Negli ultimi anni le nazionali sportive spagnole hanno fatto incetta di trofei europei, mondiali ed olimpici. Ma come sarebbero state queste squadre senza i campioni catalani?
La vicenda catalana sta tenendo l’Europa con il fiato sospeso in attesa di ulteriori sviluppi. In questo articolo, però, non voglio parlare di politica ma affrontare la questione da un punto di vista decisamente più frivolo: quello sportivo. Le nazionali spagnole, infatti, dominano in diversi sport, come ad esempio il calcio e il basket. Ma nei prossimi mesi esisteranno ancora o faranno la fine dell’URSS o della Jugoslavia?
Calcio
Sebbene fino a dieci anni fa la Spagna venisse considerata un’eterna incompiuta – aveva vinto solo un Europeo nel 1964, seguito da rarissime posizioni di prestigio – negli ultimi dieci anni ha dominato la scena calcistica internazionale.
I primi segnali arrivarono dalle squadre di club. Il Real Madrid, dopo oltre trent’anni di astinenza, vinse tre Champions League tra il 1998 e il 2002. La catalana Barcellona, invece, trionfò nel 2006 portandosi a casa il suo secondo titolo. Da quegli anni a oggi le due squadre hanno vinto tre titoli a testa, giocando spesso le finali contro altre formazioni spagnole.
La nazionale spagnola, quindi, ha potuto contare sui migliori giocatori europei, segnando un nuovo record in fatto di vittorie. Vinse infatti, consecutivamente, due Europei (2008 e 2012) ed un Mondiale (2010). Ma se non ci fossero stati i catalani?
Prima di tutto è necessaria una premessa. Nel caso in cui la Catalogna fosse indipendente, a meno di accordi con altre federazioni, il Barcellona giocherebbe nel nuovo campionato nazionale. Tuttavia il livello sarebbe nettamente inferiore, dato che non si contenderebbe più lo scudetto con le fortissime madrilene o col Valencia, ma con la concittadina Espanyol, squadra di medio-bassa classifica. Di conseguenza anche il livello dei calciatori catalani tenderebbe verso il basso.
Calciatori
I calciatori catalani più forti arrivano dal vivaio – la cosiddetta “cantera” – del Barcellona.
Il giocatore attualmente più rappresentativo è il difensore Gerard Piqué, noto anche ai meno appassionati di calcio per essere legato sentimentalmente alla cantante Shakira. Negli ultimi tempi hanno fatto discutere le sue affermazioni in merito all’indipendenza della Catalogna, tanto che nel corso delle partite della Spagna viene subissato di fischi. Il talento in campo, però, come dimostra la sua bacheca di trofei nazionali e internazionali, non si discute.
In maglia blaugrana dal 2008, anche il centrocampista Sergio Busquets ha fatto incetta di coppe, contribuendo alla vittoria, tra le altre, di 3 Champions League e 6 campionati spagnoli. Un altro catalano “nazionale”, al Barça dal 2012, è Jordi Alba.
Tra i giocatori catalani convocati all’ultimo europeo, tutti con un passato nelle file del Barcellona, troviamo anche:
- Héctor Bellerín – difensore dell’Arsenal;
- Marc Bartra – difensore del Borussia Dortmund;
- Cesc Fàbregas – centrocampista del Chelsea.
Infine, tra i calciatori nazionali più forti del recente passato, impossibile non citare:
- Carles Puyol – bandiera del Barcellona e della Spagna degli anni 2000, ritiratosi pochi anni fa;
- Xavi – centrocampista 37enne che dopo aver vinto tutto con il Barça e con la nazionale, ha deciso di chiudere la carriera nell’Al-Sadd, in Qatar;
- Pep Guardiola – oggi tra i più forti allenatori al mondo, ma con un ottimo passato da calciatore anche nelle file di Roma e Brescia.
La nazionale catalana
I calciatori in attività fin qui citati sono tutti di fama internazionale, ambiti dalle migliori squadre europee. Risulta evidente, quindi, che non solo la nazionale spagnola perderebbe degli autentici campioni, ma che si ritroverebbe una diretta concorrente per le vittorie finali. Certo, in porta e in attacco la nazionale catalana potrebbe non essere irresistibile, ma con una difesa e un centrocampo del genere non avrebbe nulla da invidiare alle squadre più forti.
