Karel Music Expo. Concerto. Foto di Rahul Pandit da Pixabay

Si rinnova a Cagliari l’appuntamento con il Karel Music Expo: dal 4 al 6 settembre al Lazzaretto la XIX edizione del festival di musica d’autore, quest’anno sotto il titolo “Earth 2 Mars” con gli artisti internazionali hackedepicciotto, Bombino, Micah P. Hinson, Dub FX e Mr Woodnote, gli italiani Indian Wells, Dumbo Gets Mad, Pinhdar, Adriano Viterbini e i sardi Nicola Agus, Black Solanas e Dodo Q.

Si rinnova a Cagliari l’appuntamento con il Karel Music Expo, il festival di musica d’autore contemporanea in programma dal 4 al 6 settembre nei consueti spazi del Lazzaretto, il centro culturale nel quartiere di Sant’Elia, ma quest’anno anche con un inedito prolungamento autunnale tra fine ottobre e primi di novembre, che verrà annunciato prossimamente.

Giunto alla sua XIX edizione, il festival ideato e organizzato dalla cooperativa Vox Day con la direzione artistica di Davide Catinari, si presenta stavolta sotto il titolo “Earth 2 Mars“, come a suggerire l’idea di un viaggio tra culture, generi e linguaggi musicali, coinvolgendo artisti nazionali e internazionali, non senza il giusto sguardo per la scena locale.

Dieci i concerti in cartellone nella tre giorni di settembre con un programma particolarmente ricco e variegato, in un mix di tradizione e avanguardia, radici e sperimentazione: protagonisti il duo tedesco-americano hackedepicciotto, gli australiani Dub FX e Mr Woodnote, lo statunitense Micah P. Hinson, il nigerino Bombino; ospiti nazionali Indian Wells, Dumbo Gets Mad, il duo Pinhdar e Adriano Viterbini; di casa in Sardegna, invece, Nicola Agus, Black Solanas e il quartetto Dodo Q.

Al via giovedì 4 settembre

Si parte, dunque, il 4 settembre con un’intensa giornata inaugurale che prende il via già all’alba con un’esibizione di Nicola Agus al Fortino di Sant’Ignazio, sul colle di Sant’Elia: partenza alle 6.30 dalla spiaggia di Calamosca. Compositore e polistrumentista, Agus anima strumenti antichi e moderni da lui stesso costruiti, fondendo spiritualità arcaica e pensiero contemporaneo in una personale esplorazione del suono.

In serata, alle 20.30, si accendono i riflettori sul palco allestito nella Corte interna del Lazzaretto per il primo dei quattro set in scaletta. Apre la serie Black Solanas, progetto che ha preso forma nel 2021 a Cagliari da un’idea di Valentino Murru, autore dei testi e di gran parte delle musiche. L’identità di Black Solanas è ibrida, densa e sfaccettata, un mix di elettronica, ambient/indie-pop, dance e psichedelia, con testi in inglese. Dopo l’EP di debutto, “Naked”, pubblicato dalla tedesca ZYX Music con riscontri molto positivi e frequenti passaggi radio in Italia, Francia e Regno Unito, lo scorso 4 luglio è uscito “AIRPORTS”, anticipato a maggio dal singolo “Between the lines”.

Protagonista del secondo set (previsto per le 21.20), Indian Wells, moniker del musicista elettronico calabrese Pietro Iannuzzi, nel suo lavoro trae ispirazione dal personale background culturale, legato a elementi di isolamento geografico, sociale e politico, da cui scaturisce un modo concettualmente ed emotivamente guidato di comporre. Pubblicato tre estati fa, “No One Really Listens to Oscillators”, il suo quarto album, esplora il concetto di “incompiuto”, sia in relazione a sé stessi, che all’arte, all’architettura e all’ambiente circostante. Iannuzzi è autore anche di musica per il cinema, la televisione e i media.

All’insegna della sperimentazione, il set successivo (22.10) vede in scena hackedepicciotto, ovvero Alexander Hacke, membro fondatore e bassista degli Einstürzende Neubauten, e Danielle De Picciotto, artista multimediale americana di base a Berlino e cantante dei The Space Cowboys, fondatrice della prima “Love Parade” nel 1989. Descritta come cinematica e drone, la loro musica si caratterizza per la fusione di strumenti acustici come violino, fisarmonica e autoharp con basso elettrico e feedback elettronico. Tra i lavori recenti del duo, “The Silver Threshold” (2021), “Keepsakes” (2023) e “The Best of hackedepicciotto”, uscito l’anno scorso per Mute Records. hackedepicciotto vanta una lunga serie di collaborazioni musicali con Mick Harvey, Lustmord, Eric Hubel del Glenn Branca Ensemble, The Tiger Lillies, Kid Congo, Julee Cruise, tra gli altri.

