Storia dei canti di Natale, dalle origini ai giorni nostri
Se stai leggendo questo articolo e sei un genitore, vuol dire che sei un sopravvissuto proprio come me. Come se non bastassero le scadenze lavorative, la corsa ai regali, le cene per gli auguri tra amici e colleghi, negli ultimi quindici giorni avrai partecipato ad almeno un paio di recite e concerti natalizi dei tuoi amati pargoli. Devo dire le mie figlie hanno un repertorio piuttosto vario: spaziano dai Pink Floyd ai Carmina Burana, passando per Holly Jolly Christmas e, per finire, col più classico Silent night; ma quando e dove è nata la tradizione dei canti di Natale?
Sant’Ambrogio e la nascita degli inni natalizi
La tradizione di eseguire i canti nelle liturgie natalizie è documentata già a partire dal IV secolo; quelli che venivano eseguiti, però, erano degli inni che affrontavano l’aspetto teologico del Natale. Tra i primi inni natalizi conosciuti c’è Veni, Redemptor Gentium, composto da Sant’Ambrogio, vescovo di Milano (340-397); tuttavia, per incontrare i toni di struggimento per la natività o i toni gioiosi che si trovano nei canti oggi conosciuti, dobbiamo aspettare San Francesco.
Per quanto non si conoscano canti natalizi scritti dal santo, Francesco ha introdotto il presepe, la rappresentazione della natività: in Psalmus in Nativitate evoca la nascita del bambino in una mangiatoia, perché non c’era posto per lui nella locanda. I primi canti di Natale sarebbero stati composti dopo la sua morte.
I discepoli di Francesco scrissero inni molto diversi dai precedenti: erano in lingua volgare e rievocavano, con tenerezza e familiarità, la natività in cui Gesù bambino è chiamato “bambolino, piccolino”.
Le zampogne
Legatissima al Natale è la tradizione degli zampognari e della zampogna – o meglio una sua lontana parente, l’utricularium – di cui troviamo tracce scritte già ai tempi di Nerone (37-68 d.C.), La sua origine, però, è ancora più antica e si lega all’iconografia di Pan; Pan, metà uomo e metà capra, era un dio rurale legato alla pastorizia. I pastori, devoti al dio, portavano in transumanza le zampogne, costruite di legno e pelle di capra, e allestivano veri e propri concerti durante i momenti di riposo.
Nel periodo della novena, gli zampognari scendevano nei paesi per suonare canzoni natalizie.
I canti di Natale in epoca vittoriana
È in epoca vittoriana che in Inghilterra nasce la tradizione di portare i canti natalizi porta a porta. Per i poveri l’obiettivo è racimolare qualche soldo per rendere migliori le feste.
I Christmas carolers, invece, erano ricchi impegnati nel sociale: il loro spostarsi di casa in casa aveva lo scopo di cantare gli auguri e raccogliere fondi per le mense dei bisognosi.
I più famosi canti di Natale
Ma ripercorriamo ora la storia della composizione delle canzoni di Natale più famose e cantate nel mondo!
1) Stille Nacht o Silent Night o Astro del ciel
È la canzone di Natale per antonomasia. Posso affermare ciò senza timore di smentita perché di questo canto, tradotto in 300 tra lingue e dialetti diversi, esistono ben 733 versioni registrate a partire dal 1978.
Potremmo dire che la canzone ha due padri: don Joseph Mohr, prete salisburghese che scrisse il testo nel 1816, e Franz Xaver Gruber, maestro elementare e organista a Oberndorf, che compose la musica.
La partitura venne composta per due voci soliste, coro e chitarra, cosa alquanto strana. Si racconta che ciò sarebbe avvenuto per il fatto che l’organo della chiesa di San Nicola, chiesa in cui fu cantato per la prima volta la vigilia di Natale nel 1824, fosse guasto a causa dei topi che ne avevano rosicchiato il mantice e non sarebbe mai stato riparato in tempo per Natale. Per quel che riguarda la versione italiana, Astro del Ciel non è una traduzione dal tedesco. Il testo è originale, scritto nel 1937 da don Angelo Meli.
