Creta, Balos

Stanchi di mète nordiche? Eccoci a Creta, nel cuore del Mar Mediterraneo, per un viaggio all’insegna della cultura e del relax totale!

La storia

Come d’abitudine vorrei iniziare parlandovi un po’ della storia del luogo che vi consiglio di visitare. In questo caso l’impresa è abbastanza ardua perché Creta ha, sulle “spalle“, oltre cinquemila anni di vissuto. Wikipedia stessa suddivide su diverse pagine il racconto, in base ai vari periodi storici.

Le sue origini risalgono all’età del bronzo 3000 a.C. e la prima civiltà che si stanziò sull’isola fu definita “minoica“, termine derivato da Minosse e coniato dall’archeologo britannico Arthur Evans, che riportò alla luce la città di Cnosso.

La sua vantaggiosa posizione geografica favorì il sorgere di un fiorente impero marittimo che, dal Mar Egeo, controllava una rete commerciale che raggiungeva l’Egitto, la Siria, le regioni a nord del mar Nero e l’Occidente. Nel corso dei secoli fu conquistata e abitata da micenei, appunto, poi da greci, romani, bizantini, musulmani, andalusi, veneziani e turchi ottomani, fino alla definitiva unificazione con lo stato greco nel 1913.

Cartina di Creta di epoca veneziana
Cartina di Creta di epoca veneziana

Ognuno di questi “conquistatori” ha lasciato la propria impronta sull’isola, vuoi nelle architetture, vuoi nella cultura, quindi bando alle ciance e scopriamo cosa vale la pena visitare.

Creta archeologica

Si può ben dire che Creta, grazie ai suoi cinquemila anni di storia, abbia un bel po’ da raccontare (e da vedere). Vi consiglio di iniziare dalla capitale, che forse non è la città più affascinante, ma riserva delle gradite sorprese.

Heraklion, Herakleion, Iraklion e Candia

Ecco i nomi del capoluogo di Creta, il centro abitato più importante dell’isola, sia dal punto di vista storico-culturale che turistico-commerciale. In questa città sono ben visibili le impronte veneziane e turche, le due dominazioni che più hanno condizionato lo sviluppo urbanistico e architettonico del territorio.

Heraklion Creta

Imperdibili sono il Museo storico, la piazzetta Eleftherias, la Cattedrale, le mura e la fontana Morosini, ma, soprattutto, il Museo archeologico.

Curiosità: il topos “Candia”, che deriva dall’arabo al-khandaq (“il fossato”), torna in maniera straordinariamente simile anche nel dialetto veneziano, in riferimento alla pietra bianca, “candida” appunto, utilizzata nell’edilizia civile.

Museo archeologico

Quindicimila reperti (affreschi, statuine e ceramiche) distribuiti in 22 sale a coprire un arco temporale dal neolitico al greco-romano. Sono questi i numeri del Museo archeologico, uno dei più importanti di tutta la Grecia e sicuramente il più importante al mondo per quel che riguarda la civiltà minoica, sviluppatasi approssimativamente dal 1700 al 1450 a.C.
Tra le sale colorate del museo potrete ammirare ceramiche, gioielli, sarcofagi, affreschi e altri reperti provenienti dai siti di Cnosso, Agia Triada, Tylissos e Amnissos, in un affascinante percorso che vi farà conoscere e comprendere la storia di Creta.

Heraklion Creta: Museo archeologico
Una delle sale del Museo

Il palazzo a due piani che ospita il museo è una delle testimonianze più significative dell’architettura funzionalista e razionalista europea, menzionato anche dalla prestigiosa Fondazione Bauhaus. Progettato dall’architetto Patroklos Karantinos, è stato costruito tra il 1937 e il 1940 sulle rovine di un monastero cattolico andato distrutto a seguito del terremoto che colpì Creta nel 1856.

Per info, orari e prenotazioni potete consultare il sito ufficiale.

Sito archeologico di Festo

Gli scavi del sito di Festo, nel versante meridionale dell’isola, sono curati dalla Scuola Archeologica Italiana di Atene. Si tratta di uno dei campi di ricerca archeologica più importanti del Mediterraneo, secondo per grandezza al complesso monumentale di Cnosso.
Decisamente scenografico, sorge su un altopiano che domina la pianura di Messara e comprende i resti di tre distinti palazzi.

Sito di Festo, Creta

Molti reperti rinvenuti a Festo sono custoditi nel Museo archeologico di Heraklion. Su tutti, il “Disco di Festo” (o Phaestus), le cui iscrizioni, in simboli simili ai geroglifici egiziani, su fronte e retro, a tutt’oggi sono oggetto di discussione in ambito accademico. L’importante reperto venne rinvenuto nel 1908 nel corso di una campagna di scavi condotta dagli archeologi italiani Luigi Pernier e Federico Halbherr.

Gortyna

Tra le località archeologiche non si può fare a meno di citare Gortyna, nel versante meridionale. È uno dei 24 comuni dell’isola, conta circa 18.000 abitanti e dista più di 40 chilometri dal capoluogo. Come gli scavi di Festo, anche quelli di Gortyna sono stati portati avanti a partire dalla fine del XIX secolo dalla SAIA.

Gortyna, Creta

Il reperto più famoso rinvenuto in questa città sono le cosidette “Leggi di Gortyna“, blocchi di marmo con iscrizioni in lingua dorica databili tra VI e V secolo a.C. e con ogni probabilità inerenti al diritto di famiglia. Artefice dell’importante ritrovamento è sempre l’archeologo Federico Halbherr, autore di molte relazioni di scavi tra la fine dell’800 e i primi anni del ‘900. Gortyna fu anche un’importante colonia romana, sede del governatorato dell’Impero che comprendeva anche la regione della Cirenaica in Libia.