Chiusura di serata (23.15) sulle note di Dub FX insieme al sax di Mr Woodnote, tra vibrazioni reggae, dub, hip hop e musica elettronica dei due musicisti australiani. Dub FX, al secolo Benjamin Stanford, classe 1983, è l’incarnazione della musica indipendente: partito da artista di strada come one-man band con la sua loop station, nel corso del tempo è arrivato a vendere oltre centomila dischi, a esibirsi nei più grandi festival internazionali, e a conquistare una vastissima base di fan. Mr Woodnote è conosciuto per la sua intensa attività collaborativa, in particolare con The Allergies, Eva Lazarus, Lil Rhys e Dub FX, appunto. “Ligneus”, il suo album più recente, considerato la sua opera più matura e completa, ospita alcuni dei suoi musicisti preferiti e collaboratori di lunga data, compreso Dub FX. Per quasi vent’anni, i due hanno utilizzato frequenze e risonanze per risvegliare le menti ed elevare gli spiriti. Ora si apprestano a intraprendere un tour in Europa per promuovere la “Open Secret Society”, un movimento musicale fondato su trasparenza, unità e consapevolezza. Il progetto lancia anche una nuova etichetta discografica, la 3rd-Eye-Q, creata da Dub FX insieme a sua moglie Sahida Apsara: il primo album, “Open Secret Society”, sarà appunto una collaborazione tra i due musicisti australiani, e rappresenta l’essenza del movimento: espandere le coscienze e unire le persone attraverso la musica.

Karel Music Expo 2025: il programma di venerdì 5 settembre

La seconda serata, venerdì 5 settembre, si apre alle 21, sempre nella corte interna del Lazzaretto, con i Dodo Q, formazione cagliaritana che viaggia tra influenze indie pop, cantautorali e hip hop, confluite nell’Ep “San Domenico” (2023), e nel loro primo LP, “75 idee”, uscito l’anno scorso; una miscela di sonorità ibride, frutto dei diversi ambiti di formazione dei suoi componenti: Enrico Marongiu alla chitarra e voce, Emanuele Carta al synth e voce, Luca Grasso al basso e Luca Losengo alla batteria e voce.

Synth digitali e analogici, con influenze psych pop rétro, insieme a incursioni rock, funky ed etniche costituiscono invece la cifra stilistica di Dumbo Gets Mad, un progetto pop psichedelico fondato nel 2011 da Luca Bergomi, cantautore, produttore e sound designer emiliano con una formazione artistica sviluppata tra l’Italia e Los Angeles. In oltre quindici anni di attività (con quattro album in studio all’attivo, il primo del 2011, “Elephants at the Door”), Dumbo Gets Mad ha portato la sua musica sui palchi di festival e club in Europa, Americhe e Asia con riconoscimenti in prestigiose testate di settore come Pitchfork e NPR. Tra le sue collaborazioni spicca quella con Marracash per la produzione dell’album “Noi, loro e gli altri”. Nei prossimi mesi è in programma l’uscita del quinto album in studio, preceduto dal singolo “Pariah”.

Altre sonorità chiudono la seconda serata, con Micah P. Hinson, cantautore e chitarrista statunitense, considerato uno degli autori più originali e interessanti della scena folk alternativa internazionale. Texano ma di origini native, nel 2004 ha ottenuto un successo immediato, soprattutto in Europa, con l’album “Micah P. Hinson and the Gospel of Progress”, seguito da altri nove dischi altrettanto apprezzati. Le sue canzoni sono pietre miliari dei vari momenti della sua vita: dai giorni turbolenti della giovinezza a quelli recenti come marito e padre devoto. È degli ultimi anni l’importante collaborazione con Alessandro “Asso” Stefana, musicista e produttore italiano, al quale ha affidato la produzione dell’album “I Lie to you” (Ponderosa Music Records, 2022), mentre è prevista per il prossimo ottobre l’uscita del nuovo, “The tomorrow man”, preceduta e accompagnata dall’omonimo tour che il 5 settembre farà tappa a Cagliari.