Qui trovate Silent Night nella versione di Michael Boublè:
2) Tu scendi dalle Stelle
È la canzone natalizia italiana più famosa in assoluto. Fu composta nel dicembre del 1754, a Nola, dal vescovo e santo Alfonso Maria de Luguori. In origine era scritta in lingua napoletana e s’intitolava Quanno nascette ninno e aveva come scopo quello di avvicinare i ragazzini disagiati alla religione cattolica.
Il Santo affermava di essersi ispirato alla musica degli zampognari mentre scriveva questo canto, che perciò lo hanno sempre in repertorio. Tu scendi dalle stelle interpreta perfettamente lo spirito del Natale di San Francesco descrivendo la natività:
”Tu scendi dalle stelle, o re del cielo, e vieni in una grotta al freddo e al gelo. O bambino mio divino, io ti vedo qui a tremar!”
3) Jingle Bells
L’opera di James Lord Pierpont, tra le più iconiche del periodo natalizio, nacque nel 1857 con il titolo One horse open sleigh e, originariamente, venne scritta per la festa del Ringraziamento.
A Medford (Massachusetts) un edificio espone una targa commemorativa, la quale sostiene che Jingle Bells fu composta proprio in quel locale nel 1850, prendendo spunto dalle corse di slitta che si tenevano in città. Potete ascoltarla nella versione di Frank Sinatra:
4) Il buon Re Venceslao
Questa è una delle mie preferite, anche se forse è meno conosciuta delle altre.
Good King Wenceslas, titolo originale, è un canto tradizionale della giornata di Santo Stefano, giorno dedicato alla carità Boxing day. Il testo, scritto nel 1853 dal reverendo britannico John Mason Neale, è ispirato alla leggenda boema di Venceslao I (907-935 circa), famoso per la bontà e generosità. La musica, invece, è l’adattamento della melodia del 1.200 dedicata alla primavera Tempus adest floridum.
In italiano, la canzone s’intitola La stella d’oriente e parla della stella di Betlemme, anziché del Re Venceslao. Potete sentirla in una versione tratta da I raccontastorie, uscita nel Natale del 1983, qui:
5) Deck the hall with holly
È una canzone natalizia, risalente al 1881, conosciuta in tutta il mondo per il ricorrente “Fa la la la la, la la la la“, derivato forse da un originario suono d’arpa del ritornello.
Non si conosce il padre del testo, mentre la melodia è quasi sicuramente tratta da un tradizionale canto gallese del 1700 dedicata al Capodanno.
6) We wish you a merry Christmas
Termino la mia carrellata con un canto scritto nel 1500, che a me piace molto, perché unisce gli auguri per Natale e l’inizio dell’anno nuovo.
La leggenda vuole che questo canto sia stato inventato da tre ragazzini ospiti dell’orfanatrofio di Harmony, che, avendo ricevuto alcuni doni e non sapendo come ringraziare gli abitanti della città, inventarono il canto che sarebbe stato intonato ancora cinquecento anni dopo in ogni recita natalizia. Peccato non esistesse il copyright!
In questa mia forzatamente breve lista c’è anche la vostra canzone preferita? A me non resta che salutarvi e darvi appuntamento all’anno prossimo. We wish you a merry Christmas and a happy New Year!
Consigli di lettura
Alcune delle più famose canzoni natalizie sono state tradotte e cantate anche in cinese. Per saperne di più, leggete l’articolo di Mauro sulle canzoni di Natale in cinese: impariamole insieme!“.
Mi chiamo Cristina, sono nata di giovedì e sono un sagittario!
Mi piace chiacchierare, conoscere persone e sono a mio agio anche a una festa in cui non conosco nessuno. Cerco sempre il lato positivo delle cose e il mio motto è “c’è sempre una soluzione”!
Maniaca della programmazione, non posso vivere senza la mia agenda.
Ho studiato linguaggi dei media e da quasi 20 anni mi occupo di comunicazione per una grande azienda di telefonia.
Nel tempo libero mi piaceva leggere, viaggiare, guardare i film, andare a teatro. Ora invece ho due gemelle di 7 anni che, se da una parte assorbono quasi tutte le mie energie, dall’altra mi hanno donato un nuovo e divertente punto di vista.
Per tutti questi motivi vi parlerò di storie e leggende.