diario di una teenager - copertina

Le colorite avventure di una quindicenne negli anni ’70

Diario di una Teenager è un film del 2015, vincitore del premio per la miglior fotografia al Sundance Film Festival, e del Gran Prix of Generation al Festival di Berlino (dove è stato presentato fuori concorso). Il titolo lascia un po’ perplessi, lo so. Siamo spesso abituati a dover subire traduzioni improbabili (soffrite ancora anche voi per la nefasta traduzione di Eternal Sunshine of the Spotless Mind, vero?); ma questa volta i traduttori sono stati clementi, il titolo originale infatti è The Diary of a Teenage Girl.

Affidandosi solo a questo si potrebbe pensare che si tratti di un film per ragazzi, ma non è così. Certo, parla di adolescenza, ma attraverso le vicende adolescenziali della protagonista ci fa imbattere, quasi brutalmente, anche nel mondo adulto. Un mondo confuso e in pieno fermento, frutto di un’epoca particolarmente ribelle; fatto di figure genitoriali troppo distratte, di abuso di alcool e droghe, di uomini che fanno fatica a crescere.

Il film è ambientato nel 1976; è originale, colorato, visivamente accattivante grazie all’uso di bellissime illustrazioni animate, pieno di vita e spregiudicato; molto spregiudicato. Diretto dalla californiana Marielle Heller, racconta le avventure della giovanissima aspirante fumettista Minnie Goetze, interpretata da Bel Powley, talentuosa attrice britannica classe 1992. La storia è basata sul romanzo grafico di Phoebe Gloeckner dal titolo The Diary of a Teenage Girl, an Account in Words and Pictures; per i lettori italiani Diario di una ragazzina. Ma basta premesse, arriviamo al dunque!

La trama di Diario di una Teenager

Minnie ha quindici anni, vive nella psichedelica San Francisco degli anni ’70, è una ragazzina sveglia e disinvolta, che sta imparando a conoscere il mondo, la sessualità e soprattutto se stessa. Qualche complesso, il timore (non fondato) di non piacere ai ragazzi, la voglia di perdere la verginità e nessuna paura di assaporare nuove esperienze. Vive con la sorella minore e con la madre Charlotte, una tipa un po’ bohémien dalla vita incasinata. Charlotte (Kristen Wiig, recentemente “avvistata” in The Martian e Zoolander 2), è una donna molto bella, reduce da un divorzio; ha un lavoro precario da bibliotecaria, non disdegna alcool e droghe, è perennemente con la sigaretta tra le dita e ha un rapporto difficile con gli uomini.  Il suo compagno del momento è il biondo e baffuto Monroe, interpretato dallo svedese Alexander Skarsgård (il vampiro Eric Northman di True Blood, nonché lo sposo di Kirsten Dunst nel capolavoro di Lars Von Trier, Melancholia). Sarà proprio lui la chiave di volta di questa storia.

Monroe è il classico Peter Pan; un po’ stronzo, un po’ dolce, un po’ fattone, insomma un po’ un sacco di cose, ma soprattutto gran figo dai baffi alla Magnum P.I.; non c’è da stupirsi che Minnie, in preda a dei veri e propri deliri ormonali, finisca per invaghirsene. Tra i due nasce uno strano rapporto di complicità,  alimentato dalle costanti provocazioni della nostra novella Lolita anni ’70.  Che ve lo dico a fare… come da copione, i due finiranno a letto insieme, sancendo così il tanto bramato passaggio di Minnie verso l’età adulta attraverso la perdita della verginità.

Minnie, piena di gioia, racconta con entusiasmo tutto alla sua migliore amica e inizia a tenere un audio-diario, registrando chiusa nella sua cameretta (sui cui muri salta agli occhi il poster di Iggy Pop), tutti i suoi pensieri, ogni fantasia, ogni turbamento e i dettagli della sua storia con Monroe. La relazione clandestina con il compagno della madre prosegue, tra sesso, risate, litigi, trip di acidi e ménage à trois. Allo stesso tempo prosegue anche la sua vita da adolescente un po’ sbandata, che frequenta i suoi coetanei, che combina di tutto con la sua amica del cuore e la sua immensa  passione per il disegno.

La ragazzina che conquista l’uomo adulto non è di certo un tòpos particolarmente originale, ma in Diario di una teenager diviene un perfetto mezzo per farci tuffare nell’universo interiore di Minnie, nel suo tribolato viaggio verso la maturità, nei suoi disinvolti impulsi sessuali, nei suoi conflitti più intimi e nelle sue paure, in cui tutti noi in qualche modo possiamo ritrovarci. Ad accompagnarla nel suo percorso di crescita non ci sono figure adulte di riferimento all’altezza, ma la sua forza d’animo e il suo amore per il fumetto. Nel suo mondo fantastico, rappresentato nel film da una interessantissima parte grafica, la spalla su cui appoggiarsi nei momenti più duri è  quella di Aline Kominsky Crumb, una disegnatrice (realmente esistente) incontrata per pochi istanti in fumetteria, ma sempre presente nelle fantasie di Minnie, in cui prende metaforicamente il posto vacante della madre.

Diario di una Teenager è una storia dedicata a tutte le ragazze ormai cresciute. Un racconto malizioso e provocatorio che porta lo spettatore a scoprire passo dopo passo la crescita umana e artistica di una giovane donna, e lo fa benissimo, sorprendendo ad ogni scena, soprattutto grazie all’uso del disegno, il mezzo espressivo di Minnie, che diviene il raffinato filo conduttore di tutto il film. Ottimi attori, un’ambientazione così ben fatta da far immaginare quasi ogni odore, una meravigliosa fotografia e una bellissima colonna sonora, insomma non potete lasciarvi sfuggire questa visione.

Come finisce la storia tra Minnie, la madre Charlotte e l’immaturo Monroe lo lascio scoprire a voi!

Scritto da:

Antonella Morleo

Nata nel pieno dei fantastici anni ’80 tra gli argentei ulivi pugliesi. Vedo più film e serie tv che persone! Per questo ho scelto di parlarne su Inchiostro Virtuale.