Kimmy Schmidt

Scopriamo la nuova serie di Tina Fey e Robert Carlock

È una ragazza che da giovanissima viene sequestrata da un folle reverendo con idee religiose strampalate e ossessionato dall’apocalisse. Kimmy è un’ingenua ragazzina dell’Indiana e dopo il rapimento è costretta a vivere per ben quindici anni in un bunker con altre tre sfortunate giovani donne. Lei e le altre “donne talpa”, questo il nome con cui la stampa si riferirà alle protagoniste della vicenda, vivono in un mondo surreale in cui il reverendo gestisce ogni aspetto della loro esistenza, e sono convinte di essere tra le poche sopravvissute alla fine della civiltà. È questa la premessa da cui nasce Unbreakable Kimmy Schmidt, comedy creata da Tina Fey e Robert Carlock, targata Netflix, ora prossima alla terza stagione che inizierà il 19 maggio.

Il pilot della serie racconta del salvataggio delle “donne talpa”, che vissute segregate per così tanti anni si troveranno catapultate in un mondo del tutto differente da quello che conoscevano. Negli ultimi quindici anni sono cambiate molte cose, se non tutto. Kimmy si ritroverà così a scoprire quanto la tecnologia ha modificato la società, quanto sia differente il modo di esprimersi e di vestirsi, ma non solo, scoprirà anche e soprattutto quanto lei stessa è cambiata, sia esteriormente (per quasi la metà della sua esistenza non si è potuta specchiare) che interiormente. La nostra eroina “indistruttibile” ora quasi trentenne e finalmente libera è decisa a riprendere in mano la propria vita e sceglie di farlo trasferendosi a New York.

Determinata a trovare il suo posto nel mondo e la sua autonomia, Kimmy cerca casa e lavoro nella Grande Mela. Tramite un annuncio su un giornale finisce per incontrare Lillian, la padrona dell’appartamento in cui vive Titus Andromedon, un bizzarro attore sempre squattrinato e dai modi decisamente eccentrici che sogna di sfondare a Broadway. Titus è apertamente omosessuale ed è un personaggio a tratti nonsense che diventerà non solo il coinquilino di Kimmy, ma in un certo senso anche la sua guida nel mondo adulto. Grazie ad un incontro fortuito con un bambino (intento a rubare uno snack) Kimmy si ritroverà ad avere un lavoro come baby sitter/tuttofare nella casa della ricca Jackie Lynn interpretata da Jane Krakowski (vecchia conoscenza per chi come me ha amato Ally McBeal). Jackie rappresenta ciò che di più distante possa esserci dalla protagonista: è una donna sofisticata, con grande cura nell’abbigliamento e ossessionata dall’aspetto fisico, ma molto infelice per via della sua relazione sentimentale, in cui viene trascurata dal ricchissimo marito, sempre in viaggio per affari. Il contrasto tra l’ambiente di Jackie e l’ingenuità di Kimmy regala tantissimi spunti di riflessione durante la serie, e allo stesso tempo riesce a creare situazioni particolarmente comiche.

Perché guardare Unbreakable Kimmy Schmidt?

Questa serie tv è una ventata di ottimismo, tutto mette allegria, a partire dalla sigla, passando dal contagioso sorriso di Ellie Kemper, l’interprete di Kimmy, senza tralasciare la fotografia coloratissima che riempie gradevolmente gli occhi, fino ad arrivare alle esilaranti performance artistiche di Titus Andromedon, interpretato dal comico Tituss Burgess. Ma c’è di più: i creatori sono riusciti a regalarci una perfetta parodia della società americana, ossessionata dall’apparenza e dalla ricerca spasmodica del successo. E poi il personaggio di Kimmy con i suoi buffi vestiti adolescenziali, il suo zainetto da quindicenne, la sua semplicità disarmante e la grande forza d’animo è senza dubbio uno di quelli a cui in poche puntate si finisce per affezionarsi. Irresistibile! Se cercate qualcosa di leggero e originale Unbreakable Kimmy Schmidt è la serie che fa per voi!


Anche tu Netflix-dipendente? Ami le comedy come Unbreakable Kimmy Schmidt? Allora leggi la recensione di Grace e Frankie.

Scritto da:

Antonella Morleo

Nata nel pieno dei fantastici anni ’80 tra gli argentei ulivi pugliesi. Vedo più film e serie tv che persone! Per questo ho scelto di parlarne su Inchiostro Virtuale.