Storia di una scoperta fortuita
Quante volte vi sarà capitato di usare l’espressione “bello come un Bronzo di Riace”? O magari di sentirlo dire? Tantissime, immagino, perché i Bronzi di Riace sono ormai, nel nostro immaginario, sinonimo di bellezza. Quanti di noi, però, conoscono la storia del ritrovamento di queste meravigliose opere d’arte? Ebbene, a pochi giorni dall’anniversario del ritrovamento, conosciamo meglio questi bellissimi guerrieri!
Il ritrovamento dei Bronzi di Riace
Il ritrovamento dei Bronzi di Riace avvenne il 16 agosto del 1972, a Riace Marina, e non rappresentò il frutto di una qualche spedizione archeologica, bensì un caso fortuito che portò notorietà a un giovane sub dilettante – tale Stefano Mariottini – che, durante una normale immersione ad otto metri di profondità, vide sbucare da sotto la sabbia il braccio di una delle due statue.
Per il recupero, realizzato dai Carabinieri del nucleo sommozzatori, ci vollero ben cinque giorni e, in base all’ordine in cui furono rinvenute, le statue furono denominate Bronzo A e Bronzo B.
Un’equipe di esperti venne incaricata di pulire a fondo entrambi i reperti, prima di poter procedere con un eventuale studio e restauro; ma, incredibile a credersi, ci vollero tre anni prima che la superficie dei Bronzi fosse completamente ripulita! Fu proprio durante questo lavoro che si notarono alcuni dettagli sorprendenti: i Bronzi di Riace non sono tutti realizzati in bronzo, come si era creduto in principio; le labbra sono in rame, le ciglia in argento, così come i denti del Bronzo A.
I lavori di restauro durarono in tutto cinque anni. Una volta terminati, le statue vennero esposte al Museo Archeologico di Firenze per una mostra temporanea che le rese celebri in tutto il mondo; tuttavia, pochi anni dopo, si presentarono nuovamente i segni del degrado, probabilmente dovuti al clima, per cui vennero nuovamente restaurate e, infine, trasportate al Museo Nazionale della Magna Grecia a Reggio Calabria, dove si trovano tuttora.
Il clima della sala dove sono conservate è perennemente controllato; infatti la temperatura deve sempre aggirarsi tra i 21° e i 23° affinché possano mantenersi intatte.
Due statue avvolte nel mistero
Ciò che probabilmente ha contribuito a generare tanto clamore e fascino attorno a queste statue, per quanto siano indubbiamente tra le opere più belle mai realizzate, è il fatto che nessuno sia ancora riuscito a capire a quale epoca risalgano con certezza, chi rappresentino e soprattutto chi le ha realizzate.
Nel corso degli anni, infatti, moltissimi studiosi hanno condiviso le proprie impressioni su chi mai potessero essere questi personaggi. Fino al 1995, c’era chi pensava rappresentassero due eroi greci, chi invece credeva fossero atleti e chi ancora ipotizzava fossero i protagonisti di un qualche poema. Non si trovarono d’accordo neanche sull’epoca di realiazzione e nemmeno sul luogo. Insomma, a conti fatti, non vi fu alcun progresso in questo senso.
Dopo molti anni di ricerca, soprattutto sulla postura delle statue, si formulò infine l’ipotesi (ormai accreditata) che i Bronzi rappresentassero due guerrieri mitologici, Polinice ed Eteocle, i fratelli protagonisti dell’episodio Sette contro Tebe. A tale conclusione si è arrivati grazie al ritrovamento dei sarcofagi raffiguranti i due fratelli; sembrerebbe che la somiglianza con i Bronzi di Riace sia davvero notevole, tanto da considerare questa ipotesi più o meno veritiera.
Non vi è alcuna certezza che i personaggi rappresentati siano proprio loro, perciò gli studi per risalire alla loro identità continuano ancor oggi. Ad ogni modo si è giunti alla conclusione che i Bronzi siano originari della Grecia e che siano stati realizzati nel V secolo a.C. La data precisa, tuttavia, sembra impossibile da determinare; alcuni studiosi ipotizzano intorno al 500 a.C., altri intorno al 420 a.C.
Insomma, ci sarebbe tanto da dire sui Bronzi di Riace e non si esclude che, presto o tardi, si riesca a fare chiarezza una volta per tutte su chi fosse il creatore di queste meraviglie e asserire con certezza chi rappresentino.
Se siete interessati a saperne di più circa la loro storia e i tanti misteri che li avvolgono, non posso che consigliarvi il libro I Bronzi di Riace, di Alberto Angela, che in merito a cultura è una garanzia (sì, sono una fan sfegatata di Alberto Angela, come di suo padre)!
Dunque, se mai foste tra i fortunati ancora in vacanza, benché l’esperta di viaggi e mete da sogno sia la nostra Annalisa, non posso che consigliarvi di visitare Riace e ovviamente i Bronzi. Di certo non ve ne pentirete!
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Lettrice vorace e scrittrice per diletto. Raramente mi interesso ad un solo argomento, mi piace scoprire nuove cose e mi piace confrontare le mie idee con quelle degli altri, cosa che spero accadrà con i miei articoli.