Cnosso

Cnosso era la capitale dell’antica civiltà cretese e ciò è evidente dalla grandiosità del palazzo, costruito nel 1900 a.C., più volte danneggiato e ricostruito. Quel che oggi si può visitare è un misto di rovine e di una controversa ricostruzione a cura dell’archeologo britannico Sir Arthur Evans, che secondo molti esperti non è fedele all’originale, ma rimane comunque un’attrazione imperdibile.

Cnosso, Creta

Il palazzo sorge(va) sulle alture di Kefala, nella valle di Kairatos, a 5 chilometri da Heraklion. Nell’antichità costituiva una vera e propria cittadella, sede del potere di tutta la civiltà minoica e sbalordiva per la sua sontuosità e vastità, comprendendo oltre 400 stanze collegate da monumentali scalinate. Questo sito archeologico è celebre anche per il rinvenimento, a opera dello stesso Evans, di due antichissimi sistemi di scrittura: il Lineare A e il Lineare B.

Palazzo di Cnosso, Creta
Ricostruzione del Palazzo di Cnosso

Volete conoscere la leggenda del palazzo di Cnosso, del Minotauro e della coppia “del filo” Arianna e Teseo?
Leggete l’articolo di Cristina!


Creta per gli sportivi: le Gole di Samarià

Dopo avervi fatto scarpinare su e giù per siti archeologici, vi propongo un’altra fatica: le Gole di Samarià.

Questa gola è la più lunga d’Europa: si tratta di un canyon lungo 16 km scavato da un fiume sul versante occidentale delle Montagne Bianche. Il percorso apre generalmente ogni anno il primo maggio e chiude alla fine di ottobre. Dura dalle 4 alle 6 ore e parte da Xyloskalo, vicino Omalos, da un’altitudine di 1230 metri. Il sentiero porta attraverso boschi di cipressi e pini secolari dove vivono oltre 450 specie di piante e di animali, di cui 70 endemiche di Creta, e si conclude sulle rive del Mare Libico a Agia Roumeli.

Gola di Samaria Creta

Dopo aver attraversato il bosco, si cammina lungo una fessura tra pareti rocciose che raggiungono anche 500 metri di altezza, mentre nel punto più stretto, noto come le Porte di Ferro, la distanza tra le rocce è di appena tre metri. Le Gole di Samarià sono conosciute anche con il nome di Parco Nazionale dei Monti Bianchi: fondato nel 1962, ha sia un elevato valore naturalistico che una grande importanza dal punto di vista scientifico e culturale, visto che nel cuore della Gola, nel V secolo a.C., i Dori fondarono una città-stato e il Tempio di Apollo, dove ora sorge la chiesa di San Nicola.

Ed infine… relax!

Dopo tutto questo peregrinare, vogliamo goderci anche una delle bellezze di Creta, ossia il mare e le spiagge? Di queste ultime se ne contano più di 300 sull’isola, un numero davvero impressionante!

Elafonissi

Già la strada per arrivare, che si snoda lungo le Montagne Bianche aprendosi su panorami mozzafiato, è un’attrazione in sé, ma la spiaggia di Elafonissi è una vera perla, da inserire in ogni itinerario dell’isola di Creta. Situata all’interno di un’area naturale protetta dove vivono specie a rischio di estinzione come la tartaruga Caretta caretta e la foca monaca, la spiaggia più famosa di Creta è un’incantevole distesa di finissima sabbia bianca dalle sfumature rosa, bagnata da un azzurro mare cristallino.

Elafonissi Creta

Le acque, profonde soltanto un metro e sempre molto calde, garantiscono un benessere totale. Nelle ore di bassa marea è possibile raggiungere a piedi un isolotto posto a 200 metri dalla riva, che crea una sorta di laguna, protetta dal mare aperto.

Laguna di Balos

La laguna di Balos è un’altra meraviglia di Creta: è la spiaggia più fotografata dell’isola grazie alla sua bellezza tropicale. Anche qui la sabbia bianca è finissima, con sfumature rosa, ma è il colore del mare a lasciare a bocca aperta tutti i visitatori: un azzurro incredibile, più limpido dell’acqua di una piscina. Anche Balos, come Elafonissi, fa parte di un’area naturale protetta dove è ancora possibile veder nuotare la foca monaca e la tartaruga marina Caretta caretta.

L’elemento paesaggistico che caratterizza questa laguna è il suggestivo promontorio di fronte alla spiaggia, raggiungibile a piedi attraverso una striscia di sabbia che lo collega alla terraferma.
Non è invece così semplice raggiungere in auto la spiaggia di Balos: sono 50 chilometri dalla città di Chania e l’ultimo tratto, di quasi 10 chilometri, è una strada sterrata con buche piuttosto profonde, al termine della quale vi aspetta una passeggiata di altri venti minuti.

Laguna di Balos, Creta

Che dire, a Creta, se volete il meglio, ve lo dovete sudare!

Alla prossima!
Annalisa A.

Scritto da:

Annalisa Ardesi

Giunta qui sicuramente da un mondo parallelo e da un universo temporale alternativo, in questa vita sono una grammar nazi con la sindrome della maestrina, probabilmente nella precedente ero una signorina Rottermeier. Lettrice compulsiva, mi piace mangiare bene, sono appassionata di manga, anime e serie TV e colleziono Lego.
In rete mi identifico col nick Lunedì, perché so essere pesante come il lunedì mattina, ma anche ottimista come il “primo giorno di luce”.
In Inchiostro Virtuale vi porto a spasso, scrivendo, nel mio modo un po’ irriverente, di viaggi, reali o virtuali.
Sono inoltre co-fondatrice, insieme a Jessica e Virginia, nonché responsabile della parte tecnica e grafica del blog.
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