Math of the week, tutta la Matematica arrivata con le news in questa settimana.
Mai come in questi ultimi tre mesi i numeri hanno popolato le ultime notizie. Si comincia con l’appuntamento fisso nel tardo pomeriggio, tra le 17:30 e le 18, per i numeri del contagio. E poi le analisi, i confronti: oggi vs. ieri, noi vs. il resto d’Europa. Quanto vale l’R0? Ormai siamo acculturati: l’R0 non varia, rimane al valore di attacco dell’epidemia, prima che venga presa alcuna contromisura. Quello che varia è l’Rt, che, come tutti sanno, deve scendere sotto il valore di 1, altrimenti sono guai.
Si sprecano poi quelli che come me, in crisi di astinenza da Excel, i numeri vanno a prenderli grezzi su Internet, per elaborare le proprie analisi. Obiettivo: cercare di intravedere la luce in fondo al tunnel.
Per fortuna non è solo questa la matematica nelle notizie, a frugare bene si trova il solito rumore di fondo che popola anche le settimane più normali. Vediamo questa settimana, cosa ci ha offerto la Math of the Week.
Math of the week 22, come si calcola il valore della settimana in corso
Siamo nella ventiduesima settimana dell’anno.
Come si fa a scoprire in quale settimana siamo? Ci sono calendari che riportano direttamente il numero della settimana. In alternativa si possono contare, mese dopo mese, a partire da gennaio.
Esiste un metodo meno artigianale? Ovviamente sì, basta un foglio di calcolo e una formula Excel (o LibreOffice Calc):
=NUM.SETTIMANA(<data>;2)
dove <data> è il riferimento a una cella che contiene la data che interessa.
Il parametro 2 indica invece che consideriamo come primo giorno della settimana il lunedì. Se non avessimo inserito questo parametro, Excel avrebbe considerato la domenica come primo giorno della settimana, cosa che accadrebbe anche inserendo 1 nella formula. Con 3 invece la settimana comincerebbe il martedì, e così via.
Perché partire dalla domenica e non dal lunedì
Perché il default, cioè il comportamento in assenza di parametro, fa cominciare la settimana di domenica? La spiegazione si troverebbe nella Creazione dell’Universo, nella Genesi:
1,1 In principio Dio creò il cielo e la terra. 2 La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l’abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque.
3 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. 4 Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre 5 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
Tutto comincia quindi con la luce del primo giorno, quindi con il sole. E il giorno dedicato al Sole è il Sunday, cioè la domenica. Il lunedì, invece, è dedicato alla Luna, quindi alla luce notturna in contrapposizione a quella diurna.
Sarà. Per me la settimana comincia di lunedì, anche adesso che sono in pensione e in lockdown, due condizioni che portano a considerare un giorno uguale all’altro.
Math of theWeek: eccoci alla prima notizia
Anche gli studenti statunitensi imbrogliano a scuola.
Con l’epidemia in corso, l’attività scolastica si svolge mediante la didattica a distanza. Vale a tutti i livelli, incluso quello universitario, e in ogni angolo del mondo, compresi gli Stati Uniti.
Questa situazione inedita potrebbe indurre qualche studente a imbrogliare sui compiti in classe: basta aprire un’altra finestra sul pc e cercare un’ispirazione. Ma succede così davvero?
Negli Stati Uniti ci sono diversi siti che aiutano gli studenti fornendo soluzioni preconfezionate ai quesiti di esame. Naturalmente il ricorso a questi siti è proibito, si violano le regole del gioco. Ma la scorciatoia fa gola a parecchi studenti.
In occasione del compito di Algebra lineare, in uno dei corsi di Matematica dell’Università di Princeton, un Teaching Assistent di cui non è stato rivelato il nome, ha dimostrato che c’è chi imbroglia e che non sono pochi.
Il TA ha postato sul sito Slader.com la soluzione a uno dei quesiti, inserendo però una frase chiave, un passaggio che non c’entrava nulla con la soluzione.
