Erdogan apre le frontiere: migranti bloccati dalla Grecia
Negli ultimi giorni, dal confine tra Turchia e Grecia, arrivano immagini di migliaia di migranti che cercano di entrare in territorio greco dopo che il Presidente turco Erdogan ha aperto i confini per mettere sotto scacco l’Europa.

Il 27 febbraio, Erdogan ha annunciato di aver aperto i confini della Turchia ai migranti, di fatto rilanciando l’esodo dei disperati verso il confine con la vicina Grecia. È necessario, però, fare chiarezza sulle reali ragioni politiche che hanno determinato un simile scelta.

Il caso scatenante

La scorsa settimana, 33 soldati turchi sono stati uccisi in un raid aereo compiuto dall’aviazione siriana nella provincia di Idib, nella Siria nord-occidentale. Poco dopo la Turchia ha risposto, peraltro chiedendo senza successo supporto militare alla NATO, uccidendo diversi soldati siriani: 35 secondo le informazioni diffuse da Erdogan; 13 secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani.

La provincia siriana di Idlib, che stando all’accordo raggiunto tra Turchia e Russia dovrebbe rappresentare una zona demilitarizzata, è abitata da oltre tre milioni di persone, di cui più della metà già scappate da altre zone devastate della Siria.

Se il territorio tornasse ad essere terreno di battaglia, quei siriani si vedrebbero costretti a lasciare nuovamente le loro case e provare a scappare verso nord, al confine con la Turchia, dando inizio a una nuova inesorabile crisi umanitaria.

L’Europa sotto scacco dal 2016

Nel 2016 l’Europa ha stipulato un accordo col governo turco affinché bloccasse la cd. rotta balcanica: l’UE si impegnava a versare 6 miliardi di euro alla Turchia entro il 2019 per gestire l’enorme numero di migranti e profughi e, in cambio, la Turchia garantiva di tenere chiusa la propria frontiera con la Grecia e di costruire strutture per ospitare i migranti sul suo territorio.

Grazie a quello scellerato accordo che, di fatto, permette a Erdogan di fare il bello e il cattivo tempo, il flusso via mare e via terra dalla Turchia alla Grecia è diminuito drasticamente negli ultimi tre anni, passando da circa un milione di persone, arrivate fra il 2015 e l’inizio del 2016, alle 159mila dal 2017 al 2019.

Erdogan apre le frontiere e i migranti si riversano sul territorio greco

Dopo il mancato appoggio della NATO, Erdogan, per ottenere aiuto in Siria, come ricatto all’Europa, ha annunciato l’apertura delle frontiere.

In Turchia si trovano attualmente circa 3,6 milioni di profughi che si sono diretti in massa verso il territorio greco, temendo di perdere l’opportunità che aspettano da anni di passare il confine. Per la verità, secondo quanto riportato dal New York Times, i migranti sono stati portati al confine con la Grecia in bus dalle autorità locali turche.

Erdogan apre le frontiere: migranti bloccati al confine

Il confine tra Turchia e Grecia si estende per 120 chilometri ed è delimitato dal fiume Evros e da una zona boschiva scarsamente abitata. Ormai da giorni sono accampati nella zona di confine migranti di varie nazionalità: vengono soprattutto da Siria, Libia, Iraq, Iran e Afghanistan, ma anche da Eritrea e Bangladesh. Non sappiamo con esattezza quante persone si trovino nei pressi del fiume Evros, anche perché la differenza fra le cifre dell’ONU e quelle del governo turco è piuttosto ampia.

Ciò che sappiamo è che in quella zona non è facile trovare energia elettrica e di notte le temperature scendono vertiginosamente in prossimità dello zero; inoltre il cibo è garantito soltanto da alcune associazioni locali turche e da scarsi aiuti dell’agenzia ONU per i rifugiati.

Erdogan apre le frontiere: migranti accampati  Erdogan apre le frontiere: migranti accampati

La risposta del Governo greco

Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha affermato:

Voglio essere molto chiaro, non verrà tollerata alcuna entrata illegale in Grecia. Stiamo aumentando la sicurezza dei nostri confini. Chiunque tenti di entrare in Grecia illegalmente sarà rimandato indietro. I nostri confini sono quelli esterni dell’Europa e noi li difenderemo.

Inoltre, è stata annunciata anche la sospensione per un mese delle richieste d’asilo e l’attuazione del paragrafo 3 dell’articolo 78 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, che prevede che, qualora uno o più Stati membri debbano affrontare una situazione di emergenza, caratterizzata da un afflusso improvviso di cittadini di Paesi terzi, il Consiglio, su proposta della Commissione, può adottare misure temporanee a beneficio dello Stato membro o degli Stati membri interessati.