Sabato 6 settembre, l’ultima serata

Atmosfere trip-hop e darkwave aprono l’ultima serata del KME, sabato 6 settembre, con Pinhdar, duo di Milano formato da Cecilia Miradoli e Max Tarenzi, che portano in scena sonorità evocative tra spoken word e chitarre intrise di riverberi eterei, echi post-rock e dell’elettronica contemporanea. Sul palco si trasformano in un trio con batterista, offrendo performance vibranti e cinematografiche. Al centro del loro lavoro pulsa una riflessione sulla fragile bellezza della natura, con testi pregni di simbolismi poetici. Due gli album al loro attivo, entrambi usciti con l’etichetta inglese Fruits de Mer Records: il primo, “Parallel”, del 2020, impreziosito dalla collaborazione con Howie B (Bjork, U2); il secondo, “A Sparkle on the Dark Water”, uscito nel 2024 e inserito tra le migliori uscite dell’anno dalle maggiori riviste di settore, è stato realizzato insieme a Bruno Ellingham (Everything But The Girl, Massive Attack, New Order) nel suo studio di Bath.

Altri suoni nel secondo set con Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion, I Hate My Village, Bombino), che torna sul palco con un nuovo show, in solo, con le sue chitarre. Ogni concerto è un viaggio unico, senza guida: dalla forza della musica delle radici, il blues e la musica africana, agli spazi ambient e drone, utilizzando strumenti acustici ed elettrici (guitarsynth, mandolino, chitarra resofonica acustica ed elettrica, slide, n’goni, tiple) attraverso brani tradizionali e polverosi, atmosfere evocative e spaziali, con musiche originali tratte dai suoi due album solisti (“Filmosound” e “Goldfoil”) e dall’ep “Solitario Solidale”, uscito nel 2022 per l’etichetta Hyperjazz.

A suggellare le tre serate cagliaritane, approdano sul palco del KME i ritmi ipnotici tribali del Sahara e le sonorità del blues e del rock di Bombino: Goumar Almoctar, questo il suo nome all’anagrafe, è nato e cresciuto ad Agadez, in Niger, nella tribù dei Tuareg Ifoghas, in lotta da secoli contro il colonialismo e l’imposizione dell’Islam più severo. Il suo stile si fonda sulle sonorità tipiche degli anni ’60 / ’70, inserite in un contesto rock-blues di matrice americana arricchito da vocalismi in Tamasheq, la lingua Tuareg; le sue melodie elettrizzanti trasudano un groove irresistibile, una versione del blues densa e magmatica. La sfavillante ascesa al successo mondiale è iniziata nel 2011 con “Agadez”, seguito nel 2013 dall’acclamatissimo “Nomad” e nel 2016 da “Azel”, registrato a Woodstock; arrivano poi “Dehran” (2018), che ha fatto di Bombino il primo artista nigerino nominato ai Grammy, e “Sahel” (2023) per la cui realizzazione ha lavorato a stretto contatto con il produttore gallese David Wrench (David Byrne, Frank Ocean, Caribou, Goldfrapp, The xx, Sampha): “Sahel” è il lavoro più personale, potente e politico di Bombino e anche il più vario dal punto di vista sonoro, a rispecchiare il complesso mosaico di culture e persone che compongono il Sahel stesso. Bombino è considerato uno dei musicisti più famosi del mondo Tuareg e ha reso popolare la musica Tuareg grazie anche alle numerose collaborazioni con artisti come Stevie Wonder, Keith Richards, Robert Plant, Dave Longstreth e Dan Auerbach tra i tanti.

Locandina Karel Music Expo 2025
Il cartellone del Karel Music Expo 2025 (free press).

Biglietti e abbonamenti del Karel Music Expo 2025

Biglietti e abbonamenti per il festival si possono acquistare in prevendita su Vivaticket: 28 euro (inclusi diritti) è il prezzo del biglietto in prevendita per l’ingresso alle serate singole del 4, 5 e 6 settembre; 30 euro è il prezzo al botteghino; ridotto a 24 euro per i possessori della Carta Giovani Sardegna; 68 euro il costo dell’abbonamento in prevendita per l’intera rassegna (inclusi diritti), mentre 80 euro è il prezzo al botteghino.

Il diciannovesimo Karel Music Expo è realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato della Pubblica Istruzione e Assessorato del Turismo, della Fondazione di Sardegna e del Comune di Cagliari – Assessorato alla Cultura, con la collaborazione di Moby, Diversamente Onlus odv, Cooperativa Sant’Elia 2003, Esibirsi soc. coop., Fondazione di ricerca Giuseppe Siotto; Le Officine associazione culturale, Rete dei Festival, Rock The South, Form Resonance ltd, Scuola Luigi Pirandello, T Hotel, Trip Sardinia soc. coop.

Crediti fotografici

Foto di Rahul Pandit da Pixabay.