiori rispetto ad altre tecniche, con un meccanismo che prevede la regolazione del sistema immunitario cutaneo da parte degli UVB.1 Funziona sia nelle forme lievi e moderate, sia in quelle severe se viene associata ai farmaci come il calcipotriolo e l’acitretina.
2) Fototerapia di seconda linea: PUV e PDL
Viene usata nelle forme di psoriasi refrattarie agli UVB, come quella pustolosa o dell’unghia. Le tecniche più quotate sono la PUV (Psoralen Ultraviolet) e il PDL (Pulsed Dye Laser).
La PUV è una tecnica che sfrutta i raggi UV (A o B) in associazione agli psoraleni: farmaci che, attivati dagli UV, si legano al DNA causando la morte delle cellule cutanee. Il ricorso alla PUV è limitato alla psoriasi pustolosa palmoplantare – refrattaria alla fototerapia con UVB – perché a lungo termine aumenta il rischio di sviluppare tumori cutanei.
Il Pulsed Dye Laser (PDL) è la tecnica più efficace contro la psoriasi ungueale, benché sia usata soprattutto nelle lesioni vascolari superficiali. Agisce distruggendo l’emoglobina, col risultato che le cellule cutanee non ricevono più ossigeno e muoiono.
Quante sedute di fototerapia sono necessarie?
Affinché la terapia faccia effetto occorrono almeno 20-30 sedute da distribuire nelle settimane. Ad esempio, per quanto riguarda NB-UVB, si effettuano 3 sedute alla settimana per 3 mesi. Ogni seduta dura da qualche minuto a 20 minuti.
Reazioni avverse e controindicazioni della fototerapia
La fototerapia non è esente da rischi, infatti si possono manifestare reazioni lievi e temporanee (sia durante la seduta, sia nelle successive 24 ore) tra cui:
- arrossamento;
- gonfiore;
- dolore;
- prurito;
- bolle;
- petecchie (piccole emorragie puntiformi causate dalla rottura dei capillari).
Invece a distanza di settimane, mesi o addirittura anni, la fototerapia può causare:
- fotoinvecchiamento, cioè la comparsa di rughe sottili e macchie brune;
- cataratta (l’opacizzazione del cristallino) in seguito a una protezione oculare inadeguata;
- tumori della pelle, il cui rischio è più alto nella PUV e trascurabile nella fototerapia con UVB.2
La terapia con raggi UV è pertanto controindicata in coloro che hanno avuto tumori cutanei o assumono farmaci fotosensibilizzanti. Mentre è permessa in gravidanza e in età pediatrica, a patto che i bambini siano capaci di accettare la procedura e indossare le protezioni adeguate.
Consigli di lettura
Se l’articolo vi è piaciuto, leggete anche l’approfondimento sulla classificazione della psoriasi: tipi e caratteristiche.
Riferimenti bibliografici:
- Zhang P, Wu MX. A clinical review of phototherapy for psoriasis. Lasers Med Sci. 2018 Jan;33(1):173-180. DOI: 10.1007/s10103-017-2360-1. Epub 2017 Oct 24. PMID: 29067616; PMCID: PMC5756569;
- Pacini Editore Medicina, “Gestione clinica della psoriasi – Per il medico di medicina generale e lo specialista ambulatoriale“, a cura di Luigi Naldi, Paola Pini e Giampiero Girolomoni.
Crediti fotografici
In apertura, immagine di wavebreakmediamicro su Freepik.
L’articolo ha uno scopo puramente illustrativo e non sostituisce il rapporto medico-paziente.
Giornalista pubblicista, ex collaboratrice de L’Unione Sarda.
Sono cofondatrice e caporedattrice di Inchiostro Virtuale.
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