L’Agenzia ONU per i rifugiati ha dichiarato che la decisione di Atene di sospendere l’accoglimento delle richieste di diritto d’asilo manca di qualsiasi base legale.

La situazione è ormai fuori controllo

Da giorni i migranti si stanno scontrando con i poliziotti e i soldati greci schierati per difendere il confine, anche in maniera violenta: a Pazarkule (Kastanies, in Grecia) contro i migranti sono stati lanciati proiettili di gomma, gas lacrimogeni – che hanno letteralmente rischiato di far soffocare numerosi bambini – e un richiedente asilo siriano è stato ucciso con un colpo di pistola – notizia smentita dal governo greco.

Erdogan apre le frontiere: polizia greca usa gas lacrimogeni su migranti   Erdogan apre le frontiere: polizia greca usa gas lacrimogeni su migranti

Gli sbarchi continuano senza sosta anche sulle isole di Lesbo, Chios e Samos

A Lesbo, dove già si trovano decine di migliaia di richiedenti asilo, negli ultimi due giorni sono sbarcate più di 600 persone.

La CNN ha riportato che, durante un tentativo di sbarco, un barcone con a bordo 48 migranti si è ribaltato quando è stato avvicinato da un’unità della Guardia Costiera greca. Quarantasette persone sono state tratte in salvo, ma un bambino di quattro anni ha perso la vita.

Parte degli abitanti dell’isola sta protestando per la decisione del governo greco di costruire un nuovo centro per migranti in aggiunta a quello stracolmo di Moria, pensato per non più di 3.000 persone, ma dove da anni vivono forzosamente oltre 19mila profughi.

La ONG Aegean Boat Report ha denunciato su facebook:

Ciò che sta accadendo a Lesbo è scioccante. Le imbarcazioni sono state respinte da residenti in collera. Hanno bloccato anche la strada per Moria. La stampa è stata attaccata e alcuni giornalisti sono finiti in ospedale. La polizia greca ha detto ai volontari di non recarsi nelle spiagge dove arrivano i profughi, altrimenti saranno arrestati. Le persone che riescono a sbarcare sull’isola sono lasciate in balia di se stesse senza alcun tipo di aiuto. La situazione è completamente fuori controllo.

Infatti, un gruppo di circa 50 residenti locali ha provato a bloccare l’approdo di un gommone con a bordo decine di profughi, tra cui donne e bambini, e ha dato fuoco a una delle strutture locali dell’agenzia ONU per i rifugiati. La guardia costiera greca, dal canto suo, ha respinto con la forza diversi gommoni di migranti diretti sulle isole del Mar Egeo.

La risposta dell’Europa

La presidente della Commissione Ursula von der Leyen, recatasi a Kastanies, al confine tra la Grecia e la Turchia, per incontrare il premier Mitsotakis assieme al presidente del Consiglio UE, Charles Michel, e al presidente del Parlamento di Strasburgo, David Sassoli, ha comunicato la concessione di settecento milioni di euro in aiuto alla Grecia, più un rafforzamento del dispositivo di pronto intervento di Frontex e la mobilitazione del meccanismo europeo di protezione civile.

Siamo qui in circostanze straordinarie, per ringraziare e dare un messaggio di solidarietà e supporto alla Grecia. Chi cerca di mettere alla prova l’unità dell’Europa resterà deluso. Manterremo la linea e la nostra unità prevarrà. È tempo per un’azione concertata e per il sangue freddo. La Turchia non è un nemico e le persone non sono mezzi per raggiungere un obiettivo. Grazie alla Grecia per essere il nostro scudo.

Erdogan oggi a Bruxelles

Le autorità turche hanno reso noto che Erdogan ha ordinato alla Guardia Costiera di bloccare, per ragioni di sicurezza, i migranti che tentano di raggiungere le isole della Grecia attraversando il Mar Egeo, ma verrà comunque consentito l’attraversamento della frontiera via terra.

Il presidente turco, durante un discorso televisivo tenuto l’8 marzo, ha invitato il governo greco ad aprire le porte ai migranti:

Aprite le porte e siate liberi da questo peso. Fateli andare negli altri Paesi europei.

Erdogan ha anche annunciato che nella giornata di oggi incontrerà i vertici europei a Bruxelles per parlare della questione.

Scritto da:

Virginia Taddei

Avvocato e redattrice, nonché co-fondatrice di Inchiostro Virtuale.
Potete contattarmi inviando una mail a v.taddei@inchiostrovirtuale.it