Il 25 maggio scorso è entrato definitivamente ed irrevocabilmente in vigore il regolamento GDPR, ovvero la nuova normativa europea in materia di General Data Protection Regulation.
Alzi la mano chi non ha ancora sentito parlare di questo nuovo regolamento!
Penso nessuno, complice il tam tam via e-mail e tutte le notifiche delle varie app su dispositivi quali tablet e cellulari.
Per chi ancora non lo sapesse (e vorrei conoscerlo e stringergli la mano), in breve, si tratta di un’evoluzione del vecchio decreto legislativo n. 196/2003 – Codice in materia di protezione dei dati personali.
Come avrete intuito, spero, dal titolo, non parlerò (ancora) di GDPR in senso lato e questo perché, nella mia veste di titolare e responsabile del trattamento dei dati, ho già… pagato il mio personale tributo alla questione.
Giunta a questo punto sento la necessità di esorcizzare tutto ciò. Perché, non so voi, ma il mio mal di testa è più o meno come in questa immagine:
Ecco quindi una sana ed ironica carrellata di foto scovate online.
Il GDPR al cinema
Tranquilli, acquistare un biglietto per l’ultimo film (a proposito, Lorenzo consiglia Avengers – Infinity War) è ancora facile come prima: andate al botteghino, scegliete il posto, pagate, vi munite di popcorn e coca-cola e siete pronti per la visione.
A patto che non scegliate uno dei capolavori della saga di Star Wars, nel qual caso potreste ritrovare sul grande schermo una scena del genere:
Se non darete il consenso, sarete gentilmente invitati ad abbandonare la sala, lasciando oltretutto popcorn e bevande alla mercé di altri ben più disponibili di voi.
Per i potteriani ancora in attesa della lettera di ammissione ad Hogwarts ci sono importanti novità. La scuola di Magia e Stregoneria sta infatti inviando a tutti l’informativa aggiornata secondo il nuovo regolamento europeo.
Se riceverete quella state tranquilli. Avete già superato uno dei requisiti di ammissione e mi raccomando: serve il consenso firmato dai genitori o da un tutore legale. Secondo la legge infatti, in Italia è necessario aver compiuto 14 anni per dare l’autorizzazione all’utilizzo dei propri dati. In altri paesi però il limite potrebbe salire a 16, dunque informatevi bene o rischiate… l’espulsione, con sommo dispiacere di Hermione Granger.
Ah, dimenticavo: occhio al gufo! Tutti sanno, tranne zio Vernon, che la posta via gufo arriva anche la domenica!
Passiamo dal cinema alla TV. Il protagonista di Game of Thrones, il nostro beniamino Jon Snow, ribattezzato anche “colui che non sa nulla“, è in attesa dell’ottava stagione. Sappiamo tutti, o quasi, come si è conclusa la settima: l’Inverno è ormai alle porte, la data della grande battaglia si sta avvicinando, le alleanze sono stabilite, Jaime Lannister ha abbandonato Cersei e Approdo del Re, Jon e Daenerys sono felici ed innamorati, les jeux sont faits et rien ne va plus.
Però… c’è un però: Jon Snow non è ancora pronto per l’arrivo dell’Inverno, figuriamoci se lo è per il GDPR!
GDPR e i dolcetti
Lo zucchero dovrebbe, condizionale d’obbligo, addolcire la pillola. Ce lo insegna da anni Mary Poppins, insieme allo scioglilingua “supercalifragilistichespiralidoso“. Beh, a quanto pare dopo l’entrata in vigore del regolamento GDPR non è più così.
Nei famosi cioccolatini farciti con gianduia, granella di nocciola e ricoperti di cioccolato fondente, potreste trovare infatti dei nuovi cartigli:
Il che potrebbe anche rappresentare un miglioramento rispetto alle frasi inserite di recente nella “collezione“, a mio parere.