Non sono (ormai più) esperto sul tema, ma pare che la frase “the eigenvalues are orthogonal” non c’entri un tubo con la soluzione. Un buon numero di studenti, evidentemente in crisi di senso critico oltre che sfaticati a tutto spettro, ha copiato integralmente quanto trovato su Slader.com, fornendo così la prova schiacciante di aver copiato.
Curiosa reazione di uno degli studenti intervistati (mia libera traduzione dall’articolo):
Un TA non è lì per creare trappole per gli studenti e questo episodio influisce seriamente sulla fiducia degli studenti nei loro confronti”.
Nei suoi panni avrei evitato di parlare di fiducia.
Qualche curiosità sulla notizia
Arthur Dent, lo pseudonimo utilizzato dal TA per la sua registrazione su Slader.com, è il nome del protagonista della Guida intergalattica per gli autostoppisti. Insomma, c’era anche un aiutino per capire che si trattava di una trappola.
“You can simply forward my high school diploma to www.slader.com cause that is the only reason I graduated“, cita il sito Urbandictionary.com.
Math of the Week: un talento al liceo scientifico di Monfalcone
La notizia è riportata anche dal Corriere: Francesco Bulli, studente di terza liceo scientifico al Buonarroti di Monfalcone, ha trovato una formula – che al momento risulta inedita – per calcolare l’area di un segmento parabolico.
Cosa sia un segmento parabolico ce lo spiega il sito Youmath.it: è l’area compresa tra una parabola e una retta che la taglia. Come si calcoli l’area è faccenda più complessa.
Un procedimento si basa sull’utilizzo di integrali, che però è materia dell’ultimo anno del liceo, se non è cambiato dai tempi del mio liceo.
In alternativa si può ricorrere a un teorema dovuto ad Archimede e descritto nella pagina di Youmath.it, che richiede comunque un lavorio non banale.
Bene, lavorando a casa suppergiù per una settimana, Francesco ha elaborato una formula che è corretta, come ha potuto verificare (immagino con immensa soddisfazione) la sua insegnante di matematica, Caterina Vicentini, ed è semplice, almeno da applicare.
La formula e il procedimento per arrivarci sono stati pubblicati sul numero 269 della rivista MatematicaMente. Al momento sono in corso verifiche sull’originalità della formula.
Parere personale: anche se dovesse saltar fuori che la formula è già stata pubblicata, magari qualche secolo fa, in un dimenticato manuale di geometria analitica, nulla verrebbe tolto alla genialità di Francesco.
Un alleggerimento per chiudere
Il sito britannico Tes.com si occupa di supportare attività didattiche in giro per il mondo. Un esempio di materiale messo a disposizione è il quesito qui riportato: scegliere, tra quattro possibilità, qual è il valore dell’ipotenusa nel triangolo rettangolo.
Si può rispondere senza l’utilizzo di calcolatrice, se si assume che una delle risposte sia corretta.
Infatti:
- eliminiamo la D, perché l’ipotenusa deve risultare maggiore di entrambi i cateti;
- nemmeno la B va bene, perché, applicando il teorema di Pitagora, il quadrato dell’ipotenusa varrà 1202 + 272 e quindi finirà per 9; ne segue che la sua radice mai potrà essere 145;
- eliminiamo anche la A, per lo stesso motivo;
- rimane la C, che quindi è necessariamente la risposta giusta; verificare per credere.
Immagine di apertura di Edmund Fung da Pixabay.
Mi chiamo Pasquale Petrosino, radici campane, da alcuni anni sulle rive del lago di Lecco, dopo aver lungamente vissuto a Ivrea.
Ho attraversato 40 anni di tecnologia informatica, da quando progettavo hardware maneggiando i primi microprocessori, la memoria si misurava in kByte, e Ethernet era una novità fresca fresca, fino alla comparsa ed esplosione di Internet.
Tre passioni: la Tecnologia, la Matematica per diletto e le mie tre donne: la piccola Luna, Orsella e Valentina.
Potete contattarmi scrivendo a: p.petrosino@inchiostrovirtuale.it