C’è da dire, però, che in realtà esiste già una selezione catalana. Questa, tuttavia, non è affiliata né alla FIFA – la federazione di calcio internazionale – né alla UEFA – quella europea -, ragion per cui non può disputare incontri ufficiali. La mancata affiliazione, inoltre, permette di fare convocazioni libere, perciò i nazionali “spagnoli-catalani” possono giocare liberamente sia nella Spagna sia nella Catalogna. Questa squadra, tradizionalmente, disputa una partita negli ultimi giorni dell’anno.
Basket
I meno appassionati di basket potrebbero ritenere che questo sport sia una faccenda tra americani, russi e forse gli ex jugoslavi. Può essere sorprendente, quindi, scoprire che la Spagna è in realtà una delle formazioni più forti del nostro Continente. Parlando solo di quella maschile, vediamo come si è comportata negli ultimi 20 anni:
Europei: 3 ori (2009, 2011, 2015), 3 argenti (1999, 2003, 2007), 3 bronzi (2001, 2013, 2017). Nel 2005 è arrivata quarta, per cui nelle ultime dieci edizioni è sempre arrivata almeno in semifinale. L’Italia, per fare un confronto, ci è arrivata soltanto due volte. Mondiali: Campione nel 2006. Olimpiadi: 2 argenti (2008, 2012) e 1 bronzo (2016). |
Un’autentica superpotenza dunque. Ma quanto ha influito la forza dei catalani? Vediamo i giocatori migliori!
Cestisti
Il giocatore che più di altri ha influito sui risultati spagnoli è senza dubbio Pau Gasol. Per chi non lo conoscesse, questo centro di 2.13 m, oggi 37enne, gioca da ben 16 anni in NBA (il campionato americano), che ha vinto 2 volte da protagonista con la maglia dei Los Angeles Lakers. Oggi gioca nei San Antonio Spurs, altra squadra storica e vincente del campionato. Nel mondiale vinto dalla Spagna, è stato eletto MVP del torneo.
Evidentemente il basket ad alti livelli è nel DNA di famiglia, dato che anche il fratello minore di Pau, Marc, gioca come pivot in NBA oltre che nella nazionale spagnola.
Basterebbero quindi solo questi due nomi per capire quanto talento perderebbe la Spagna in presenza di una nazionale catalana, e quanto forte sarebbe quest’ultima. Tra i convocati dell’ultimo europeo troviamo anche:
- Juan Carlos Navarro – guardia storica del Barcellona;
- Ricky Rubio – playmaker degli Utah Jazz, dal 2011 in NBA;
- Guillem Vives – playmaker del Valencia campione di Spagna;
- Pierre Oriola – ala grande del Barcellona, anch’egli campione lo scorso anno col Valencia.
MotoGP
Terminiamo questa carrellata di campioni catalani parlando di motomondiale. Questo sport, soprattutto negli ultimi tempi, è una faccenda a due tra italiani e spagnoli. Ma tra questi ultimi, chi sono i catalani?
Odiato da molti tifosi italiani, forse diventerebbe meno simpatico anche agli spagnoli se corresse per la Catalogna. Sto parlando di Marc Márquez, campione MotoGP nel 2013, 2014, 2016, e 2017.
Gli altri piloti catalani presenti nel campionato più importante sono:
- Daniel Pedrosa – campione nelle vecchie categorie 150 (2003) e 250 (2004 e 2005), e vice-campione della MotoGP per tre volte;
- Pol Espargaró – campione nella Moto2 (2013);
- Esteve Rabat – campione nella Moto2 (2014);
- Maverick Viñales – campione nella Moto3 (2013);
- Álex Rins – a podio negli ultimi campionati di Moto3 e Moto2, ma ancora senza titoli.
- Aleix Espargaró – fratello di Pol;
Alla Spagna, quindi, rimarrebbero solo tre piloti da tifare nella MotoGP, in quanto sette su dieci sono catalani.
Il domino sportivo della Spagna degli ultimi anni, quindi, è derivato in buona parte da atleti catalani. Se la Catalogna fosse indipendente, le nazionali di calcio e di basket sarebbero avvisate: per la conquista delle coppe internazionali ci sarebbero anche loro.
Classe 1986. All’università ho scoperto la lingua cinese ed è stato amore a prima vista, tanto che da allora ho continuato a studiarla da autodidatta.
Nel blog, oltre a parlarvi della cultura cinese, cercherò di rendervi più familiare una delle lingue più incomprensibili per antonomasia.
Potete contattarmi scrivendo a: m.bruno@inchiostrovirtuale.it