Anche scoprire cosa vi riserva il destino, rompendo uno dei biscotti della fortuna alla fine di un “all you can eat” giappo, potrebbe riservarvi delle sorprese. Il vostro futuro ha bisogno del consenso, prima di dirvi cosa vi riserva.
GDPR a scuola
La scuola è uno di quei luoghi in cui è necessario rispettare il regolamento. Ad esempio, io ricordo una circolare ai tempi delle medie, qualche lustro fa, in cui si diffidavano gli studenti dal correre lungo i corridoi e, in generale, all’interno della struttura scolastica. Peccato che anche la palestra fosse una parte della suddetta struttura, e che ci fossero almeno due ore di “educazione fisica” alla settimana e, manco a dirlo, i nostri professori fossero accaniti sostenitori della corsa campestre.
Ecco perché, prima di stilare delle regole, sarebbe utile calcolare le possibili varianti.
L’obbligo di rilasciare un’informativa che, a conti fatti, nessuno leggerà mai, è una di queste.
Message in the bottle
Abitate vicino al mare? Niente paura: una delle vostre possibilità è di ricevere l’informativa in bottiglia. Sulla spiaggia. Mentre siete intenti a prendere il sole.
Il GDPR saprà raggiungervi anche nei vostri luoghi di villeggiatura. Mi raccomando, non aprite la bottiglia indirizzata ad altri: potreste essere accusati di violazione della privacy e condannati al risarcimento dei danni. A meno che non dimostriate di non avere cattive intenzioni, né un ritorno economico.
Prendiamola con filosofia
Qualcosa di buono questo GDPR ce l’avrà? Sicuramente!
Ci insegna a non infierire nei confronti di chi sta combattendo questa estenuante battaglia.
E se proprio non ce la fate, potete sempre chiedere un aiuto dall’alto.
Nel tuo negozio preferito
Creato forse per allontanare lo spettro del consenso informato, a me sembra più che altro un ottimo metodo per allontanare clienti timidi, di quelli che non vogliono sbandierare ai quattro venti le proprie decisioni.
Di fatto, il regolamento prevede l’autorizzazione consapevole all’utilizzo dei propri dati, ma, pensamoci bene: una semplice spunta in un form online garantisce all’utente una certa forma di anonimato, oltre che di privacy. Molto meglio che entrare in un negozio urlando a squarciagola, come suggerisce questo cartello.
Concludo questo viaggio ironico con qualcosa di serio. O forse dovrei dire… soporifero. Se volete conoscere davvero la normativa in questione vi consiglio di leggere quella ufficiale, così come pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Un po’ noioso? Indubbiamente, ma la fonte è sicura.
Al prossimo viaggio!
Annalisa A.
N.B. Le immagini riportate in questo articolo sono liberamente tratte dal web. Non sono di mia proprietà intellettuale, bensì appartengono ai rispettivi autori, pertanto, se gli stessi dovessero rilevare un utilizzo illecito o non di loro gradimento è sufficiente inviare una segnalazione via mail e l’immagine verrà prontamente rimossa. Enjoy!
Postilla: attenti al cane!
Pubblico senza commentare. Chi ha un compagno a 4 zampe sicuramente capirà.
Giunta qui sicuramente da un mondo parallelo e da un universo temporale alternativo, in questa vita sono una grammar nazi con la sindrome della maestrina, probabilmente nella precedente ero una signorina Rottermeier. Lettrice compulsiva, mi piace mangiare bene, sono appassionata di manga, anime e serie TV e colleziono Lego.
In rete mi identifico col nick Lunedì, perché so essere pesante come il lunedì mattina, ma anche ottimista come il “primo giorno di luce”.
In Inchiostro Virtuale vi porto a spasso, scrivendo, nel mio modo un po’ irriverente, di viaggi, reali o virtuali.
Sono inoltre co-fondatrice, insieme a Jessica e Virginia, nonché responsabile della parte tecnica e grafica del blog.
Mi potete contattare direttamente scrivendo: a.ardesi@inchiostrovirtuale.it